Come gay cristiano quale etica sessuale devo seguire dopo il mio coming out?
Riflessioni pubblicate sul sito Queer Theology (USA), liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Ecco cosa mi avevano detto: “Ma poi se si accetta l’omosessualità, si deve accettare tutto“. La Bibbia (com’è interpretata da un certo tipo di cristiani) è la sola guida per la vita, che gli sia stata data come: “Istruzioni fondamentali prima di lasciare la Terra“. Che fare se “la Bibbia” ha “sbagliato sull’omosessualità“? Come vivremo? Cosa ci guiderà? Perciò la mia risposta gli ha lasciati senza parole: “Sai, ho anche io un’etica sessuale“.Non avevano mai pensato che una persona gay potesse avere un’etica sessuale.
Non posso neanche contare le volte in cui le persone che ci osteggiano mi hanno detto: “Tutti noi combattiamo contro le tentazioni. A volte vorrei rubare, far del male alla gente o tradire mia moglie, ma non lo faccio perché la Bibbia dice che è sbagliato” e ogni volta sono io quello che rimane senza parole. Ma se il solo motivo per cui non dai cazzotti in faccia alla gente e non rompi il giuramento di fedeltà che hai fatto con il tuo coniuge è perché altrimenti Dio ti punirà, allora non sono sicuro di voler essere tuo amico.
La benedizione – e la sfida – di essere una persona LGBT è che siamo noi che dobbiamo creare la nostra etica sessuale. La “legge” che ci è stata data – un uomo e una donna che aspettano il matrimonio per far sesso e che non divorzieranno mai – non è più valida. In effetti non sono sicuro che lo sia mai stata. Che ne dite dei patriarchi della Bibbia con molte mogli (e concubine e schiave)? E dell’insistenza di Paolo sul celibato, con il matrimonio come ultima spiaggia per quelli che non sono abbastanza forti per rimanere soli? E dell’ammonimento che i rapitori sposino le loro vittime?
Vorrei poter dire di aver abbracciato un’etica sessuale sana non appena ho fatto coming out, ma non è vero. All’inizio, ho cercato di seguire l’etica della mia fede evangelica, con il solo aggiustamento che “è OK essere gay“. Ho cercato di aspettare di essere sposato prima di fare sesso (o almeno fino a quando avessi avuto una relazione seria). Non guardavo pornografia. Stessa cosa con la masturbazione che, nel migliore dei casi, è guardata nelle nostre chiese con sospetto e nel peggiore è considerata peccato Poi non va bene essere attratti sessualmente da qualcuno, è lussuria. Dovrebbe importarti solo il suo cuore.
Ci avrei dato un taglio quando tutto questo sistema di regole è diventato insostenibile, ma così non avrei avuto nulla su cui contare. Certo ho fatto sesso e, anche se è stato bello, anche se ci importava l’uno dell’altro ed era stata un’esperienza sicura, divertente e consensuale, non volevo tornare a casa e sedermi nella mia doccia, vergognandomi per “aver ceduto”. La mia incapacità di inventarmi un’etica sessuale, mi metteva in situazioni in cui diventavo vulnerabile:
Faccio spesso sesso la sera tardi quando sono logorato, stanco o solo. E questo non va bene per la mia salute mentale: crea l’impressione che il sesso sia qualcosa di vergognoso, da tenere segreto.
Lo faccio spesso quando sono sotto l’effetto di stupefacenti. Avrei scelto questo compagno? Avrei fatto tutto quello che ho fatto? D’altro canto interrompevo le relazioni sane se diventavano sessuali “troppo presto“, perché mi sembrava che non fosse ciò che Dio vuole da me: peccato che più tardi invece avrei voluto far sesso con persone che conoscevo assai poco.
È dura pensare alla mia vita e dire che “non sono sicuro che oggi avrei preso le stesse decisioni“. Sono il tipo di persona che vuole vivere senza rimorsi. Voglio poter rivendicare tutte le mie esperienze – anche quelle meno che ideali – e imparare da esse, possederle come parte del mio viaggio, per scegliere di non essere una vittima. A questo punto, però, mi sono guardato indietro dicendo: “Voglio iniziare a fare scelte nuove“.
Ecco le linee guida che ho scelto per me:
– voglio avere relazioni basate sull’onestà, la comunicazione e la fiducia;
– il sesso è qualcosa di buono e naturale. Ma può essere usato in modo malizioso o avere, nella mia vita, più spazio di quello che vorrei. Voglio cercare un partner sessuale che mi coinvolga romanticamente come persona nella sua interezza e voglio rispettare la sua unicità e autonomia;
– voglio rendere onore agli impegni che prendo con i miei partner;
– voglio adoperarmi per mantenere me e i miei partner in salute, fisica, mentale ed emotiva.
Ecco dove mi trovo adesso: chiedetemelo domani o il mese prossimo e le cose potrebbero essere diverse. La Bibbia racconta ogni sorta di sconvolgimento nelle relazioni e nel sesso – e molti di questi sono prodotti dal tempo, delle circostanze in cui accadono e da chi le ha rese possibili. Comunque Gesù dice di “amare il proprio prossimo” come se stessi; cosa succederebbe se usassi queste parole come criterio guida nella ricerca di un’etica sessuale?
Sia che una relazione duri tutta la vita o pochi minuti, cosa succederebbe se vedessimo Cristo in ogni persona che incontriamo? Per qualcuno può significare la ricerca di decenni di relazione monogamica, per altri, una sculacciata spassosa e un po’ perversa nell’oscurità di una dark-room mentre ci si insulta.
Perciò torno spesso alle parole di Paolo: “quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, diventato uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato”.
Testo originale: Creating A Sexual Ethic After Coming Out