Grani di preghiera, passi di cambiamento. Il Rosario e il mio cammino di transizione
Testimonianza di Dylan pubblicata sul sito Twilight People (Gran Bretagna) su fede e genere oltre il binarismo, il 23 maggio 2017, liberamente tradotta da Innocenzo Pontillo
Dylan è cresciuto nel Galles del Nord, in un contesto rurale isolato. Nato con un corpo femminile, i suoi genitori lo chiamarono Angharad, un nome che significa “colei che è amata.” Oggi Dylan si identifica come un uomo trans e vive con molta più serenità, anche se sta ancora cercando di fare pace con i suoi primi 35 anni di vita, che non sono stati del tutto spiacevoli.
“Ci sono cose che ho fatto, che non avrei mai fatto se fossi nato uomo. Ma quelle esperienze fanno parte di chi sono, e non posso buttarle via.”
Da bambino, Dylan passava molto tempo da solo e non prestava molta attenzione alle differenze di genere.
“Non sono cresciuto chiuso dentro una ‘scatola delle ragazze,’ ma nemmeno ho scoperto altre possibilità se non molto tardi. Una volta, intorno agli otto o nove anni, ricordo che con un amico nel cortile della scuola, decidemmo che non rientravamo nei ruoli che ci erano stati assegnati, ci avevano dato ‘i pezzi sbagliati.’ Perciò ci promettemmo che, una volta cresciuti, ce li saremmo scambiati.“
I genitori di Dylan, cresciuti in una famiglia cristiana, si erano allontanati dalla religione, ma lui, da adolescente, si sentì attratto dalla fede in modo molto serio. Studiò teologia all’università e iniziò il percorso per diventare pastore. Da circa un anno ha intrapreso il cammino di transizione e sente che è fondamentale completarlo prima di assumere il ruolo di guida nella sua chiesa evangelica, così da farlo con piena integrità e consapevolezza.
“Non puoi servire Dio e servire le persone con gioia, a meno che tu non sappia chi sei e non accetti chi sei con onestà. Non è questione di dire ‘Non puoi farlo,’ è che altrimenti impazzisci. Più sentivo questa verità, più quella vocina nella mia testa diceva: ‘Non puoi diventare pastore finché non fai la tua transizione.’”
Dylan ha chiesto il permesso al responsabile della sua chiesa per iniziare la transizione, e ha trovato grande sostegno.
Ci sono pochissimi ministri di culto transgender, e Dylan non conosce nessun altro uomo trans nel ruolo di pastore. Il suo percorso di formazione, che normalmente dura due anni, ora ne richiederà quattro, per permettere sia la transizione, che il completamento del suo dottorato. Dylan prevede di essere ordinato diacono nel giugno 2018 e pastore nel 2019.
“Alla base della mia fede cristiana c’è l’incarnazione: Dio che diventa umano senza smettere di essere Dio, che vive 33 anni su questa terra, muore e risorge. L’idea che Dio sia diventato umano dice qualcosa: vivere da esseri umani non è questa realtà misera che a volte ci sembra. Essere persone incarnate, seguaci di Gesù, significa essere pienamente vivi, pienamente sé stessi. È questo che mi ha fatto capire che dovevo essere pienamente me stesso.”
Dylan non vuole che la sua identità di uomo trans definisca tutta la sua vita e il suo ministero. Vuole concentrarsi sulla giustizia e sul sostegno agli altri.
Il rosario è un simbolo importante per Dylan. Pregare con i grani del rosario gli dà un senso di viaggio e di movimento, mentre i grani restano sempre gli stessi. Per lui, è diventato una metafora del suo percorso di trasformazione.
Testo originale: Dylan: Rosary Beads are a Metaphor for Becoming