Gesù avrebbe mai discriminato?
Testo* tratto da jesusmcc.org, liberamente tradotto da Innocenzo
Poiché sono molte le chiese che invocano il nome di Gesù per giustificare la loro aggressione ai diritti delle persone omosessuali e transessuali, invitiamo le persone più attente a porsi questa semplice domanda: Cosa avrebbe detto Gesù?
I Vangeli sono chiari. Gesù ha sempre rifiutato di essere vincolato dai pregiudizi culturali. Ma i pregiudizi culturali sono una forza potente che spesso travolge i nostri tentativi di interpretare la Sacra Scrittura oggettivamente, creando situazioni incresciose in cui con la bibbia si tendono a giustificare i limiti e i pregiudizi culturali di noi credenti.
Secondo voi Gesù avrebbe mai discriminato qualcuno? Istintivamente tutti noi siamo portati a rispondere con un deciso “no!”. Eppure viviamo in un tempo in cui molte chiese stanno conducendo diverse battaglie per negare alle persone omosessuali e transessuali gli stessi diritti garantiti a tutti gli altri.
Proprio lo scorso anno nello stato americano dell’Indiana il legislatore ha avviato un processo volto a modificare la Costituzione dello Stato per far si che le coppie gay non possano mai ottenere gli stessi diritti giuridici che hanno gli altri. Questa è la prima volta, dopo l’abrogazione della schiavitù, che nell’Indiana il legislatore ha individuato uno specifico gruppo di persone da escludere dai diritti sanciti dalla legge.
L’effetto pratico di questa proposta sarà quello di privare le coppie gay di diritti fondamentali come, ad esempio, della possibilità di visitare il proprio compagno o la propria compagna quando è in ospedale o è in carcere o impedirà di trasmettergli in eredità le proprie proprietà.
Poiché sono molte le chiese che invocano il nome di Gesù per giustificare la loro aggressione ai diritti delle persone omosessuali e transessuali, invitiamo le persone più attente a porsi questa semplice domanda: ‘Cosa avrebbe detto Gesù?’
La risposta non è difficile da trovare. Uno dei temi ricorrenti del ministero di Gesù è stato il suo conflitto con i farisei, un potente gruppo di leader religiosi legalisti presenti nel mondo ebraico del suo tempo. I farisei erano in attesa del Messia e credevano che sarebbe venuto solo quando l’intera nazione fosse stata abitata dai “giusti”. Così, nella loro mentalità, chi non riusciva a seguire il loro complesso sistema di principi e regole era considerato una maledizione per la nazione e perciò erano degni di disprezzo.
Questi concetti vi suonano familiari? L’elenco delle persone disprezzate dai farisei era molto lungo:
* I Samaritani perche erano considerati eretici ed etnicamente impuri;
* Gli ammalati, poichè si credeva che la malattia fosse la punizione di Dio per chi era peccatore;
* Le donne che erano considerate indegne di discepolato;
* I pubblicani e i soldati romani che erano considerati come “il nemico”;
* I poveri, che non avevano né il tempo né le risorse per mantenere il rigore dei riti religiosi di purezza che erano prescritti, perciò li si riteneva lontani dalla grazia di Dio.
Gesù ha sempre respinto con forza ognuno di questi pregiudizi, basta leggere la Bibbia. Ad esempio, Giovanni 4:1-42; Luca 10:29-37; Giovanni 9:1-34; Luca 8:1-3; Matteo 11:16-19; Matteo 5:38-48, e Matteo 9:18-26.
Un classico esempio è fornito in Matteo 8 dove un soldato romano chiede a Gesù di guarire il suo ” pais” (ragazzo/servitore). Questo è un termine greco spesso utilizzato nei tempi antichi per riferirsi a quegli schiavi che erano partner del loro padrone.
Cover in Greek Homosexuality (L’omosessualità greca, edito da Harvard University Press, Cambridge, 1978, p. 16) scrive che «quando il soldato disse: “Signore, il mio ‘”ragazzo” giace in casa paralizzato e tra terribili sofferenze”, Gesù è stato compassionevole e non ha parlato parole di esclusione o di condanna. Egli ha semplicemente detto, “io verrò e lo curerò”».
Nel dialogo che segui, Gesù elogiò questo romano per aver avuto fede più di chiunque altro avesse incontrato sino ad allora e gli assicurò che si sarebbe seduto nel Regno dei Cieli con Abramo, Isacco e Giacobbe. In questo miracolo di guarigione, Gesù vide solo un forte legame d’amore tra persone dello stesso sesso. Inoltre i Vangeli sono chiari. Gesù ha sempre rifiutato di essere vincolato dai pregiudizi culturali. Ripetutamente egli ha fatto sua la causa degli oppressi e gli ha difesi contro le ristrette vedute dei leader religiosi.
Ed ora una breve lezione di storia
Troppo spesso in passato abbiamo abusato della Bibbia per giustificare la discriminazione, agendo più come i farisei che come seguaci di Gesù. A noi il compito di guardare con vergogna a questi eventi. Ecco alcuni esempi.
Jefferson Davis, presidente degli Stati Confederati d’America, scriveva: “La schiavitù è stato istituita con decreto di Dio Onnipotente… E’ sancita nella Bibbia, in entrambi i Testamenti, dalla Genesi alla Rivelazione…. E’ esistita in tutti i tempi ed è stata presente tra i popoli delle più grandi civiltà, in tutte le nazioni e nelle più alte professioni ed arti”.
Justin Fulton in “Women’s Right To Vota” nel 1869 dichiarava: “Chi domanda il voto per le donne? Essi non rispettano Dio, né sono credenti in Cristo. Ci possono essere delle eccezioni, ma la maggioranza preferisce essere infedele alla grazia di Dio e all’amore cristiano per la comunità.
E ‘a causa di questa tendenza che la maggioranza di coloro che sostengono il voto per le donne vogliono allentare la legislazione di Dio, dell’amore familiare e provocare infedeltà e rovine”.
Un giudice della Virginia, nel 1959, in “difesa delle leggi che proibivano il Matrimonio interrazziale” ribadiva: “Dio creò l’Onnipotente razze, bianco, nero, giallo, rosso e malese e le ha messe ognuna in un continente. E per non interfererire con la sua legge non vi è alcun motivo di dar vita a matrimoni interrazziali”. Ma per una più ampia discussione su questi esempi storici basta visitare il sito www.faithinamerica.com , anche se è difficile immaginare che nel passato tanti cristiani possano aver difeso tale vergognose discriminazioni.
Però questi esempi dovrebbero far riflettere ogni cristiano e spingerlo a pensare: “E’ possibile che stiamo ripetendo lo stesso errore terribile con le persone omosessuali e transessuali?”.
Un invito ad agire
Invitiamo i cristiani di buona volontà ad avere il coraggio di seguire l’esempio di Gesù. In particolare, esortiamo i cristiani, ovunque siano, a fare loro quattro passaggi chiave per far si che la loro Chiesa smetta di perseguitare le persone omosessuali e transessuali:
1. “Non attestare il falso contro il tuo prossimo”, Esodo 20:16. Si tratta di uno dei comandamenti base dati da Dio. Infatti oggi troppi cristiani sono convinti di essere depositari della “la verità”, così fanno dichiarazioni sulle persone omoessuali e transessuali senza mai prendersi la briga di conoscerle.
Per esempio, alcuni affermano con sicurezza che le “persone omosessuali scelgono di essere così” e che le “persone gay possono cambiare il loro orientamento, se vogliono” e che “i gay e trans hanno intrinsecamente uno stile di vita malsano”.
Nessuna di queste affermazioni ha alcuna base nella scienza o nella realtà. Come cristiani, Dio si aspetta da noi l’amore per la verità e la ricercare della verità, anche quando non è popolare.
2. Dobbiamo educare noi stessi ad essere coraggiosi, come Gesù lo è stato prima di noi, e divenire veri e propri amici di persone omosessuali e transessuali. Gesù ci ha dare l’esempio. Egli è stato un amico vero per tutte le persone, comprese quelle che i suoi contemporanei denominato “peccatori”.
Chi vuole davvero conoscere la verità sulle persone omosessuali e transessuali ha bisogno di un pò di tempo per arrivare a conoscerle, mangiando con loro ed impegnarsi in un vero dialogo.
3. In molte occasioni nel passato “la sapienza cristiana” ha sbagliato. Per secoli, molti nella Chiesa, si so opposti con fermezza al diritto di voto per le donne, condannato il matrimonio interraziale e hanno sostenuto adirittura la schiavitù, sostenendo che la Bibbia appoggiava il loro punto di vista. Ora comprendiamo meglio come è andata. Alla luce di quanto è successo dobbiamo essere attenti. I pregiudizi culturali sono una forza potente che spesso travolge i nostri tentativi di interpretare la Sacra Scrittura oggettivamente.
Ti invitiamo a riesaminare attentamente ciò che la Bibbia dice delle persone omosessuali e transessuali. Raccomandiamo perciò la lettura del libro* di Gabriella Lettini intitolato “Omosessualità” edito dall’editrice Claudiana nel 1999.
4. Dobbiamo smettere di usare la legge per ferire le persone omosessuali e transessuali. Indipendentemente da ciò che pensiamo delle persone omosessuali e transessuali, non vi è nessuna ragione per fare loro del male. E’ crudele lasciare in vigore leggi che impediscono ad una pesona gay ricoverata in ospedale in stato d’incoscenza o in fin di vita di avere a fianco il suo partener negli ultimi momenti della sua vita cristiana.
O promulgare leggi che rifiutano di riconoscere la proprietà condivisa da partner dello stesso sesso quando il suo compagno muore, questo non è cristiano. Purtroppo lo sforzo di alcuni cristiani del nostro tempo di privare le famiglie gay degli elementari diritti civili è vergognoso e deve cessare. Gesù non si aspetta niente di meno.
Noi lo chiediamo come fedeli della Metropolitan Community Chuch, che desiderano vivere il messaggio cristiano difendendo coloro che ne vengono ingiustamente esclusi e perciò ti invitiamo a fare ciò che Gesù avrebbe voluto davvero!
* Nella versione originale inglese veniva raccomandata la lettura del libro di Jeff Miner e John Tyler Connoley , The Children Are Free: Reexamining the Biblical Evidence on Same-sex Relationships (2002), non disponibile in lingua italiana, perciò abbiamo segnalato un testo analogo edito in italiano sul tema “fede e omosessualità”.
Testo originale:Would Jesus discriminate?