Figli e omosessualità: cosa deve sapere un genitore?
Testo tratto dal libretto “Faith in our Families”, pubblicato da PFLAG* (Stati Uniti) nel 1997, pp. 4-6, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Quali informazioni vuoi trovare? Ecco qui alcune domande comuni:
– Qual è l’insegnamento della mia religione (o tradizione di fede) sull’omosessualità?
– Qual è la posizione della mia religione sull’accettazione delle persone LGBT?
– La mia religione considera l’omosessualità un peccato?
– Se è così, come fanno gli altri a conciliare gli insegnamenti della mia religione riguardanti l’omosessualità con la conoscenza di se stessi o dei loro cari?
– Si accettano altre interpretazioni?
– Se l’omosessualità non è considerata un peccato, che posto occupano nella mia religione le persone e/o i membri delle loro famiglie o i loro amici omosessuali?
– La mia religione dà loro un supporto positivo? Se sì, quale? Se no, dove possono trovarlo?
-Nella mia comunità ci sono diversi punti di vista sull’omosessualità?
-Quali sono le idee personali dei miei leader religiosi su quest’argomento?
-La mia fede ha più a che fare con l’amore e l’accettazione che con l’orientamento sessuale?
Già solo fare domande ed esplorare possibilità sono primi passi importanti per molti. Ma questo processo può essere lungo e difficoltoso e si possono trovare più domande che risposte.
Kelly Kirby racconta che: “Quando io e mia moglie lasciammo la nostra chiesa cristiana fondamentalista ho scoperto che il mio credo mi è stato come estirpato. Con le persone che si prendevano cura di me ho cercato di non andare in panico e ho accettato che per questo processo ci sarebbe voluto del tempo. È come se avessi messo tutte le mie convinzioni su uno scaffale e le avessi tirate giù una alla volta. Ho capito che andava bene non avere tutte le risposte.”
Vivere senza risposte definitive può essere un’esperienza terrificante. Se appartenete ad una tradizione che promette risposte alle vostre domande, potrete dubitare di risposte che prima vi sembravano concrete. Vi potreste sentire come se diverse forze nella vostra vita vi stessero strattonando da una parte all’altra.
Per alcuni, l’intensa ricerca di convincimenti interiori e la ricerca di un aiuto spirituale possono fornire una guida.
Ricorda Laurie James: “Ho avuto molti amici conservatori che erano persone splendide, generose, ma che sentivo arrivavano ad una sorta di punto cieco quando si parlava di persone gay. Questo mi fece entrare in crisi quando mio fratello fece coming out. Sono stato in conflitto con me stesso tra le persone che ho amato e rispettato, che erano conservatrici, e le persone che ho amato e rispettato e che erano gay.
Per la prima volta mi sono trovato a chiedere a Dio di riconciliarmi con queste cose e ad aiutarmi a scoprire la verità. Credo che Dio abbia risposto alle mie domande. Ho trovato una chiesa locale e ho detto al pastore che avevo bisogno di trovare un posto in cui la gente mi aiutasse a trovare Dio e che accettasse la mia famiglia così com’era. Con l’aiuto di quel pastore mi sono aggregato alla comunità e insieme abbiamo iniziato un viaggio per diventare aperti e assertivi nei confronti delle persone gay.”
Inoltre, venire a patti con l’orientamento sessuale di un famigliare o di un amico può condurre ad affrontare delle nuove sfide se la persona in questione è giovane. Se questi giovani si identificano come persone LGBT, in che modo gli amici offrono loro supporto e guida? Come continuano i genitori a crescere i loro figli con dei forti valori religiosi nella propria comunità, che forse non si interessa a queste questioni?
Rhea Murray era consapevole di avere il massimo bisogno di aiuto: “Io e mio marito ci sentivamo come se stessimo attraversando un campo minato durante l’adolescenza del nostro figlio gay. Non avevamo nessuno a cui rivolgerci quando sorgevano delle situazioni intricate nelle nostre dinamiche famigliari a causa dell’omosessualità di nostro figlio.
Come posso incoraggiare mio figlio ad essere onesto e contemporaneamente accettare che, per la sua sicurezza, non voglia uscire allo scoperto? Dove possiamo trovare modelli gay positivi e forti nella nostra piccola comunità? Anche le situazioni all’apparenza semplici – pigiama party, balli scolastici, appuntamenti per andare al cinema – possono procurare nuovi problemi. Le famiglie hanno bisogno di aiuto per sapere qual è il modo migliore per crescere i figli, così che possano diventare adulti gay sani, spirituali e completi”.
Un’altra madre, Carolyn Wagner, ha combattuto per trovare una risposta per il suo figlio adolescente dopo un incidente particolarmente penoso: “Una coppia di genitori ha proibito di portare avanti l’amicizia con Willy per motivi religiosi.
Questo è stato uno dei momenti più duri per lui – era veramente ferito”. Non solo si sentiva come se non avesse alcun aiuto esterno ma combatteva anche contro il modo di porsi dei membri della comunità nei confronti di suo figlio: “Bruce è cresciuto in una chiesa che afferma, ‘Ama i tuoi vicini e anche i tuoi nemici.’ Però, invece di essere sopraffatto dal loro amore, era sopraffatto dal loro giudizio. Questo ha distrutto la sua fede. Ho lasciato che sfogasse i suoi sentimenti per essere stato ferito e ho incoraggiato la sua spiritualità”.
* PFLAG (Genitori, famiglie e amici di lesbiche e gay), fondata nel 1972, è una delle più grandi organizzazioni di attivismo LGBT degli Stati Uniti. Le famiglie italiane possono contattare l’AGEDO (Associazione Genitori di Omosessuali).
Testo originale (PDF): Faith in our Families