“Genitori fortunati” . Come la testimonianza dei genitori cattolici con i figli LGBT+ ribalta i pregiudizi
Articolo di Paolo Cugini pubblicato su Camminiamo Insieme, mensile delle parrocchie Dodici Morelli, Bevilaqua, Galeazza e Palata Pepoli, n. 12, maggio 2022, pag.4
Non c’è verità più grande che quella sperimentata di persona. La forza della testimonianza personale non ammette discorsi che tentino di confutarla: è la forza dell’evidenza. È questo dato che si percepisce leggendo le testimonianze di alcuni genitori “fortunati”, per dirla con il titolo del libro, testimonianza che ribalta il modo di sentire comune, impastato di pregiudizi a basso prezzo.
È il principio di realtà che è capace di scardinare le presunte certezze, che sembrano invincibili quando sono sorrette da dottrine religiose e supportate dalla cultura patriarcale. È il cuore di una mamma, l’amore di un padre che sono capaci di cogliere la realtà delle cose, comprendere la verità di un figlio, una figlia che fa coming out, liberandoli, così, dal dolore provocato dall’isolamento e dal giudizio del mondo circostante.
Le testimonianze di Mara e Agostino, Dea, Corrado e Michela, Maria Rosaria, Anna, Serenella e Salvatore, in modi diversi sono rivelative, nel senso che manifestano la presenza del Mistero nelle situazioni più impensabili. Leggendo queste pagine si coglie tutta la sofferenza e il timore dei giovani che vanno dai loro genitori per dire-rivelare la propria identità e, dall’altra parte, la sofferenza, lo smarrimento di adulti impreparati dinanzi a tali rivelazioni.
Pagine cariche di amore, di persone che decidono di lasciarsi guidare dal cuore, di dar valore ai propri sentimenti, alle proprie sensazioni, di ascoltare la propria coscienza, per mettere in grado l’intelligenza di riconoscere ciò che è autentico e, in questo modo, iniziare il processo di smascheramento e di decostruzione delle pseudo verità assimilate inconsciamente dalla cultura e dalla religione.
Accettare il coming out dei figl*, soprattutto per chi vive in un ambito religioso, esige coraggio, amor proprio, fiducia in se stessi, fede in Dio e nei suoi progetti misteriosi, la percezione che non si è mai arrivati e che le verità più profonde esigono umiltà, disponibilità all’ascolto, la decisione intelligente di dedicare tempo alla novità emersa. Tutto questo percorso non è segnato esclusivamente dalla sofferenza interiore, da un malessere generalizzato, dalla sensazione di aver sbagliato tutto.
Il cammino intrapreso da questi genitori li conduce ad essere persone nuove, a scoprire mondi nuovi e, così, a giungere a ringraziare Dio per il dono di una figlia lesbica, di un figlio omosessuale e di essere, in fin dei conti, dei genitori fortunati, sommamente fortunati, benedetti da Dio. C’è di più.
Leggendo queste testimonianze e ascoltandole di persona, come in alcuni casi mi è capitato, c’è la percezione che questi genitori avvertano la responsabilità di non tenere solamente per sé questa gioia, questa preziosa scoperta inaudita, ma di comunicarla, di aiutare altri genitori ad avere l’umiltà e la pazienza di mettersi in cammino con i propri figl*.
La Tenda di Gionata (a cura di), Genitori fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli, Effatà, Torino 2022.