Ho paura di lasciare che mio figlio partecipi al Pride. Che devo fare?
Articolo di Amanda* pubblicato sul sito My Kid is Gay (Stati Uniti), liberamente tradotto da Chiara Benelli
“Ho paura di lasciare che mio figlio partecipi al Gay Pride. Che devo fare?” (Anonimo)
Amanda risponde: Anzitutto, mi dispiace tanto che tu abbia paura. Mi dispiace che tuo figlio sia costretto a vivere in un mondo in cui la sua stessa esistenza è messa a rischio. Non è giusto, e non ha alcun senso. Da donna queer, mi fa paura; mi fa male; mi fa arrabbiare. L’attacco al Pulse, la discoteca gay di Orlando (Stati Uniti), ha gettato una luce brutale sull’odio e la discriminazione che devono affrontare le persone LGBTQ. E ha anche mostrato la forza e il coraggio di questa comunità.
Ma manca un mese al Pride Festival che si terrà nella mia città, e non posso dire di non avere paura. So che ci sono ancora molte persone che ne hanno: di andare a quei pochi grandi eventi che avvengono in città, di andare in quell’unico locale gay che si trova fuori dal centro, di farsi in qualche modo vedere.
Voglio dirti che aver paura è comprensibile. È un tuo diritto quello di aver paura per tuo figlio, e per i molti altri bambini, ragazzi, genitori e persone in genere. La violenza contro la comunità LGBTQ si presenta sotto forma di crimini che nascono dall’odio e che spesso non vengono denunciati, così come dalla discriminazione legale e istituzionale.
L’anno scorso sono state presentate più di 100 disegni di legge anti-LGBTQ in 22 Stati. Questi disegni di legge alimentano una cultura di omofobia e odio, e questo viene dimostrato non solo dalle leggi che vengono emanate, ma anche da quelle che non vengono emanate.
Inoltre, voglio che tu tenga a mente i motivi per cui sono importanti gli spazi appositamente dedicati alle persone LGBTQIA. La tua paura ha radici profonde, ma anche il bisogno che sente tuo figlio di andare al Pride e in simili ambienti queer. Sono pochi gli spazi destinati alla comunità LGBTQ, e ancora meno sono quelli destinati alle persone di ogni età. Sentirsi soli fa paura. Gli ambienti queer soddisfano un bisogno molto importante. Offrono uno spazio sicuro in un mondo che spesso sicuro non è. Offrono un luogo per l’introspezione, la libertà di espressione e la costruzione della comunità.
Sulla scia della tragedia di Orlando, il New York Times ha pubblicato un articolo sull’importante ruolo dei locali gay e di altri ambienti simili nella vita delle persone LGBTQIA. Queste storie personali evidenziano i diversi modi in cui gli spazi queer, in particolare quelli dedicati principalmente alle persone di colore, sono essenziali per le persone e per le comunità queer. Ti invito caldamente a informarti maggiormente sulla storia degli ambienti LGBTQIA, e a iniziare a comprendere il bisogno di tuo figlio di far parte di una comunità.
Difendere la causa è la cosa più importante che potrai fare per lui. Difendi te stesso/a e il tuo diritto di vivere in questo mondo in sicurezza e felicità. Scrivi ai deputati, sostieni le aziende locali che aderiscono alla causa LGBTQIA, offri il tuo tempo o il tuo denaro a un’associazione LGBTQIA e discuti della possibilità di creare uno spazio inclusivo con capo e colleghi.
E non fermarti a questo. Pretendi spazi sicuri per la comunità LGBTQIA, specie per i giovani. Scopri la sede AGedO più vicina a te, impegnati per costruire un nuovo spazio sicuro per i ragazzi LGBTQIA, e informati su quali siano le leggi statali a tutela della comunità LGBTQIA.
Poi, se hai paura di permettere a tuo figlio di partecipare agli eventi del Pride, prendi in considerazione l’idea di andarci con lui. Non andare per proteggerlo, vai per sostenerlo. Scopri perché tuo figlio vuole stare lì.
Grazie per aver letto questo articolo. È lodevole che tu sia qui, e che tu voglia trovare risorse per aiutare tuo figlio. Quando ero giovane non potevo contare su spazi LGBTQIA di alcun genere, e vorrei tanto averne avuti. Anche se ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia comprensiva, non c’è niente di meglio che far parte di una comunità queer.
* Amanda vive in Indiana con la sua famiglia di felini e di libri sempre in espansione. Ha recentemente ottenuto la laurea in studi femminili e in inglese, con la speranza di poter mettere a disposizione le sue conoscenze e le sue capacità per distruggere il patriarcato, o almeno per creare più spazi di comunicazione e attivismo impegnato. Gli hobby di Amanda includono lavorare con organizzazioni no-profit, leggere e rileggere Harry Potter, appassionarsi a nuove cose e, più raramente, scrivere sui blog.
Testo originale: Tengo Miedo de Permitir que Mi Hijo Vaya al Orgullo