La Grazia di Dio è scandalosa per la Chiesa Cattolica e i benpensanti?
Riflessioni* di Michael Sennett** pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 20 settembre 2020, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
La Grazia di Dio è scandalosa per la Chiesa Cattolica. Il Vangelo di oggi ci propone la parabola dei lavoratori nella vigna. Alla fine della giornata, chi ha lavorato a raccogliere i grappoli fin dall’alba è molto stupito nel ricevere la stessa paga di chi è arrivato molto più tardi. È una frustrazione comprensibile, persino prevedibile. Immaginate di sudare nei campi per lunghe ore sotto il sole cocente, per poi vedere che chi ha lavorato solo mezza giornata, o addirittura un’ora sola, riceve la medesima paga: sembra a dir poco scorretto!
Eppure nessuno è stato truffato. Il padrone dà ai lavoratori della prima ora esattamente quanto pattuito. La loro rabbia si rivolge alla sua generosità, perché si credono in diritto di ricevere di più.
La compassione e la misericordia spingono il padrone a dare a tutti la medesima paga, anche se per gli standard della società non sarebbe giusto. L’ultimo è primo, e il primo è ultimo: questo è il significato della Grazia di Dio. A prescindere dalle circostanze, il Signore è generoso, e mostra compassione e misericordia per tutti.
Il Vangelo di Matteo non spiega perché i lavoratori dell’ultima ora non siano stati assunti prima: ci racconta che se ne stavano oziosi, aspettando un’opportunità. Forse gli altri padroni avevano scelto lavoratori che sembravano più adatti, ignorandone altri che non conoscevano. Gli ultimi non stavano evitando il lavoro, bensì aspettando con pazienza di essere scelti.
La narrazione dei primi e degli ultimi è una realtà attuale per la Chiesa, che rifiuta di riconoscere i doni degli emarginati, come i neri e le altre persone di colore, le donne, le persone LGBTQ+, le persone disabili, e alte categorie di non allineati a certe norme culturali. Ma Dio accoglie gli ultimi così come i primi: non di più, e non di meno.
Proprio come quei lavoratori che mugugnano, i benpensanti sono scandalizzati dalla Buona Novella del Vangelo. Si selezionano passi delle Scritture che vengono gettati in faccia alle persone LGBTQ+ per cercare di limitare il loro ruolo nella Chiesa, perché è certo che nessuno ha tanto diritto alla compassione e alla misericordia quanto chi ha lavorato per primo nei campi. Nonostante l’odio e le discriminazioni, i cattolici queer continueranno a resistere fino al trionfo di Cristo, perché Dio è generoso.
Perché c’è chi, a partire dai chi è in posizione di leadership, è scandalizzato dal fatto che le persone LGBTQ+ ricevono la Grazia di Dio? Tante, troppe persone LGBTQ+ cattoliche devono ascoltare prediche che non solo le condannano e mancano loro di rispetto, ma sono anche un tentativo di cambiare la loro identità. Se ufficialmente la Chiesa non approva le terapie riparative, sono moltissimi i sacerdoti che cercano di indurci ad affrontarle, nonostante i ben noti danni emotivi, mentali e spirituali che infliggono.
Sacerdoti e vescovi spesso ricordano ai fedeli che, secondo il Catechismo, “gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati” (n. 2357), e che le persone LGBTQ+ sono chiamate alla castità; eppure raramente siamo “accolti con rispetto, compassione e delicatezza” (n. 2358), eppure anche queste sono parole del Catechismo. Ma quando le coscienze vengono formate dal bigottismo, invece che dall’amore, diviene impossibile accogliere.
I cattolici cisgender ed etero non vengono spinti a considerarsi disordinati, perciò a loro può sembrare ovvio meritarsi di più dei “malvagi” peccatori sessuali; dopo tutto, sono stati in grado di resistere alle tentazioni, e quindi sono i primi agli occhi di Dio. Comprendere che anche le persone LGBTQ+ sono amate da Dio, esattamente come loro, sicuramente è un problema per la fede, per come è stata troppo spesso insegnata. Alcuni cristiani, invece di ri-esaminare e ri-costruire la loro fede, rigettano la verità e perpetuano l’omofobia e la transfobia.
Di recente papa Francesco ha riaffermato, di fronte a un gruppo di genitori di persone LGBTQ, che la Chiesa “ama i vostri figli così come sono, perché sono figli di Dio”; eppure molte persone queer cattoliche non ricevono amore dai pastori della Chiesa e dagli altri cattolici, il che costituisce un rischio per la loro relazione con Dio. Dobbiamo continuare a camminare nella via del discepolato per mezzo dell’attivismo, perché le persone LGBTQ+ (ma anche le persone in mezzo alle quali esse vivono) sappiano di essere amate e accolte da Dio.
Certo, le vecchie abitudini sono dure a morire, ma dobbiamo farci carico della croce della generosità in vista dei frutti di una Chiesa, e di un mondo, più accoglienti per tutti. L’amore senza confini può apparire scandaloso, ma come ci dice Isaia nella prima lettura di oggi
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. (Isaia 55:8-9)
* Il passo biblico è tratto dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
** Michael Sennett ha studiato comunicazione e religione all’Università Saint Xavier di Chicago. Dopo essersi laureato nel 2018 ha cominciato a lavorare nella parrocchia di Sant’Ignazio di Loyola a Chestnut Hill, nel Massachusetts, come assistente amministrativo e addetto ai media. Michael è un uomo trans a cui piace ascoltare testimonianze di spiritualità queer, e cerca ogni opportunità per evangelizzare le persone trans come lui. Spera in futuro di laurearsi in teologia.
Testo originale: The Grace of God is Scandalous to the Catholic Church