Gli psicologi e i genitori dello stesso sesso
Articolo* di S. Dingfelder tratto da Monitor on Psychology, pubblicazione dell’American Psychological Association, vol.36, n.11 del Dicembre 2005, p.67
Anche gli psicologi hanno cominciato ad interessarsi alle numerose famiglie formate da genitori dello stesso sesso. Perché, anche se i problemi di queste famiglie atipiche sono “tipici di tante altre famiglie etero”, ci sono anche “alcune problematiche specifiche che spingono genitori gay e lesbiche ad andare in terapia”. Vediamo quali sono.
Gli psicologi hanno cominciato a rilevare un aumento delle famiglie gay e lesbiche tra i loro pazienti. “Ma la maggior parte dei problemi che portano queste famiglie in terapia sono tipici di tante famiglie etero”, dice la dottoressa Jane Ariel dell’Istituto Wright di psicologia che segue molti pazienti lesbiche e gay.
Puntualizza la dottoressa Ariel "i loro sono problemi sono comuni a tanti genitori ovvero: come tenere i ragazzini sotto controllo, come gestire il carico di lavoro e fare il genitore, come trovare tempo per il partner".
Ma ci sono anche alcune problematiche specifiche che spingono genitori gay e lesbiche ad andare in terapia, forse poco familiari ai loro terapeuti, quali:
• Ansietà. Ovvero un senso di inadeguatezza come genitore. Infatti spesso genitori lesbiche, ricorrono ad un terapeuta poiché credono che la mancanza di un modello di comportamento maschile danneggi il loro figlio.
È probabile che un papà gay si preoccupi invece che il loro bambino soffra per la mancanza di modelli di comportamento femminili. “È probabile che queste preoccupazioni scaturiscano da un senso di omofobia interiorizzato, i terapeuti possono aiutare i loro clienti a elaborarlo”, annota da dottoressa Ariel.
“In tali casi”, suggerisce ai terapeuti “si deve far comprendere ai loro clienti che i bambini di genitori lesbiche o gay sono mentalmente sani come i bambini con genitori eterosessuali”.
• Preoccupazioni sull’omofobia. “Molti genitori sono preoccupati che i loro bambini siano derisi o siano considerati dai loro coetanei come figli di una famiglia insolita”, dice Judith E. Neve, un terapeuta del Michigan, che riconosce “è probabile che ciò che temono accada, ma i genitori possono aiutare i loro bambini a prepararsi a rispondere in maniera costruttiva di fronte a queste difficoltà, creando risposte adatte man mano che queste problematiche si presenteranno nella loro vita, giorno per giorno”. “Per esempio i genitori possono che affrontano queste situazioni senza sopravvalutarle, aiutano i loro bambini a fare lo stesso”.
• Problemi Legali. I Genitori dello stesso-sesso si trovano di fronte a una serie di domande quando decidono di crearsi una famiglia, per esempio, dovendo decidere quale madre partorirà il bambino o chi sarà il donatore di seme maschile.
Dice la dottoressa Ariel “La custodia e i sistemi di adozione richiedono anche la collaborazione coscienziosa da parte di genitori gay e lesbiche. Secondo la nazione potrà essere impossibile avere un riconoscimento legale per ambo i genitori. I terapeuti possono aiutare i loro pazienti a gestire la loro frustrazione, in modo da poter affrontare lo squilibrio di potere che può determinarsi quando, sulla carta, una sola persona è considerata il genitore”.
• Scelta dei ruoli e lavoro domestico. “Perché non c'è una cultura per le famiglie gay e lesbiche”, nota la dott.ssa Ariel, “queste possono trarre molto profitto dalla discussione in atto sulla divisione delle responsabilità per la crescita del bambino, sulla gestione condivisa delle risorse finanziarie e degli altri lavori domestici familiari”, ed aggiunge che “i terapeuti, che sono aperti mentalmente a queste nuove configurazioni famigliari, avranno maggiori risultati quando cercheranno di facilitare queste discussioni” e che “è fondamentale per queste coppie il sentirsi totalmente accettati dal loro terapeuta”.
Articolo in lingua inglese (sito esterno)
Navigating same-sex parenting: Psychologists' roles
* Testo tradotto da Antonio nell’ambito del’iniziativa “Traduttori di… buona novella”.