Habemus Papa. Bergoglio mette in pausa la rivoluzione?
Articolo di Luca Rocca pubblicato sul quotidiano Il Tempo del 17 giugno 2018, pp.2-3
Papa Francesco torna tradizionalista. Al Forum della Famiglia, infatti, Bergoglia lancia alcuni messaggi chiari su valori ed etica. Innanzitutto chiarisce che l’unica famiglia a immagine di Dio è quella «composta da un uomo e una donna». Poi si scaglia contro la pratica dell’aborto selettivo: «E una roba da nazisti». Plauso dall’universo conservatore.
Il «risveglio» tradizionalista di Papa Francesco, che ieri ha affermato che «la famiglia, immagine di Dio» è solo quella formata da un «uomo e da una donna», per poi paragonare l’aborto selettivo al nazismo «ma con i guanti bianchi», ha lasciato stupiti i fedeli, abituati a sentire dal Santo Padre concetti e prese di posizione più «progressiste». E di asserzioni «rivoluzionarie», in effetti, il Papa latinoamericano ne ha diffuse parecchie da quando, il 13 marzo del 2013, salì al Soglio Pontificio. «Io non giudico, se è una persona di buona volontà, chi sono io per giudicare un gay?», disse muovendo i primo passi in Vaticano, mentre dopo la strage islamista nella redazione di Charlie Hebdo, giustificò in qualche modo la mattanza spiegando che «se uno mi offende la madre, gli do un pugno». Sorprendente, poi, quando sostenne che «essere buoni cattolici non significa fare figli come i conigli», e ancora di più quando il presidente della Bolivia gli regalò un Cristo crocifisso su una falce e un martello.
Successivamente il Santo Padre invitò la chiesa a «non adorare la santa tangente», e poco più tardi decise che la lavanda dei piedi poteva essere ricevuta anche dalle donne. Parole ancora «progressiste» quelle sulla chiesa che «deve fare una salutare autocritica per aver posto un accento quasi esclusivo sul dovere dellaprocreazione», così come sui «divorziati che vivono una nuova unione» ai quali «è importante far sentire che sono parte della chiesa, che non sono scomunicati».
E ancora «rivoluzionario» si mostrò quando definì le donne diacono «una possibilità per oggi»; quando affermò che «di fondo, la coesistenza tra cristiani e musulmani è possibile»; e pure quando invite e a «proteggere gli oceani, che sono beni comuni globali, essenziali per l’acqua e la varietà di esseri viventi». Così come fece all’inizio del pontificato, allo stesso modo fece il bis nel giugno del 2016, affermando che «la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Con una persona di quella condizione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?».
E replicò anche il suo pensiero sui musulmani con un ardito parallelo: «Non è giusto né vero parlare di Islam violento e di terrorismo islamico», perché allora si dovrebbe parlare «anche di cattolici violenti».
Nell’ottobre del 2016, poi, Papa Bergoglio incontrò Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, la cui politica terzomondista, autoritaria e anticapitalista ha gettato il suo popolo nella fame. Fece molto discutere, subito dopo, la decisione del Papa argentino di commemorare, primo fra i pontefici, Martin Lutero, «padre» della Riforma protestante. E destò quasi scandalo il fatto che il Santo Padre, dopo averla elogiata, ricevette in udienza privata la radicale Emma Bonino.
Poi, di nuovo a proposito dei divorziati, il Papa affermò che non occorre mai considerare «estranei al Corpo di Cristo, che è la chiesa, quanti sono lontani dalla comunità ecclesiale osi considerano fuori da essa a causa del loro fallimento coniugale», mentre poco dopo il pontefice incontrò in Vaticano il simbolo dell’ecologismo, l’indiana Vandana Shiva, secondo la quale gli Ogm avrebbero provocato suicidi fra i contadini (sic!).
E se ieri, rivolgendosi ai delegati del Forum delle Famiglie, ha paragonato l’aborto al nazismo, nel novembre del 2016 il Santo Padre disse ben altro, concedendo «a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto» e mettendo, dunque, sotto accusa uno dei cardini della dottrina cattolica.
Immediatamente dopo, Papa Bergoglio tornò ad «assolvere» l’islam con parole che fecero inalberare molti cattolici: «Nessuna religione proclama la guerra – disse -, alcune deformazioni religiose sì, tutte le religioni hanno gruppi fondamentalisti, anche noi». Molte, poi, furono le prese di posizione del Papa a favore degli immigrati, e nessuno si meravigliò, finché, però, non disse che «ci sono campi di rifugiati che sono veri campi di concentramento».
Scalpore, inoltre, destarono le sue affermazioni a proposito delle apparizioni mariane a Medjugorje: «Credo alla Madonna nostra Madre buona, non a quella capo di un ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio» e insistenti quelle sul riscaldamento globale: «Perché si tarda a prendere coscienza degli effetti dei cambiamenti climatici? Mi viene un frase dell’Antico Testamento: “L’uomo è uno stupido”…”. Infine, la sua “confessione”: «E stata una donna che mi ha insegnato a pensare la realtà politica. Ed era comunista».