Fernández: L'Église catholique défend la dignité, mais rejette l'idéologie de genre
Articolo di Carol Glatz* pubblicato sul sito di America Media The Jesuit Review (USA) il 6 marzo 2025, liberamente tradotto da Luigi e Valeria de La Tenda di Gionata
L’infinita e inalienabile dignità insita in ogni essere umano ha conseguenze pratiche che includono la tutela del diritto di tutti alla vita dal concepimento alla fine naturale e l’opposizione all’ideologia “tecnocratica” del genere, ha affermato il capo dell’ufficio dottrinale del Vaticano.
«Non vogliamo essere crudeli e dire che non comprendiamo i condizionamenti delle persone e la profonda sofferenza che esiste in alcuni casi di “disforia” che si manifesta fin dall’infanzia», ha affermato il cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Coloro che sperimentano una profonda disforia, ovvero uno stato di intenso disagio emotivo o di angoscia profonda, rappresentano «situazioni eccezionali (che) devono essere valutate con grande attenzione», ha affermato in un discorso tenuto durante un convegno organizzato a metà febbraio dall’Università di Teologia Cattolica di Colonia in Germania.
Ciò a cui la Chiesa si oppone è «l’ideologia che solitamente accompagna tante decisioni di cambiamento del sesso», che il cardinale ha detto essere un’ideologia che rivendica “onnipotenza” e rifiuta di riconoscere la realtà del proprio corpo come un dono, ha detto nel suo discorso, pubblicato sul sito web del dicastero in italiano e tedesco.
Il cardinale ha preso parte in collegamento video al convegno, dedicato alla dottrina cattolica sulla dignità umana, presentando un documento che offre «alcuni chiarimenti» sul significato della “dignità infinita” e della “dignità ontologica” della persona così come è stata presentata in Dignitas Infinita, un documento pubblicato nell’aprile 2024 dal dicastero e approvato da papa Francesco.
Il documento aveva suscitato alcuni interrogativi sulla natura o la fonte della dignità infinita e su come questa potesse applicarsi ad esseri finiti, mentre altri avevano criticato la condanna della cosiddetta “teoria del genere” e delle procedure di cambiamento di sesso contenuta nel documento.
Il cardinale ha cercato di affrontare questi punti chiarendo che la Chiesa cattolica proclama e difende la “dignità ontologica” della persona umana, una dignità che non può essere data o tolta ed è immutabile, indipendentemente dallo stato, dalle capacità o dalle circostanze in cui si trova la persona.
Non va confusa con la dignità morale, sociale o esistenziale, che può essere imperfetta, persa o compromessa, ha detto. Ad esempio, un essere umano non perde la sua dignità ontologica anche quando vive una vita “non dignitosa” in senso morale o sociale, come in uno stato di peccato o in estrema povertà. Alcune condizioni «non sono dignitose», in quanto non corrispondono alla natura della persona umana amata da Dio e chiamata ad amare gli altri, ha affermato il cardinale.
La “realtà ontologica” di una dignità, insita nella natura umana e donata da Dio, che «non è diminuita o influenzata» da nessuna circostanza, ha affermato, è la base per sostenere e proteggere la dignità di tutti gli esseri umani, anche se sono incoscienti, non ancora nati, diversamente abili, infermi o nel braccio della morte.
Questa interpretazione della dignità è contraria «all’interpretazione di gran parte della società attuale e di tutta la storia», ha affermato, che preferisce ignorare, rimuovere o inventare i diritti umani a proprio piacimento o secondo le decisioni dei potenti.
Certamente la Dignitas Infinita Il a dénoncé la discrimination contre les personnes LGBTQ + et les situations dans lesquelles les gens sont "emprisonnés, torturés et même privés du bien de la vie uniquement à cause de leur orientation sexuelle", mais ont également condamné la "théorie du genre" comme "extrêmement dangereuse, car elle annule les différences dans sa revendication pour rendre chacun le même". Le document a souligné qu'il garde à l'esprit que les interventions de changement de sexe risquent "menaçant la dignité unique que la personne a reçue depuis la conception".
Dans son discours du 17 février, le cardinal a déclaré que le document invite les fidèles à être conscients des conséquences de croire que "le corps humain partage la dignité de" l'image de Dieu "", comme l'enseigne le catéchisme de l'Église catholique.
Dans cette vision, "le changement de sexe n'est pas simplement une modification externe ou une procédure comparable à la chirurgie esthétique normale ou à la chirurgie pour traiter une maladie", a-t-il déclaré. "Cela concerne la revendication d'un changement d'identité, de vouloir être une autre personne."
Le document, a-t-il dit, "n'exclut pas qu'il existe des cas en dehors de la norme, comme des situations de dysphorie sévère qui peuvent conduire à une existence insupportable ou même à un suicide", qui doit être évaluée "avec une grande attention".
"Ce que nous disons, c'est que l'idéologie qui accompagne généralement tant de décisions de changement de sexe implique le déni de sa propre réalité subie comme un cadeau, avec l'idée que l'identité sexuelle corporelle peut faire l'objet d'un changement radical, toujours soumis à ses désirs et aux revendications de liberté", a-t-il déclaré.
* Carol Glatz fait partie des principaux correspondants de Service de nouvelles catholiques (Washington DC-Baltimora), une agence de premier plan pour les nouvelles religieuses. Sa mission est de signaler une manière complète, équitable et libre sur l'implication de l'Église dans le monde d'aujourd'hui.
Texte original : Vatican Doctrine Chim: bas direct au cœur de la slace de Chrch sur le genre