“Figli di Annibale” di Davide Ferrario
Scheda di Luciano Ragusa con cui è stato presentato al Guado di Milano il film “Figli di Annibale” di Davide Ferrario il 15 Maggio 2016
Davide Ferrario. Laureato in Letteratura angloamericana, Davide Ferrario, classe 1956, comincia subito ad occuparsi a tempo pieno di scrittura e distribuzione di prodotti del grande schermo con la società Lab80 di Bergamo. Scrive sulla prestigiosa rivista Cineforum, pubblica una monografia sul regista tedesco Fassbinder (Edizioni Il Castoro, 1984) alla quale segue una partecipazione come attore al film Matewan di John Sayles (1985).
Nel 1987 inizia la sua attività di regista proponendo un cortometraggio dal titolo Non date da mangiare agli animali, mentre il suo primo lungometraggio La fine della notte è del 1989.
Nel 1994 dirige la commedia Anime fiammeggianti, nel 1997 il giovanilista Tutti giù per terra tratto dal romanzo di Giuseppe Culicchia, nel 1998 Figli di Annibale, nel 1999 propone Guardami, film scandalo dedicato alla vita della pornostar Moana Pozzi, nel 2004 la commedia col morto Se devo essere sincera e nel 2008 Tutta colpa di Giuda in cui un regista teatrale è alle prese con la messa in scena in un carcere di una passione di Cristo interpretata dai detenuti.
Ferrario è molto attivo anche nel campo documentaristico, genere che ha sempre affiancato il suo impegno sul grande schermo. Nel 1991 firma Lontano da Roma un’opera dedicata alla struttura della Lega Lombarda presentata con i suoi pregi e i suoi difetti. Nel 1995 collabora con Guido Chiesa alla realizzazione del progetto Materiale resistente in cui le immagini di repertorio della resistenza partigiana vengono montate con una colonna sonora dall’animo pop/rock. Nel 1997 ripercorre con Sul 45° parallelo, le tappe del gruppo musicale CSI nel viaggio che lo porta da Reggio Emilia alla Mongolia. Nel 2004 imbraccia la macchina da presa per seguire un’intuizione che lo porta a perlustrare il Museo Nazionale del Cinema di Torino nel documentario Dopo mezzanotte che gli avale tre nomine al premio David di Donatello. Ancora a Torino lavora per il documentario La strada di Levi in cui ripercorre i seimila chilometri che riportarono in città lo scrittore Primo Levi dopo la liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz.
Nel 2014, presenta fuori concorso alla Mostra di Venezia La zuppa del demonio, un documentario dedicato agli effetti che l’industrializzazione e il progresso hanno avuto sulla società. Nel 2015, con L’accademia di Carrara. Il museo riscoperto propone agli spettatori un suggestivo itinerario tra le opere conservate all’Accademia Carrara di Bergamo.
Diego Abbatantuono. Attore, comico, sceneggiatore, conduttore televisivo, inizia la sua carriera insieme a Massimo Boldi e a Giorgio Faletti nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e dal giornalista sportivo Beppe Viola, e altri. Abatantuono, nipote dei proprietari dello storico locale Derby, dove la madre lavora come guardarobiera, entra subito in contatto con il mondo del cabaret, assistendo alle prove degli artisti e si cimenta con l’incarico di tecnico delle luci.
Il primo personaggio di successo ideato insieme a Giorgio Porcaro è l’immigrato meridionale milanese, che farà la sua comparsa televisiva nella trasmissione Saltimbanchi si muore di RAI2. La sua prima interpretazione cinematografica è del 1976, nella pellicola Liberi armati pericolosi del regista Romolo Guerrieri, mentre negli anni successivi recita piccole parti in Fantozzi contro tutti e ne Il pap’occhio di Renzo Arbore.
Nel 1981 Il tango della gelosia di Steno è il primo film in cui ha un ruolo da protagonista impersonando una maschera, quella del terruncello che sfrutterà in parecchi film negli anni successivi. L’incontro con il cinema d’autore avverrà grazie ad una intuizione di Pupi Avati, che affida ad Abatantuono il ruolo di protagonista in parecchi suoi film: Regalo di Natale del 1986; Il testimone dello sposo del 1997; La rivincita di Natale del 2004; La cena per farli conoscere del 2007 e Gli amici del bar Margherita del 2009. Nel 1987 Luigi Comencini lo vorrà per Un ragazzo di Calabria, mentre l’anno successivo sarà tra i protagonisti de I cammelli di Giuseppe Bertolucci.
É però il sodalizio con Gabriele Salvatores che consacra Abbatantuono come uno degli autori più interessanti degli anni novanta. Marrakech Express (1989); Turnè (1990); Mediterraneo (1991); Puerto Escondido (1992); Nirvana (1996); Amnesia (2002); Io non ho paura (2006), Happy Family (2010) sono le tappe di questo straordinario percorso.
Quella di Abatantuono è una carriera straordinaria che comprende più di sessanta film, a cui va aggiunta la presenza in alcune fiction, il teatro e la partecipazione ad alcuni varietà. Tre sono i Nastri d’Argento che ha vinto (con Regalo di Natale come miglior attore non protagonista, con Puerto Escondido come miglior attore protagonista e con Io non ho paura come migliore attore non protagonista), due i Ciak d’oro (come migliore attore protagonista in Mediterraneo e come miglior attore non protagonista in Io non ho paura). , miglior attore non protagonista).
Silvio Orlando: Dopo aver iniziato la carriera d’attore in teatro, debutta con il cinema nel 1988, con il film Kamikazen – Ultima notte a Milano di Gabriele Salvatores. Il suo talento viene notato anche da altri registi. Con Nanni Moretti interpreterà nel 1989 Palombella Rossa, nel 2001 La stanza del figlio e nel 2006 Il Caimano. Con Daniele Lucchetti Il portaborse nel 1991, Arriva la bufera nel 1993 e La scuola nel 1995. Con Carlo Mazzacurati nel 1992 Un’altra vita, nel 1996 Vesna va veloce e nel 2010 La passione. Ma anche Fausto Brizzi, Pupi Avati, Antonello Grimaldi, Michele Placido lo cercheranno come protagonista.
La sua filmografia comprende una quarantina di opere a cui si debbono aggiungere fiction per la televisione, cortometraggi, doppiaggi e serial televisivi comici come Zanzibar, Emilio, Vicini di casa e Padri e figli.
Una menzione a parte va fatta per Il papà di Giovanna, un film del 2008 di Pupi Avati, che alla LXV Mostra Cinematografica di Venezia gli farà vincere Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile e il Premio Pasinetti, assegnato dal Sindacato Giornalisti Cinematografici italiani.
A questi vanno aggiunti due Ciak d’oro (con Il caimano come miglior attore protagonista e con Aprile come miglior attore non protagonista), due Nastri d’Argento (con Preferisco il rumore del mare e con Il caimano come miglior attore protagonista), due David di Donatello (per Aprile e Il caimano), un Globo d’oro per Sud di Salvatores (1994) come miglior attore protagonista.
Flavio Insinna. Diplomato al Laboratorio di arti sceniche diretto da Gigi Proietti, lavora a teatro, al cinema, alla televisione. Debutta sul grande schermo nel 1992 in un film di Pier Francesco Pingitore dal titolo Gole ruggenti, trovando poi posto in alcune sitcom televisive di discreto successo, come Uno di noi, e in alcuni film nati per il piccolo schermo tra cui Il mastino e Dio vede e provvede.
Cominciano così gli anni di maggior successo di Insinna che inanella una serie di film di buon successo girati da registi importanti: Guardami di Davide Ferrario (1999); Il partigiano Johnny di Guido Chiesa (2000); Metronotte di Francesco Calogero (2000); La finestra di fronte con Ferzan Ozpetek alla regia nel 2003 e infine Ex girato da Fausto Brizzi nel 2009.
Anche in televisione è molto richiesto: copre cinque stagione (dal 2000 al 2005) della fortunata serie Don Matteo con Nino Frassica e Terence Hill; sempre per la TV gira la miniserie Don Bosco nel 2004, il film Meucci- L’uomo che inventò il telefono del 2005 e la sitcom del 2006 Cotti e mangiati”,
Nella sua carriera ci sono anche esperienze di conduzione televisiva: Affari tuoi è ancora attualmente in onda con Insinna al timone dal 2013.
IL FILM
Interessante la scelta del titolo Figli di Annibale che riprende il titolo di un album pubblicato nel 1993 dagli Almamegretta a cui viene affidata la colonna sonora del film in cui, oltre ad alcuni brani dell’album di cui il film prende il titolo, inseriscono la rivisitazione fatta da un quartetto d’archi delle tracce di alcuni gruppi importanti come i Clash, i CCCP e i Talking Heads..
Il lungometraggio è quasi interamente girato in Puglia tra Taranto, Ostuni, Leuca, Vieste e Fasano,. Alcune scene della prima parte sono invece state girate a a Torino, a Como e a Consonno, in provincia di Lecco.
La casa di produzione che si è occupata dei costi e della distribuzione del film è Coloradofilm, fondata nel 1986, oltre che dal produttore Maurizio Totti, anche dal regista Gabriele Salvatores e dallo stesso Diego Abatantuono
Soggetto: Davide Ferrario, Diego Abatantuono, Sergio Rubini.
Sceneggiatura: Davide Ferrario, Diego Abatantuono.
Fotografia: Giovanni Cavallini.
Musiche: Almamegretta, Nini D’Arac, Damiano Rota, Fabio Piazzalunga .
Montaggio: Claudio Cormio, Luca Gasparini.
Scenografia: Franca Bertagnolli.
Interpreti: Diego Abatantuono (Tommaso), Silvio Orlando (Domenico), Flavio Insinna (Orfeo), Valentina Cervi (Rita), Ugo Conti (Ermes).
Paese di produzione: Italia.
Distribuzione: Medusa Film – Medusa Video.
Produttore: Maurizio Totti per Colorado Film Production, Medusa Film.
Anno: 1998.