Noi genitori cattolici davanti alla sfida dell’amore di avere un figlio trans
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 25 luglio 2017, libera traduzione di Silvia Lanzi
Spesso è l’amore dei genitori cattolici per i loro figli LGBT che continua a mostrarci delle relazione sane, sia nelle famiglie che nella Chiesa cattolica. La storia di Teresa e Bill (pseudonimi) e di Grace, la loro figlia transgender, non fa differenza. Nel giornale australiano Catholic Leader, la cinquantenne Grace racconta come, circa vent’anni fa, disse ai suoi genitori di essere trans. Grace, che allora era maschio, era andata a casa dei genitori e aveva detto loro: “Ho deciso di voler vivere come una donna“. L’articolo del Catholic Leader ricorda come: “Bill, il padre, è balzato dal divano, ha guardato suo figlio negli occhi, e l’ha abbracciato forte“.
“Quando la notizia è arrivata, l’ho vista come una benedizione; so solo che quel giorno non ci ho dovuto pensare (ad abbracciare suo figlio). Sapevo che era l’amore a farmelo fare”. “Quel che ho fatto dimostra che, anche se non l’ho sempre fatto vedere, amo davvero mio figlio, come ogni genitore dovrebbe fare – non importa cosa dicono o fanno – si può non essere d’accordo con loro (a me succede ancora) – ma questo non ti fa smettere di amarli”.
Un’altra benedizione preparò quel momento. Sei mesi prima, Bill aveva frequentato un corso di bioetica, e si era imbattuto, a vario titolo, nei problemi di salute delle persone transgender. Anche se pensa ancora che la chirurgia di riassegnazione del sesso “si spinga un po’ troppo in là“, è d’accordo sulla realtà della disforia di genere e sul fatto che tale diagnosi a volte sia controversa. Un anno dopo il coming out, Grace iniziò la transizione, dicendo di aver scelto il suo nuovo nome perché, secondo le parole di Bill “cercava la grazia di diventare donna”.
Quello che più preoccupava Bill e Teresa era la risposta della Chiesa cattolica alla loro figlia. Non potendo trovare “nella Chiesa né simpatia, né comprensione”, Grace la lasciò. Teresa, la madre, dubitava che Grace vi sarebbe ritornata.
Il The Catholic Leader continua: “Teresa disse che, sebbene ciò non le impedisse di credere, aveva lottato per riconciliare la posizione della Chiesa sulla disforia di genere con la sua fede”. “Ero strabiliata dalla loro ignoranza, dal fatto che non si preoccupassero delle nuove scoperte della psicologia sulla disforia di genere – e di più perché sembrava pensassero che chi vuole cambiare il proprio genere fosse mentalmente instabile”. “Volevo davvero fare qualcosa, scuoterli e dire: ‘Ascoltatemi – non capite che le vostre posizioni sono antiquate?”.
Anche Bill ha sfidato la risposta della Chiesa dicendo che “persone che non conoscono l’embriologia” fanno affermazioni scientifiche su cui dovrebbero essere molto più cauti. L’identità di genere, dice, è qualcosa di diverso dalle caratteristiche sessuali.
Bill e Teresa rifiutano l’idea che il genere sia una scelta. Bill dice: “Ho sentito dire anche al papa che non si tratta di una scelta – è semplicemente un fatto. Una persona transgender non dice “ho scelto di essere così o cosà”, ma “sono una donna, però ho i cromosomi XY – ma è una questiona di semantica”.
Sebbene appoggino Grace, c’è da notare che Teresa e Bill hanno ancora dei dubbi sull’argomento ‘transgender’. Temono infatti che i bambini inizino la transizione troppo presto e hanno qualche dubbio sull’uso un po’ troppo disinvolto della chirurgia di riassegnazione.
Ma la storia di Teresa, Bill e Grace, pubblicata sul giornale diocesano dell’arcidiocesi di Brisbane (Australia), rivela le difficoltà che affrontano molti genitori cattolici. Non è semplice mettere d’accordo la realtà dei loro figli LGBT e la debole risposta della Chiesa cattolica. D’altra parte spesso, nella Chiesa, i genitori diventano i più agguerriti sostenitori dell’uguaglianza.
In questa storia, non è chiaro se Teresa e Bill si possano considerare sostenitori a tutto tondo o persone che ancora si stanno interrogando sulla transessualità e tutto quello che ci gira intorno; quel che è chiaro è che si rifiutano di venire a patti con una pastorale inadeguata e con risposte semplicistiche.
Testo originale: Catholic Parents’ Story Reveals the Love, Struggles of Having Transgender Child