“Grazie Jeannine”. Papa Francesco scrive alla suora vicina alle persone LGBT
Articolo di Paolo Mastrolilli pubblicato sul quotidiano “La Repubblica” del 9 gennaio 2022, pag.14
«Grazie, Sorella Jeannine, per la tua vicinanza, compassione e tenerezza». Si conclude così, con questo tono amichevole, la lettera che Francesco ha inviato a suor Gramick il 10 dicembre scorso. Dietro al testo, pubblicato venerdì dalla rivista America, c’è però un nuovo passo compiuto dal Papa verso l’inclusione della comunità omosessuale nella Chiesa, in questo caso in diretta contraddizione con l’operato del predecessore.
Perché nel 1999 era stato proprio il Prefetto della Congregazione per la Dottrina e la Fede, Ratzinger, a firmare il provvedimento che vietava a Jeannine di continuare l’attività pastorale rivolta ai gay. Oltre vent’anni dopo arriva la riabilitazione, con l’abbraccio del Pontefice che fa quasi ammenda per il passato, riconoscendo «quanto ha sofferto» questa «donna valorosa».
Jeannine Gramick è una suora che da oltre mezzo secolo si occupa della comunità LGBTQ. Aveva cominciato al college, quando aveva 29 anni, ed era diventata amica di un omosessuale che aveva lasciato la Chiesa cattolica per entrare in quella Episcopale.
Jeannine ha raccontato al Washington Post che organizzava messe nel suo appartamento per omosessuali usciti dalla Chiesa, e «quando la liturgia era finita avevano le lacrime agli occhi, perché si sentivano di nuovo benvenuti».
Gramick faceva parte delle School Sisters of Notre Dame, e nel 1977 insieme a padre Nugent aveva animato New Ways Ministry per servire la comunità LGBTQ. La loro attività e il loro libro “Building Bridges” avevano attirato l’attenzione della gerarchia, e nel 1984 l’arcivescovo di Washington Hickey li aveva informati che non potevano proseguire l’attività nella diocesi della capitale Usa.
Era seguita l’indagine della Congregazione per la Dottrina e la Fede, che si era conclusa con la lettera firmata il 31 maggio 1999 dal prefetto Ratzinger e dal segretario Bertone, che a nome di Giovanni Paolo II avevano ordinato a Gramick e Nugent di interrompere il lavoro pastorale.
Jeannine era passata con le Sisters of Loreto, per continuare comunque la sua opera: «Ho sempre sentito che lo Spirito Santo mi guidava», ha spiegato ad America. Ora ha ricevuto la lettera in cui il Papa scrive: «Penso ai tuoi 50 anni di ministero, che sono stati 50 anni con questo stile di Dio». Lei ha commentato che «mi sono sentita meravigliosamente. Come se stessi ricevendo una lettera da un amico».
Francesco non ha cambiato la dottrina, ribadendo che la Chiesa non può benedire le unioni degli omosessuali, ma ha cercato di riaprire la porta dicendo che se cercano Dio «chi sono io per giudicare?». In teoria la dottrina non condanna i gay, ma l’atto sessuale non finalizzato alla riproduzione, che è il disegno di Dio. Ciò varrebbe anche per le coppie etero sterili.
La questione però ha una valenza politica che scavalca quella dottrinale, e quindi mette il Papa in contrasto con i conservatori americani. Un altro elemento di attrito, dopo i temi della vita, l’immigrazione, la linea sociale, che sta al centro della disputa sul futuro della Chiesa tra Francesco e i suoi oppositori.