Gesù non ci vuole sordi, né ciechi (Marco 7:31-37)
Riflessioni di don Fabio
“La Chiesa evangelizza non solo per quello che dice, ma soprattutto per quello che è e che fa.” (Don Tonino Bello)
Marco 7:31-37: “Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!»”.
I nostri sensi sono ciò che ci permettono di entrare in relazione con il mondo esterno e con gli altri, ecco perché Gesù “cura” i nostri sensi. Lui non ci vuole né sordi, né muti, né ciechi… Il suo desiderio è che tutti, in particolare la sua Chiesa, sia capace di ascoltare, parlare e vedere.
Più volte #papafrancesco ha definito la #Chiesa come ammalata, stanca, chiusa in se stessa, sorda ai bisogni dei suoi figli. Nel messaggio per questa XXX Giornata di preghiera dedicata alle persone ammalate, il Papa ha ribadito la necessità di essere vicini, prossimi e misericordiosi con chi ha bisogno!
Che l’EFFATÀ sussurrato da Gesù al sordomuto diventi per ciascuno di noi possibilità di ascolto e accoglienza!
Con affetto, Fabio!