Finalmente io. Appunti dal IV Forum dei Cristiani LGBT
Testimonianza di Mattia Zuffellato del Forum Giovani LGBT del IV Forum dei Cristiani LGBT (Albano 15-17 maggio 2016)
Anche quest’anno, con cadenza biennale, si è svolto ad Albano Laziale (RM) nella Casa San Girolamo Emiliani dei padri Somaschi,il IV Forum Cristiani LGBT, dal 15 al 17 aprile 2016. La partecipazione a questo Forum è stata numerosissima, molto alta rispetto agli altri Forum del 2010,2012 e 2014.
Le novità di quest’anno sono state molteplici, tra cui per la prima volta, c’è stata la presenza dei genitori di figli omosessuali e la presenza di operatori pastorali chiamati a confrontarsi con il vissuto di un omosessuale credente.
Anche io ho partecipato attivamente a questo Forum, già collaborando con la commissione giovani sin da novembre scorso, con riunioni mensili via Skype assieme ad altri ragazzi della commissione giovani Forum per preparare i workshop e le attività che sono state svolte al Forum dedicate ai giovani dai 18 ai 35 anni.
E’ stata per me una bella esperienza, molto interessante ma soprattutto costruttiva,in cui ho voluto in prima persona mettermi in gioco anche nei confronti del mio coming-out (visto che il tema principale del forum e del pre-forum è stato appunto “la visibilità”) che è stata sviscerata in vari ambiti nei vari workshop che si sono svolti.
Il forum inizia il venerdì pomeriggio del 15 aprile 2016 con i primi arrivi, persone da tutt’Italia arrivano in quella stupenda struttura del Padri Somaschi, con un ampio cortile e spazi verdi e viali alberati che danno subito quel senso di pace e serenità, l’aria tiepida dei colli albani romani, che portano tranquillità e tepore e riscaldano i cuori, pronti all’incontro e alla relazione.
Verso le 16.30 si iniziano i primi lavori del Forum, dopo il giro di saluti e accoglienze ci si divide in vari gruppetti (già stabiliti durante le iscrizioni) cui verranno svolti i 12 workshop di discussione tematici su:
· “Coming out in famiglia: la consapevolezza di sé come testimonianza”;
· “Peccato di genere? O che genere di peccato? L’omosessualità nella Bibbia”;
· “RelazioniAMOci. Essere coppia”;
· “Gender: tra bisogno di chiarezza ed assunzione di responsabilità”;
· “TRANSizioni. Il cammino delle persone transessuali per essere sé stessi”;
· “Gli esiti del Sinodo sulla famiglia. Sull’omosessualità un silenzio rumoroso”;
· Il nostro Giubileo: “Misericordia voglio e non sacrifici”;
· “Dalle famiglie altre, alle altre famiglie”;
· “Quando il Coming Out irrompe in una famiglia cristiana”;
· ed il laboratorio di preghiera “Chiesa casa di tutti”.
Io ho collaborato alla realizzazione del PRE-FORUM per i giovani dai 18-35 anni inerente anche al tema della Visibilità. La presenza dei giovani di questa fascia di età è stata numerosa (circa 18) e le attività svolte, di conoscenza e raccontare un po’ di sé e della propria visibilità,s ono state interessanti.
Le domande a cui abbiamo lasciato riflettere come “compito per casa” sono state:
1- in quanto omosessuale e credente,qual è l’atteggiamento da tenere nei confronti della visibilità anche alla luce del Vangelo?
2- Quali sono i miei valori in gioco?
3- Perché è utile nella mia comunità che io non resti invisibile? Che cosa può portare agli altri?
4- La mia sessualità la sento come un dono da condividere agli altri oppure un limite?
Dopocena l’attività di animazione serale si è svolta in parallelo: noi giovani abbiamo organizzato una” Caccia al Tesoro: trova il versetto biblico” aperta a tutti coloro che vogliono partecipare, nascondendo nel parco della struttura le varie buste con i tre indizi che permettono di trovare il versetto biblico corrispondente. Le varie squadre quindi hanno avuto modo di trovare i vari indizi sparsi per il parco e cercare di riconoscere il versetto del Vangelo cui la simbologia dei vari indizi indicava.
In contemporanea a questa attività, per chi voleva, c’è stata la proiezione del film “Due volte genitori”, creato con le testimonianze dei genitori di figli omosessuali.
La seconda giornata del Forum è iniziata con una preghiera organizzata dal gruppo giovani, presentando l’Inno del Forum e facendo riferimento anche ai brani biblici trovati nella Caccia al tesoro e successivamente con il saluto del delegato del Forum Europeo dei Cristiani LGBT.
La giornata è proseguita con altre brevi testimonianze: la prima di una coppia di genitori cattolici con un figlio gay che racconta il loro cammino da genitori e all’interno della comunità cristiana di riferimento; successivamente vi è stata la testimonianza della Pastora metodista Joylin Galapon che segue un gruppo di omosessuali credenti a Cremona e la testimonianza del cammino trentennale in parrocchia del gruppo” Fratelli dell’Elpis” di Catania.
La mattinata e nel pomeriggio si prosegue con i workshop in parallelo:
1- “Coming-out: la consapevolezza di sé come testimonianza”- curato da Gianni Geraci
2- “Gender: tra bisognio di chiarezza ed assunzione di responsabilità” – curato dallo psicologo Enrico M. Ragaglia
3- “Chiesa casa per tutti” – condotto da P.Pino Piva
4- “RelazioniAMOci.Essere coppia”- condotto da Alessandra Bialetti,pedagogista sociale e consulente della coppia e della famiglia
5- “Peccato di genere?O che genere di peccato?L’omosessualità nella Bibbia” condotto da Stefano Giannatempo ed Ermanno Martinetti
6- “TRANSizioni.Il cammino delle persone transessuali per essere se stessi” condotto da Antonella Palmitesa,psicoterapeuta in training e Paola Biondi,psicologa
7- “Gender:tra bisogno di chiarezza ed assunzione di responsabilità” curato dallo psicologo Enrico M.Ragaglia
8- “Gli esiti del Sinodo sulla Famiglia. Sull’omosessualità un silenzio rumoroso” curato dal teologo Damiano Migliorini, teologo e autore del libro “L’Amore omosessuale”
9- “Il nostro Giubileo:Misericordia voglio e non sacrifici (Osea,6,6),curato da Gianni Geraci
10- “Chiesa casa per tutti” – condotto da P.Pino Piva
11- “Dalle famiglie altre, alle altre famiglie” condotto da Alessandra Bialetti, pedagogista sociale e Consulete della Coppia e della Famiglia
12- “Quando il Coming-out irrompe in una famiglia cristiana” condotto da Arianna Petilli, psicologa e autrice sul lavoro di ricerca su “Religione e omosessualità”.
Di questi Workshop io ho seguito al mattino quello tenuto da Gianni Geraci in riferimento al “Coming-out: la consapevolezza di sé come testimonianza”. Molto interessante e interattivo,in cui dividendosi in vari sottogruppi di è tentato di dare delle risposte a delle provocazioni indicate da Giani in riferimento alla propria storia di Coming-out e in particolare:
Quanto sono visibile? (diverse scelte di risposta)
– gli altri omosessuali che frequento sanno che sono omosessuale
-alcuni amici selezionati di cui mi fido sanno che sono omosessuale
– alcuni miei familiari sanno che cono omosessuale
– tutti i miei familiari più stretti sanno che sono omosessuale
-nella mia comunità ecclesiale di riferimento la maggior parte delle persone sa che sono omosessuale
– in genere, tutte le persone con cui ho a che fare, sanno che sono omosessuale
– non avrei problemi a parlare della mia omosessualità in una intervista pubblica
Visibili o invisibili? (altre risposte multiple)
– l’orientamento sessuale e qualcosa di privato e così come i miei amici etero non mi raccontano quello che fanno a letto non vedo perché io dovrei raccontar loro della mia omosessualità
– sarebbe bello poter parlare liberamente del proprio orientamento sessuale ma occorre essere molto prudenti nel dirlo in giro
– chi mi vuole bene mi deve accettare così come sono se uno non mi accetta così come sono e meglio perderlo che trovarlo
– essere visibili è un dovere perché solo se non ci nascondiamo riusciremo a cambiare il clima che c’è intorno a noi
Visibilità ed esperienza di Fede (altre risposte multiple)
-un omosessuale credente deve essere più prudente nel comunicare la sua omosessualità perché A a che fare con una comunità che comunque condanna gli atti omosessuali
-sulla visibilità i compiti e le resistenze di un omosessuale credente non sono diversi dei compiti e dalle resistenze che ha un omosessuale che non si riconosce in nessuna chiesa
-un omosessuale credente quando si parla di visibilità ha delle responsabilità maggiori perché solo se fa coming-out può aiutare la Chiesa a cambiare il suo atteggiamento
Le mie scelte sono state:
-gli altri omosessuali che frequento sanno che sono omosessuale.
-sarebbe bello poter parlare liberamente del proprio orientamento sessuale ma occorre essere molto prudenti nel dirlo in giro;
-chi mi vuole bene mi deve accettare così come sono se uno non mi accetta così come sono e meglio perderlo che trovarlo;
-sulla visibilità i compiti e le resistenze di un omosessuale credente non sono diversi dei compiti e dalle resistenze che ha un omosessuale che non si riconosce in nessuna chiesa
Il pomeriggio prosegue poi in plenaria con la presentazione del Rapporto 2016 sui gruppi di cristiani omosessuali e la pastorale LGBT in Italia, curata da Giuliana Arnone, dottoranda dell’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA); successivamente vi fu il dibattito con il filosofo Damiano Migliorini, autore del libro “L’Amore Omosessuale”, moderato da Gianni Geraci; un intervento un po’ difficile, per me da seguire perché molti passaggi filosofici stringenti (finalismo tomista) come quello che lega indissolubilmente la fecondità biologica alla parola amore; il nostro rimarrà un “non amore” ancora a lungo per la chiesa cattolica.
Dei workshop e di tutti gli interventi accennati qui sopra, potete trovarne stralcio nei documenti nel sito del Forum e in Gionata.org.
Dopo il pranzo, il pomeriggio si è svolto con altri workshop in parallelo, gli stessi descritti sopra.
Nel pomeriggio ho seguito quello del Coming-out in famiglia tenuto dalla dott.ssa Arianna Petilli. Molto interessante perché dava l’opportunità di esprimersi sia dal punto di vista di un figlio omosessuale, che dei genitori con un figlio omosessuale.
Il dopocena è stato animato dal KaiRosario, un momento di preghiera comunitario e dalla animazione serale con la proiezione (per chi voleva) del film “Come mi vuoi”, film goliardico anni 90 che però ha dato spunto a una testimonianza sulla transessualità; la serata si è conclusa con la premiazione dei vincitori della caccia al tesoro della sera prima e animazione con musica anni 70/80.
Le ultime attività del Forum svoltosi nella prima metà della giornata di domenica, dopo la testimonianza del gruppo Nuova Proposta e dell’Associazione Cammini di Speranza, sono stati i laboratori di gruppo dove si riflettevano alcune provocazioni in merito a cosa fare dopo il Forum, e in particolare:
-quali difficoltà vivo come cristiano nella mia chiesa?
-Cosa chiedo alla mia chiesa?
-Cosa posso fare IO per favorire il cambiamento nella mia comunità cristiana?
Il Forum si conclude nel primo pomeriggio, dopo la S. Messa comunitaria.
E’ stata interessante anche la presenza del Vescovo di Albano Laziale che si è meravogliosamente stupito quando ha visto quanti eravamo al Forum (circa 150 tra cristiani lgbt, i loro genitori con operatori pastorali da tante diocesi italiane) e ha dato una benedizione.
A questo Forum io ci tenevo molto, non solo perché sono rimasto entusiasta di esserne parte attiva (collaborazione nel gruppo giovani per la preparazione delle attività della Caccia al Tesoro e del pre-forum per giovani) ma soprattutto per aver instaurato nuove relazioni,nuove conoscenze, oltre a rivedere quelle già conosciute.
Questo per me è importante anche per la mia crescita personale e mi ha permesso di avere più coraggio nel mio processo di coming-out e di visibilità,senza avere timore,senza vergogna,perché riconosco che Dio mi ha fatto come un prodigio, come tutti noi,e siamo tutti preziosi ai suoi occhi, me compreso.
Il mio entusiasmo è stato anche nel collaborare a questo forum, oltre che nella commissione giovani appunto, anche nella realizzazione dell’Inno: “Ti celebrerò”, che ho voluto fortemente.
L’Inno è ispirato al tema del Forum di quest’anno “Ti lodo perchè mi hai fatto come un prodigio…” dal Salmo 138 (139) cui si sono svolti tutti i workshop e le attività di questi tre giorni.
Personalmente mi fa onore poter rappresentare il Forum con questo Cantico che volutamente ho pensato di scrivere per poter “dare valore a chi non ha voce” o meglio a chi,come noi,spesso non viene ascoltato.
Mi sto impegnando intensamente per rendere il brano accattivante ma allo stesso tempo orecchiabile e semplice da ascoltare. Una linea melodica che rimane facilmente nella testa di tutti ma che allo stesso tempo può identificare questo evento che per noi è importante, come lo è importante il fatto di sentirsi riconosciuti in una “Pastorale Inclusiva della Chiesa” anche per le persone omosessuali.
Papa Francesco stesso nel suo libro “Il nome di Dio è Misericordia” dice: “Avevo detto in quella occasione [le parole pronunciate sul volo di ritorno da Rio de Janeiro al termine del suo primo viaggio internazionale]: se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Avevo parafrasato a memoria – racconta il Papa a Tornielli – il Catechismo della Chiesa cattolica, dove si spiega che queste persone vanno trattate con delicatezza e non si devono emarginare. Innanzitutto mi piace che si parli di ‘persone omosessuali’: prima c’è la persona, nella sua interezza e dignità. E la persona non è definita soltanto dalla sua tendenza sessuale: non dimentichiamoci che siamo tutti creature amate da Dio, destinatarie del suo infinito amore”.
Ecco che anche il Santo Padre parla di emarginazione. E’ quello che ci auguriamo anche noi, credenti omosesssuali, e lo testimoniamo anche in questi eventi del Forum;
“TI CELEBRERO'” vuole proprio testimoniare la voglia di Lodare e Celebrare il Signore perchè “Ci ha fatto come un Prodigio”.
Questa tre giorni infatti è stata un luogo di incontro fantastico non solo tra persone LGBT ma anche tra operatori pastorali e genitori. Insieme abbiamo condiviso riflessioni, conoscenze, risate, idee, il cibo della cucina, il libretto della preghiera, la condivisione in stanza, etc…
Se devo fare qualche critica per il miglioramento dei prossimi Forum, è quella di cercare di evitare le sedute in plenaria del sabato pomeriggio, con interventi troppo lunghi e magari anche di difficile comprensione, vedi ad esempio l’interessante intervento di Migliorini ma posto in un contesto poco adatto ad essere ben compreso perché richiede un certo grado di concentrazione, cosa che al sabato pomeriggio, in due ore e mezza di plenaria, dopo una attività intensa di una giornata alle spalle, mi diventa difficile seguire.
Il programma,a mio parere,dei tre giorni,dovrebbe essere meno intenso,con meno interventi ma magari più approfonditi o con più pause per la conoscenza delle persone e il confronto delle tematiche proposte (anche sottoforma di workshop come è stato fatto).
Inoltre i workshop potrebbero essere anche meno ma ripetuti, in modo da dare la possibilità ad una persona di poterne frequentare un po’ più di due, oppure interscambiare i vari gruppi per dare loro la possibilità di seguire più workshop a cui uno può essere interessato.
Per rispondermi alle domande conclusive che sono state poste nei vari gruppi di lavoro della domenica mattina, mi auguro che,per quanto mi riguarda, riesca ad essere testimone innanzitutto di me stesso, per il mio coming-out (che attualmente ufficialmente devo ancora fare) ma che mi propongo di poterlo fare anche con l’aiuto di questa rete di persone che mi fanno stare a mio agio e allo stesso tempo mi danno coraggio anche nella mia visibilità,non solo nei social ma soprattutto nella vita reale ed essere più tranquillo e sereno con me stesso perché mi rendo conto che Dio ci ha fatti come un prodigio.
Ringrazio il Signore per tutto ciò che mi ha fatto vivere in questi giorni e durante questa bellissima esperienza.