Grazie a chi mi è stato vicino sono fiero di essere gay
Testimonianza tratta dal sito C’est comme ça (Francia), febbraio 2012, liberamente tradotta da Marco Galvagno
Buongiorno, mi chiamo Tommy e ho 19 anni. Vi racconterò i miei primi anni delle medie in cui mi sono accorto d’essere omosessuale e anche il mio coming out.
Quando avevo 13 anni ho cominciato a notare che non volevo più uscire con le ragazze e che i ragazzi invece mi attiravano molto. E poi nel corso degli anni i miei amici sono diventati soprattutto le ragazze, perché mi trovavo meglio con loro. Ho anche notato grazie alle lezioni, alla tv e a internet che ero un omosessuale, un gay come dicono gli americani.
L’ultimo anno delle medie (in Francia le medie durano 4 anni) avevo voglia di dirlo, di condividerlo e anche di rispondere in maniera sincera alle domande di alcuni amici che dicevano ma sei gay? Ero stufo di rispondere il contrario di ciò che pensavo ed ero, non ne potevo proprio più.
Allora l’ho detto, sfortunatamente ho perso molti amici, per la loro omofobia, peggio ancora han messo in giro calunnie sul mio conto del tipo che me la facevo con i cinquantenni, quando non ero ancora stato con nessuno.
Però molti amici mi sono stati accanto e soprattutto il mio migliore amico e la mia migliore amica mi han aiutato a sopravvivere e a finire l’anno scolastico. Mi hanno incoraggiato a dirlo ai miei genitori, ma io avevo ancora paura, paura di sparire dalla loro vita e di essere escluso.
I primi anni del liceo mi sono accettato completamente, fin dall’inizio tutta la mia classe lo sapeva e siccome erano maturi mi hanno accettato e protetto contro gli insulti. Sono stati davvero i migliori anni della mia vita, poi a 18 anni è avvenuto il coming out in famiglia. E siatene sorpresi, è stato il migliore di tutti.
Non avevo il coraggio di dirlo alla mia famiglia, ma i miei amici mi han consigliato di parlar loro senza alcun timore, così avrei potuto anche invitare un’amica a dormire a casa mia, senza che loro pensassero che c’era sotto qualcosa. Mi sono messo a scrivere una lettera e approfittando della loro assenza l’ho messa sul tavolo della sala e sono andato a dormire a casa della mia migliore amica.
La sera di quel giorno mentre mangiavo al ristorante con la mia migliore amica, sua madre e un’altra amica, ho ricevuto questo messaggio di cui ricordo solo le parole finali. Siamo contenti per te, vogliamo solo il tuo bene. Ti auguro una buona serata, abbi cura di te, noi ti amiamo di tutto cuore.
Mi sono messo a piangere. La mia migliore amica mi ha abbracciato, dicendomi “Te l’avevo detto io!” Ero felice, il ragazzo più felice del mondo.
Oggi sono fiero di essere gay e mi accetto completamente. Tu che leggi questo messaggio, non aver paura a dirlo, scrivi una lettera, è la migliore forma per esprimere ciò che hai nel cuore, e battiti perché la vita non è facile. Forse in questo momento gli omofobi ci sono ancora, ma dì a te stesso che non sono persone mature, la cosa principale è che tu sia felice.
Risposta
L’equipe di C’est comme ça è stata felice di ricevere questo racconto, pieno di brio e di vita. Dato che al giorno d’oggi molti coming out avvengono bene sia in casa che a scuola ed è un passo avanti enorme per i gay nella loro vita quotidiana. Noi ci teniamo a moderare un po’ il discorso troppo ottimista di Tommy, l’omofobia è ancora diffusa e il coming out è un passo delicato che va preparato. Non tutte le situazioni si assomigliano e sono così favorevoli, bisogna sapere pesare i pro e i contro.
In alcuni casi sconsigliamo il coming out.
Se vi fate la domanda se sia opportuno o no farlo, scriveteci che ne parliamo insieme. Nel caso di Tommy un elemento essenziale sono state la protezione dei suoi migliori amici e compagni di classe per fare coming out, occorre avere alleati, un nucleo che ti protegge composto da famigliari è un vantaggio enorme.
Testo originale: Fier d’être gay !