Ho da dirti qualcosa: sono un gay cattolico! Ora mi guarderai in modo diverso?
Articolo di Aaron Bianco* pubblicato sul sito LGBTQ cattolico Outreach (Stati Uniti) il 20 maggio 2022, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro, parte terza
La seconda persona che vorrei presentarvi è uno studente dell’Università di San Diego, un ateneo cattolico. Cameron ha vent’anni, è al secondo anno di università e viene da una famiglia multirazziale e a basso reddito. È cresciuto nella Chiesa Cattolica, e ha sempre frequentato scuole cattoliche. L’ho conosciuto quando aveva appena iniziato l’università; era nella mia classe di teologia cattolica. Spesso veniva nel mio ufficio dopo le lezioni per parlare della vita universitaria, della sua famiglia, dei voti, fino a che un giorno entrò, si chiuse la porta alle spalle e scoppiò in lacrime.
“Ho da dirle qualcosa, e vorrei essere sicuro che, dopo, non mi guarderà in modo diverso.” Lo rassicurai, e per la prima volta balbettò le parole “Sono gay”. Per Cameron, cresciuto in una famiglia oppressiva, maschilista e bigotta, questo voleva dire passare tutta la vita nella menzogna. Quando aveva quattordici anni, suo padre chiese al parroco di parlargli del peccato di omosessualità. Cameron era molto turbato, perché non aveva ancora compreso di essere gay. Si chiedeva come mai suo padre avesse avuto quell’idea, e perché il parroco avesse acconsentito.
Gli anni del liceo furono un susseguirsi di menzogne per nascondere la sua sessualità. Spesso si stendeva nel letto e sognava di uccidersi.
Ùn giorno di ottobre Cameron ingoiò delle pillole per togliersi la vita, ma per fortuna sua madre stava rientrando a casa, e chiamò aiuto. Cameron, però, continuava a vivere nel dolore. Questa è una famiglia ideale, secondo la Chiesa? Il valore unico di ciascuno non è forse parte della vocazione a santificare l’amore nella famiglia? Cameron non ha vissuto questo. Si è diplomato ed è venuto a studiare a San Diego per poter fuggire dalla sua famiglia, per poter, forse, essere libero dalla menzogna.
Gli ho chiesto “Perché ti sei fidato a dirmi che sei gay?”, e ha risposto “Lei parla sempre dell’amore incondizionato di Dio, e cita papa Francesco che parla delle difficoltà”. La citazione a cui si riferisce è di Amoris laetitia, n. 306: “In qualunque circostanza, davanti a quanti hanno difficoltà a vivere pienamente la legge divina, deve risuonare l’invito a percorrere la via caritatis. La carità fraterna è la prima legge dei cristiani (cfr Giovanni 15:12; Galati 5:14)”.
Cameron ora fa parte di un piccolo gruppo LGBT cattolico universitario, assiste alla Messa alla cappella dell’ateneo, e si sente finalmente accolto nella Chiesa. La sua storia è a lieto fine, ma viviamo in un tempo in cui i giovani credenti LGBT hanno ancora una probabilità di attentare alla propria vita quattro volte più alta dei loro coetanei [non credenti].
Come Chiesa e come comunità dobbiamo essere in prima linea nel mostrare l’amore incondizionato di Dio. Molti giovani oggi cercano una famiglia spirituale, ma non accettano comunità che non accolgono. La cura pastorale LGBT oggi è diventata parte integrante di molte università cattoliche statunitensi, oltre che della missione e dell’identità della Chiesa.
Allora, perché i giovani LGBT hanno ancora paura di rivelarsi, persino in contesti accoglienti? Azzardo una risposta: forse è a causa dei messaggi contraddittori provenienti dal magistero, un messaggio che esprime accoglienza, e poi uno che grida alla “irregolarità”. I miei studenti stanno leggendo Amoris laetitia, e mi fanno domande tipo “Perché papa Francesco è così ambiguo?”, “Perché non dice quello che pensa veramente?”.
È questo il problema della gerarchia: un flusso ininterrotto di messaggi contraddittori. I miei studenti, che siano etero o LGBT, vogliono che la Chiesa si batta contro ogni ingiustizia, incluse quelle perpetrate contro la comunità LGBT.
* Aaron Bianco insegna teologia all’Università di San Diego ed è l’ex coordinatore dei ministeri LGBT della diocesi di San Diego. Questo intervento, che trovate integralmente qui, è stato pronunciato da Aaron ad una conferenza sulla lettera apostolica Amoris laetitia (La gioia dell’amore) organizzata a Roma dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e dalla Pontificia Università Gregoriana.
Testo originale: I was hounded from my church job because I’m gay. This month, I spoke at a Vatican conference on love.