Una chiesa che sorride. Navigando col gruppo bolognese “Coppia e Incolla” per coppie omosessuali cristiane
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Riflessioni inviateci da don Maurizio Mattarelli* e dalla psicologa Laura Ricci*, conduttori del gruppo bolognese “COPPIA E INCOLLA” per coppie omosessuali cristiane
In una bellissima e forse poco nota canzone di Francesco De Gregori (La casa), s’immagina di costruire una casa di legno e cartone, senza tetto né fondamenta, perché è una casa “al confine”, provvisoria ma accogliente. Una casa in movimento ma robusta, forte dei punti di riferimento: i punti cardinali dell’amore, della dignità umana e i nomi degli evangelisti con riferimento alla gioia e alla bellezza della Parola, il profumo di rosa dello stare insieme e il vino dell’allegria.
Con questi punti cardinali facciamo “coppia fissa” da più di tredici anni: per la diocesi di Bologna abbiamo accompagnato il Gruppo di separati e divorziati per circa un decennio, per sette anni abbiamo condotto un laboratorio di Pedagogia Pastorale presso il Seminario Regionale Flaminio e da tre anni guidiamo il Gruppo di Supervisione Timoteo Punto zero per “l’ordinaria Manutenzione Presbiterale”.
Con il gruppo “Coppia e incolla” dimoriamo in una casa accogliente dove abitare e ripararsi dalle intemperie della vita. Una casa “al confine” perché la condizione omosessuale, e in particolare la vita di coppia, è in questo periodo un territorio di con-fine sociale ed ecclesiale non ben definito, in movimento ma brulicante di vita come tutte le terre di frontiera.
Possiamo dire che siamo una coppia di conduttori strana sì, ma feconda. Stiamo condividendo strumenti e strategie che permettano alla coppia di costruire una comunicazione efficace, che faciliti il confronto su più fronti: sessualità, fedeltà, fiducia, autonomia e responsabilità.
Il nostro compito come coppia conduttrice è di ascoltare, supportare e aiutare queste coppie in un setting caratterizzato da un’atmosfera calda e accogliente, utile a perseguire gli obiettivi di crescita e autorealizzazione. I nostri atteggiamenti di guida sono contraddistinti dall’autenticità, dalla considerazione positiva incondizionata di entrambi i partner e dalla comprensione empatica.
Le coppie con partner del medesimo sesso si ritrovano ad affrontare le stesse problematiche che affliggono le coppie eterosessuali e, per questo all’interno del nostro percorso, i temi che emergono sono spesso comuni.
Dalle esperienze che abbiamo fatto nei gruppi dei separati e divorziati, sappiamo che le difficoltà di comunicazione tra i partner più che dipendere dal genere o dall’orientamento sessuale, ci paiono essere legate alle posizioni di potere. Ogni coppia è diversa dalle altre ed è differente, anche da se stessa, dopo un qualche tempo di vita in comune: questo vale anche nel caso della coppia omosessuale.
L’accettazione sociale della propria coppia pare essere la difficoltà più grande: per questo il percorso di gruppo aiuta queste unioni a irrobustire i confini che definiscono la coppia e la rendono stabile.
Inoltre, gli stereotipi di genere, le credenze sulla naturalizzazione dei ruoli possono minare l’immagine che la persona gay o lesbica ha di sé e della propria relazione di coppia, influenzando profondamente le dinamiche del rapporto; pensiamo, ad esempio, alla gestione e costruzione dei ruoli sessuali e familiari all’interno della coppia.
Le sfide che Luca e Riccardo, Beppe e Daniele, Pietro e Giacomo, Silvia ed Elena, Maurizio e Andrea, Cristiano e Gian Mario, Daniel e Angelo stanno affrontando sono legate alle credenze negative, agli atteggiamenti discriminatori, al pregiudizio, alla violenza verbale non solo nella società, ma anche all’interno delle loro stesse famiglie, luoghi di lavoro e comunità religiose.
La vita in gruppo li protegge dal senso di solitudine ed emarginazione che ne deriva, permettendo loro di trovare maggiori risorse che possano nutrire lo stesso legame di coppia.
Un altro dei tanti pregiudizi che le coppie omosessuali devono affrontare è di essere meno stabili e durature di quelle eterosessuali. In realtà, i loro cammini hanno solo incontrato più ostacoli, prove e fallimenti che erano congruenti con il percorso personale di accettazione della propria identità sessuale. A nostro parere, non è molto diverso da quello che accade alle coppie eterosessuali: i tradimenti fanno soffrire in egual modo.
Come facciamo quando navighiamo in barca a vela, non abbiamo porticcioli di approdo già decisi e pre-fissati, ma navighiamo a vista seguendo i punti cardinali, i venti dello Spirito, le stelle, i sogni e i desideri di comprensione, fiducia, intimità e crescita in un’ottica di fede.
Possiamo stare con le persone come in una “Chiesetta sorridente” poiché sappiamo che il nostro Bambino interiore possiede la capacità per creare ordine, bellezza e obiettivi partendo dal caos e dal disordine.
I membri del gruppo stanno, dunque, sperimentando come il loro amore sia un segno della benevolenza di Dio e, come tale, possiede una dignità innegabile: la nostra coppia di conduttori sostiene queste coppie mentre si assumono la responsabilità di questa manifestazione di fede.
* “Coppia e incolla” è un gruppo di sette coppie omosessuali adulte che, dall’anno scorso, si ritrovano mensilmente presso la parrocchia di San Bartolomeo della Beverara a Bologna. E’ guidato da una coppia eterosessuale composta da don Maurizio Mattarelli (prete, padre, parroco e Assistente Gruppo Separati, Divorziati e Risposati della Diocesi di Bologna) e da Laura Ricci (moglie, mamma, psicologa, presidente dell’Associazione Doceat e docente alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna). Una coppia di conduttori “strana” per un gruppo di coppie guardate dall’esterno, come altrettanto “strane”.