Gli Americani di origine asiatica e l’intreccio tra fede religiosa e identità LGBT
Articolo pubblicato sul sito dell’associazione Human Rights Campaign (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Molte persone trovano forza e aiuto nella propria fede mentre lottano per fare coming out come gay, lesbiche, bisessuali, transgender o queer. Sulle prime potrebbe suonare impossibile, visto che molte organizzazioni religiose insegnano che l’omosessualità e la non conformità di genere sono sbagliate o immorali. Questo ha un grosso impatto sugli Americani originari delle zone dell’Asia e del Pacifico, a causa dei legami tradizionali tra famiglia, cultura e religione che presenti in quelle comunità. Le convinzioni degli isolani asiatici del Pacifico possono anche non essere più omofobe di quelle degli altri ma la profonda interconnessione tra cultura e religione significa che l’omofobia legata alla fede può avere effetti devastanti.
Un modo per combattere l’omofobia e i suoi effetti è unirsi e partecipare ai gruppi di Americani asiatico-pacifici LGBTQ. Forse non siete pronti ad iniziare un dialogo con il vostro sacerdote, pastore o imam e allora un buon inizio potrebbe essere una discussione sulla religione all’interno del gruppo. Gruppi come Asian and Pacific Islander Queers United for Action (Queer Asiatici e Pacifici Uniti nell’Azione) a Washington, South Asian Lesbian and Gay Association of New York (Associazione Gay e Lesbica Sud-Asiatica di New York) e Queer Asian Spirit (Spirito Queer Asiatico) forniscono un luogo sicuro e confortevole in cui discutere di questi argomenti. Si sono fatti progressi anche all’interno di certe confessioni. Sostenitori LGBTQ della Chiesa Cattolica, tra cui molti Americani asiatico-pacifici, come DignityUSA, lavorano per educare i cristiani cattolici.
Quando un membro della famiglia fa coming out, alcune famiglie asiatico-pacifiche scelgono un luogo di culto che sia più accessibile alle persone LGBTQ: “Dopo la rivelazione di nostra figlia ci sentivamo a disagio nella nostra chiesa nippo-americana” dice Ellen Kameya, cofondatrice di API PFLAG Family Project, “così abbiamo trovato una chiesa Unita di Cristo che di recente ha accettato di accogliere gli omosessuali nella congregazione e lì abbiamo trovato l’aiuto di cui avevamo bisogno. I pastori ci hanno spinto a vivere la nostra fede cristiana in contatto con la comunità LGBT, che spesso è emarginata da altre Chiese”.
Questa presenza di pastori gay-friendly può mandare un messaggio importante agli asiatico-pacifici che vogliono fare coming out. Anche se magari non sono presenti luoghi di culto apertamente pro-LGBT, l’aiuto dei loro leader manda un messaggio importante. Gli etero gay-friendly nella congregazione mandano anche un segnale positivo a tutti quegli Americani di origine asiatico-pacifica che vogliono mantenere la loro fede. “Uno dei motivi per cui mi sono impegnata (nell’aiuto alle persone LGBT) è la mia fede” dice Betty Kobata, etero gay-friendly e membro della congregazione metodista unita di West Valley a Chatsworth, in California: “Come membro di una comunità di fede ho sempre creduto che l’amore di Dio sia inclusivo e abbracci tutti e tutte nonostante le nostre differenze. Abbiamo bisogno di educarci a capire meglio cosa vuol dire essere omosessuale in questa società”.
Alcuni Americani di origine asiatico-pacifica scoprono che la religione in cui sono cresciuti non è così omofoba come si può pensare di primo acchito: “Sono cresciuto in una famiglia induista e ora mi considero vagamente religioso” dice Prateek Chaudhary, un ex-studente di medicina del Texas College of Osteopathic Medicine: “Alcuni induisti trovano che la propria religione non sia necessariamente un ostacolo al loro coming out, specialmente quelli che ne hanno studiato la mitologia, in cui sono presenti riferimenti a relazioni omoerotiche e a ruoli di genere alternativi”.
Altri Americani di origine asiatico-pacifica, invece, hanno trovato aiuto e forza in organizzazioni LGBT incardinate nella loro fede. Uno di questi gruppi è Al-Fatiha, che cerca di offrire un ambiente amichevole e comprensivo per quei musulmani e musulmane che cercano di riconciliare il loro orientamento sessuale (o la loro identità di genere) con l’islam.
Testo originale: Religion and Coming Out Issues for Asian Pacific Americans