Gesù quando smetteranno di cercare peccati dove c’è solo amore?
Riflessioni pubblicate sul sito di Kairos Firenze, gruppo di cristiani LGBT+ e i loro genitori di Firenze
Ogni volta che entro in chiesa, sento il calore di una casa che amo e il peso di una ferita che mi porto dentro. Da quando ero bambina, ho sempre pensato che Dio fosse amore; così diceva mia madre, così leggevo nei libri di catechismo, così mi parlava il cuore. E ancora oggi è così: sento Gesù come un amico fedele, che mi accoglie senza giudizio.
Ma appena entro in parrocchia, scatta la paura: cosa penserebbero se sapessero che sono lesbica? Il prete, i fedeli, le persone con cui scambio due parole all’uscita… Mi vedrebbero come la “ragazza sbagliata” solo perché amo una donna? Vorrei solo essere accolta, semplicemente, senza l’ombra del sospetto.
So che Dio mi ama, che la mia fede è vera e che posso rivolgermi a Lui senza timore. Ma a volte è difficile sentirsi così con chi afferma di seguirlo. Mi trovo spesso tra speranza e angoscia, tra il desiderio di far parte della mia comunità e il bisogno di allontanarmi per non sentirmi diversa.
Ogni tanto, durante la messa, immagino Gesù seduto accanto a me. Mi dico che se fosse qui in carne e ossa, non ci sarebbero porte chiuse. Vorrei chiedergli: “Quando ci ascolteranno davvero, Gesù? Quando smetteranno di cercare peccati dove c’è solo amore?”.
Mi fa sorridere immaginare che mi risponderebbe con una delle sue frasi ironiche, come quel “Chi è senza peccato scagli la prima pietra.” O magari, semplicemente, mi darebbe una pacca sulla spalla e mi direbbe di non smettere di cercare, perché prima o poi troverò davvero il mio posto.
Per ora ho solo la mia fede, e la speranza che un giorno non dovrò più chiedere il permesso di essere chi sono. Saremo tutti lì, insieme, come Lui ha sempre desiderato.