Gay e cattolico. Sessantacinque anni in mezzo al guado
Testimonianza inviataci da Pier
Chiedo scusa se forse saro’ prolisso, ma vorrei portare il mio contributo di vita vissuta e di omosessuale credente e… sofferente. Non conoscevo questo sito e per caso l’ho incontrato tempo fa.
Non e’ certo facile parlare di alcune cose personali e credo che sia ancora piu’ difficile quando non si e’ piu’ giovani tuttavia credo, senza darmi delle risposte, di poter in qualche modo essere utile e avere un conforto spirituale in chi, forse, tra tanti siti Cristiani, prende a cuore la realtà della presenza degli omosessuali nella Chiesa di Cristo.
Sono una persona di 65 anni che ha scoperto la sua omosessualita’ intorno ai sedici anni anche se in modo confuso. Erano altri tempi e di sesso, o meglio di educazione sessuale, nonse ne parlava mai.
A parte tutti i sensi di colpa suscitati dagli interrogatori subiti in confessione (che violenza e che ferite che non si rimarginano piu’), ho vissuto una vita cristiana per vari anni, vivendo in un limbo, dal quale sono uscito grazie all’aiuto di un saggio sacerdote (meno male che ci sono sacerdoti che comprendono) e ho affrontato a viso aperto la mia situazione personale. Ho fatto il mio coming out verso la seconda meta’ dei quaranta anni.
Non so dire come abbia fatto a vivere fino a quella eta’ nascondendo tutto a tutti e soprattutto colpevolizzandomi e vivendo nell’angoscia di essere scoperto. Dopo questa uscita, mi sono dichiarato a tutti o quasi, eccetto a mia madre molto anziana che non avrebbe compreso.
Ma, purtroppo, era troppo tardi per condurre una vita da omosessuale, tranquilla e soprattutto in pace con la coscienza.
Ancora adesso ,pur sapendo di essere omosessuale,pur non comprendendo come la Chiesa voglia chiudere gli occhi di fronte a questa realta’ che coinvolge tanti cristiani, non riesco a liberarmi dai sensi di colpa e dalla paura della dannazione eterna, pur intuendo, almeno, che Cristo non ha certo voluto la dannazione di nessuno,anzi e’ venuto al mondo per salvarci tutti indistintamente. Eppure non riesco ad uscire da questa forma mentis.
Ho frequentato per alcuni anni un gruppo di omosessualli credenti e tanto ho ricevuto e ringrazio Dio di avere conosciuto delle persone ammirevoli.
Ma questo, purtroppo, non mi ha aiutato, forse per mia incapacita’, a liberarmi dai sensi di colpa. Sono uscito da questo gruppo, ma non ho trovato nulla… il vuoto assoluto.
E’ vero ,ci sono tante organizzazioni di omosessuali, ma come faccio, con i miei condizionamenti, a farne parte, anche perche’ per mia natura sono contrario a certe forme di protesta clamorose, anche se mi rendo conto, che in qualche modo questa spirale si debba spezzare per poter, non dico essere felici, ma VIVERE.
Non aggiungo altro, perche’ sono stato abbastanza lungo, posso dire solo che leggo e seguo con interesse tutto quello che viene scritto in questo sito, specie il punto in cui si parla di infallibilita’ e indefettibilita’ nella Chiesa Cattolica.
Ho fatto parte di alcuni siti cattolici in rete (non faccio nomi ovviamente), che delusione! Meglio lasciar perdere, e che chiusure mentali, non ne parliamo, anche da parte di sacerdoti.
Intendo rimanere nella mia Chiesa Cattolica, perche’ non saprei dove andare,ma ci rimango soffrendo e sono incapace di vivere serenamente.
Questo volevo esprimere con queste dolorose parole, non so neppure se ho fatto male o bene, ma ci tenevo, soprattutto pensando a tanti giovani che soffrono, a raccontare la mia esperienza di vita.
Cordiali saluti. Pier