Gli attivisti LGBTI del Kenya levano la loro voce
Intervista a cura di Faith Mwende* pubblicata sul periodico Balozi Journal (Kenya) del settembre 2011, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Nello sforzo di rendere conto del movimento LGBTI keniota al di là della capitale Nairobi abbiamo intervistato Rena, coordinatrice e presidente di 3W, un gruppo lesbico che fa parte della Coalizione dell’Ovest e della regione di Nyanza (Western and Nyanza Coalition, NYAWEK, una coalizione regionale di gruppi che si interessano alla causa delle minoranze sessuali).
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Ci parli un po’ di te, della tua infanzia, della tua famiglia, della scuola…
Sono nata e cresciuta nella contea di Migori (nella provincia di Nyanza, Kenya occidentale) in una famiglia di nove persone. Sono le penultima in ordine di età. La mia famiglia è molto religiosa. Il mio defunto nonno era un pastore avventista del settimo giorno, mio papà è un pastore emerito, le mie sorelle, i miei fratelli e i miei cognati e cognate sono evangelisti, pastori e missionari per conto della Chiesa. La mia famiglia tiene in gran conto l’istruzione, così tutti noi fratelli siamo andati all’università e abbiamo tutti un lavoro, chi nell’amministrazione pubblica e chi in posti di rilievo nella Chiesa. Tutti noi siamo stimati nella Chiesa e nella società. Sono cresciuta in un ambiente rurale, al punto che ho guardato per la prima volta la TV dopo il liceo. Facevamo molta musica gospel e country, tutti in famiglia cantavamo e abbiamo formato un coro che cantava nelle chiese vicine e nei meeting all’aperto. Fin da bambina sono stata attratta dalle donne, pur essendo cresciuta lontanissima da influenze omosessuali esterne.
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Cosa ti ha portata sulla via dell’attivismo, in particolare quello LGBTI?
Sono un’attivista LGBTI dal 2000, quando ho incontrato delle donne lesbiche dichiarate. Mi sono sentita incoraggiata a sentirmi più a mio agio nei miei panni. Mi sono unita alla Coalizione Gay e Lesbica del Kenya (Gay and Lesbian Coalition of Kenya, GALCK) nella commemorazione della Giornata Mondiale dell’AIDS del 2006 e del 2007 e successivamente ho sentito il bisogno di essere parte attiva del movimento. Nel 2007 ho passato tutte le giornate del World Social Forum di Nairobi nella tenda Q Spot [curata dalla GALCK] a informare il pubblico sulla tematiche LGBTI. La cosa più bella è stata vedere i membri della comunità comprendere che non erano soli. Questa è stata la mia vera chiamata nel movimento, costruire e curare il network di tutti i membri della comunità. Mi sento pienamente impegnata ad essere una voce che difende i diritti delle minoranze sessuali.
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Ci forniresti qualche informazione sul movimento LGBTI di Kisumu?
A Kisumu [la terza città del Kenya] esiste da tempo una comunità LGBTI, però discreta. Al momento esistono più di tredici gruppi LGBTI nella regione di Nyanza; all’infuori di questi esiste un solo gruppo lesbico chiamato Donne che Lavorano con Donne (Women Working with Women, 3W), che ha dato origine a un altro gruppo, Donne di Minoranza in Azione (Minority Women in Action, MWA). Al momento 3W conta circa 50 membri. Vengono persone dalle diverse aree della regione per avere colloqui personali con la comunità LGBTI, sia come gruppi che individualmente. Dal 2010 i membri hanno cominciato ad organizzarsi meglio e quest’anno abbiamo creato per i nostri membri iniziative quali corsi di sicurezza informatica, corsi di capacity building, corsi di diritti umani, seminari su come si costruisce un movimento e ritiri spirituali.
Tutti questi forum hanno aperto molte porte ai nostri gruppi e ai nostri membri. Attualmente, le attività che abbiamo in programma coinvolgono quasi tutti i gruppi della coalizione. Le persone desiderose di partecipare a queste attività sono sempre di più e, nonostante il rischio di subire un outing, l’attivismo nella regione di Nyanza è uscito rafforzato. Voglio menzionare anche la NYAWEK, che cresce ogni giorno di più. Attualmente ha nove gruppi membri e altri gruppi hanno chiesto di esserne membri. Per qualsiasi altra informazione sull’opera LGBTI nella regione, contattate pure la NYAWEK: nyawek10@yahoo.com. 3W, la mia organizzazione, è membro di NYAWEK.
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Quali sono i punti di forza e le sfide della costruzione del movimento LGBTI a Kisumu?
Il più grande punto di forza sono i membri della regione che arrivano da noi per beneficiare dei gruppi che stiamo formando. Ci sono diversi individui molto carismatici, pronti a far fare al loro attivismo un salto di qualità. La coalizione ha messo insieme dei gruppi LGBTI che già esistevano, così che coordinarli risulti facile. Nonostante questi punti di forza, nel nostro lavoro dobbiamo far fronte a diverse sfide. Kisumu è una città abbastanza piccola e non ci si può nascondere molto. Il rischio di subire outing è molto alto. La maggior parte dei gruppi è priva di fondi e la maggior parte dei membri è disoccupata, perciò far fronte alle attività di loro scelta non è facile per loro. I gruppi mancano della capacità di far fronte al loro lavoro e delle conoscenze necessarie a costruire queste capacità. Mancano anche di spazi sicuri per incontrarsi, ma voglio far presente che la NYAWEK è appena riuscita a procurarsi alcuni uffici.
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Cos’altro si può fare per levare e far sentire più forte la voce dell’attivismo?
Abbiamo bisogno di maggiori capacità per poter creare un attivismo più strategico, che abbia un maggiore impatto in questa regione del Kenya. Noi speriamo di poterci coordinare meglio con organizzazioni come la GALCK, la coalizione nazionale, per levare più alta la nostra voce per quanto riguarda le questioni LGBTI in questa regione, nella quale stiamo cominciando piano piano a farci sentire. C’è bisogno di più fondi per sostenere il nostro lavoro, un lavoro che richiede supporto finanziario e noi speriamo che arrivi qualcosa anche ai gruppi lontani da Nairobi.
Noi speriamo di creare ulteriori collegamenti, di trovare alleati e partner in questa regione e oltre. Speriamo anche che i media e Internet siano più obiettivi a proposito del nostro lavoro a Kisumu. Ultimo, io credo che il numero sia potenza: dobbiamo incrementare la mobilitazione delle persone LGBTI perché si uniscano ai nostri gruppi nella battaglia per l’uguaglianza dei diritti.
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* Faith Mwende collabora con il Jahwar Amber Fund, un’organizzazione no profit di Nairobi che si occupa di umanesimo e diritti umani e aspira alla formazione di una “coscienza libera” tra le comunità del paese.
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Testo originale (periodico completo in PDF): Voices of the sexual minority movement in Kisumu, Kenya