Essere gay in Sudafrica. Quando gli amici e la famiglia fanno la differenza
Testimonianza di Shaun (Johannesburg, Sudafrica) pubblicata sul blog Born this way* (USA) il 4 dicembre 2014, libera traduzione di Marta Pettinelli
Ho sempre saputo di essere gay e che mi piacciono i ragazzi, da quando ne ho memoria. Stranamente, non mi creava nessun problema. Ma ero sempre preoccupato di ciò che la gente poteva pensare o dire. Questa cosa è talmente radicata che mi preoccupa ancora oggi.
Il problema della società (Sudafricana) è che l’essere gay è considerato come non “normale”. Ne è un esempio una cosa che ho letto una volta e al quale penso ancora oggi perché è molto vero: se un adulto vede un bambino e una bambina che giocano insieme, a loro verrà chiesto in maniera scherzosa “È la tua fidanzatina?” o viceversa. Al contrario, se sono due bambini o due bambine a giocare, nessuno gli farà mai la stessa domanda.
Queste sottigliezze si insinuano in ogni aspetto della nostra cultura e sono la causa della difficoltà dell’essere gay (e del coming out).
Ho fatto coming out prima coi miei amici all’ultimo anno di liceo. Loro lo hanno accettato senza battere ciglio, l’unico problema del mio migliore amico era il non averglielo detto prima. Fortunatamente molte di quelle persone sono vicine a me ancora oggi, conseguenza diretta dell’accettazione della persona che sono oggi.
Alla fine ho fatto coming out anche con la mia famiglia, perché mi trovavo in una situazione in cui avevo bisogno del loro aiuto. Se non sapevano che la persona coinvolta era il mio ragazzo, non avrebbero compreso del tutto la situazione.
Mia madre non avrebbe potuto reagire meglio. Le ci è voluto del tempo per metabolizzare, ma oggi è la mia fan numero uno. Mio padre invece è l’eroe non cantato della mia vita. Ha subito capito la mia situazione e l’ha risolta più velocemente di quanto mi immaginassi. Gli sarò sempre grato per essermi stato accanto in quel periodo.
* Born This Way è un Blog che raccoglie foto d’infanzia di persone LGBT di quando avevano tra i 2 e i 12 anni, accompagnate dalle loro storie personali. Testimonianze che vanno dagli anni ’40 ad oggi, ricordi che parlano delle difficoltà vissute dalle persone LGBT prima del riconoscimento dell’amore gay. Come ama ripetere Dan Savage il suo blog: “ Born This Way vuol aiutare i giovani di tutto il mondo a trovare il coraggio di dire: “Sì, sono gay. E sono nato così. Lo sò da quando ero piccolo e questa è la mia storia“.
Titolo originale: Shaun, age 6, Johannesburg, South Africa