Gli anglicani si dividono sul matrimonio per i gay
Articolo tratto da BBC News del 15 giugno 2008, tradotto da Dino M.
Il dibattito che stà attraversando la chiesa Anglicana, dopo la diffusione della notizia che due sacerdoti gay si sono scambiati una promessa matrimoniale durante una cerimonia religiosa, è per certi versi impensabile nell'attuale mondo cattolico. Anche se da tempo nel modo anglicano il tema dell’accoglienza degli omosessuali, del loro acceso alle cariche vescovili e delle benedizioni delle unioni gay è al centro di un'accesa discussione che sta scavando un solco tra conservatori e progressisti. Vediamo le variegate posizioni che si stanno confrontando.
Una cerimonia religiosa, celebrata il mese scorso (ndr maggio 2008) nella grande Chiesa londinese di San Bartolomeo, ha benedetto l’unione del reverendo Peter Cowell con il reverendo Dr David Lord, già uniti da un legame civile.
I critici dicono che la cerimonia non ha rispettato i regolamenti della chiesa anglicana, ma il vicario che l'ha celebrata dice che le regole della Chiesa anglicana non sono state infrante. La coppia si è scambiata la promessa e gli anelli di fronte a centinaia di ospiti nell'evento che, probabilmente, è stato il primo del suo genere nella Chiesa Anglicana.
Progressiva diminuzione del rispetto
Da tempo gli Anglicani ora sono divisi riguardo all'omosessualità e i conservatori hanno condannato questo servizio religioso – che non ha avuto valore legale – ritenendolo blasfemo.
I critici dicono che l'esecuzione di una tradizionale cerimonia matrimoniale, definisce espressamente il matrimonio come un rito riservato ad tra un uomo e una donna.
Il Reverendo Martin Dudley, che ha celebrato questo rito, ha dichiarato alla BBC di non aver infranto alcuna delle regole impartite dai vescovi. "Questo non è stato un matrimonio religioso omosessuale, ma è stata la benedizione di due persone che avevano contratto un patto civile. Volevano forse più di quanto io potessi dare – volevano qualcosa di più simile ad una cerimonia nuziale. Ma io non ero disposto a farlo, perchè sono convinto che il matrimonio sia l'unione tra un uomo e una donna.
Di conseguenza abbiamo dovuto concordare la forma della cerimonia, le parole da usate, in modo che io potuto officiarla con correttezza, ma nello stesso tempo per loro è stato possibile esprimere il loro amore l'uno per l'altro e il loro impegno vicendevole.
Quello che in realtà abbiamo fatto non è stato altro che celebrare, in un contesto di comunione e durante una solenne celebrazione dell'Eucaristia, il loro reciproco amore".
Ma il Reverendo David Banting ha detto che il Rev. Dudley e la coppia gay hanno compiuto un gesto di ribellione nei confronti dell'insegnamento della Chiesa anglicana, delle sue linee guida e dell'autorità dei vescovi e degli arcivescovi. "Ci saranno obbligatoriamente delle conseguenze. Certo è molto difficile esercitare la disciplina nella Chiesa Inglese poiché le cose hanno preso un percorso in questa direzione. Ma mi aspetto che ci siano delle conseguenze".
L'Arcivescovo dell'Uganda, il Reverendo Henry Orombi, ha detto al Sunday Telegraph che le alte gerarchie hanno cercato di negare che la cosa sia successa, ma ora la verità è venuta fuori. "Il nostro rispetto per la Chiesa d'Inghilterra ne esce sminuito, a meno che non si ritorni all'insegnamento tradizionale".
Ma la corrente liberale della Chiesa anglicana ricorda che la Bibbia dovrebbe essere reinterpretata in linea con l'esperienza attuale. In base alla guida della Chiesa d’Inghilterra, i preti omosessuali possono avere delle unioni civili fintanto che rimangono celibi.
Le linee guida affermano anche che le coppie gay che chiedono ad un sacerdote di benedire la loro unione devono essere trattate "pastoralmente e con sensibilità".
E voi pensate che ai religiosi gay dovrebbe essere possibile scambiarsi promesse matrimoniali? Cosa ne dite di questa storia?
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