Famiglie a colori. Noi genitori Agedo e il coming out dei nostri figli
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Dialogo di Katya Parente con Rita Rabuzzi, presidente di Agedo Toscana Livorno
Tra qualche giorno (il 14 novembre) si svolgerà l’evento on-line “Famiglie a colori. L’amore fa una famiglia”, inserito nel calendario dell’iniziativa “Novembre contro il Pre-giudizio, la discriminazione e la violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere” del Comune di Impruneta (Fi) e realizzato con il sostegno della Regione Toscana, che ospiterà anche le testimonianze di due mamme con figli omosessuali (Santina Vetere dell’Agedo Toscana Livorno e Mara Grassi della Tenda di Gionata oltre a Monia Marcacci, un genitore di Famiglie Arcobaleno). Un’iniziativa che ha lo scopo di aiutare i genitori ad affrontare qualcosa di così delicato come l’omosessualità di un figlio.
Tutto questo sarà possibile grazie alla collaborazione, tra le altre, di Agedo Toscana Livorno. Ed è proprio la suo presidente, Rita Rabuzzi, abbiamo chiesto di rispondere gentilmente a qualche nostra domanda.
Innanzitutto, cosa significa scoprire che un figlio è omosessuale?
Significa conoscere veramente il proprio figlio, rispettarlo, amarlo, accoglierlo ed esserne orgogliosi perché ha avuto fiducia della sua famiglia.
Bisogna sentirsi in colpa se, nell’apprendere dell’omosessualità di un figlio, ci si sente smarriti e frustrati?
Assolutamente no, perché viviamo in una società eteronormata che definisce l’omosessualità una scelta, e non una variante naturale del comportamento umano, quindi non siamo preparati a recepirla serenamente.
Cosa bisogna fare per superare gli eventuali sentimenti negativi conseguenti al coming out?
Non bisogna chiudersi in se stessi, ma aprirsi con il proprio figlio/a e condividere le paure ed i sentimenti negativi con altri genitori che si sono trovati nella stessa situazione.
Qual è l’atteggiamento migliore da adottare subito dopo il coming out?
Non far sentire il proprio figlio/a responsabile di qualcosa, e non farlo/a sentire sbagliato/a. Accoglierlo e fargli capire che non è cambiato niente. Ringraziarlo per l’amore dimostrato verso la famiglia.
Con quale spirito avete dato il vostro appoggio all’evento on-line “Famiglie a colori”, che si svolgerà tra qualche giorno?
Sono favorevole ad ogni incontro sulle tematiche LGBT, perché bisogna parlarne sempre di più per il raggiungimento di una normalità.
È grazie all’impegno di persone come Rita che i giovani LGBT avranno sempre la possibilità, vorrei dire la certezza, dell’amore e del rispetto di chi è loro più vicino: i genitori. Ed è questo che fa la differenza – l’amore e il supporto di chi ci ha messi al mondo.