Ho perso l’unica persona che ho amato veramente! In cosa ho sbagliato?
Intanto gli ponevo delle domande perchè vedevo che il suo modo di comportarsi era cambiato, lui viveva con un fratello per un periodo e domandavo sempre come stava, mi ha sempre risposto e di là…! L’altro giorno ho chiamato sua madre e parlando del più e del meno ha detto che l’altro figlio, che viveva col mio ex, era partito da un mese.
Allora ho chiesto al mio ex perchè mi avesse mentito, anche quando io mi ero accorto che qualcosa era cambiato. Improvvisamente mi ha cacciato da lui con degli sms, senza spiegazioni, buttando via tutto quello che con fatica avevo dato a lui, dato che non lavoro e quindi per reperire i soldi per lui mi sono privato per anni anche di prendermi una polo.
Ma questo ci passo su perchè lo amavo e lo amo e se anche ora mi chiedesse un rene glielo darei subito senza pensarci. Ora mi chiedo in cosa ho sbagliato? Io mi sono sentito ferito per la sua bugia e ho chiesto solo un chiarimento! é proprio finita?
Io non sto bene sono completamente solo e non riesco ad avvicinarmi a nessuno perchè li guardo e dico non è lui e allora vado via. A essere sincero desidero non vivere più per me non ha senso nulla. se vivo ora lo faccio solo per mia madre ma se anche lei dovesse andare via io non voglio più vivere non ne vale la pena. Vorrei solo capisse che non ho chiamato la madre per sapere di lui o altro. Grazie per avermi ascoltato non so se ha un senso quello che ho detto.
Matteo
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La risposta…
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Caro Matteo, ha un senso quello che hai detto: è il senso del dolore e dello spaesamento che vivi per la fine di una storia che ti ha riservato la scoperta dell’insincerità di chi hai amato. Sono convinto che il dolore debba essere rispettato con delicatezza, comprensione. Sono anche convinto che non si debba rimanere ciechi di fronte alle bugie, alle manipolazioni di nessuno. Spero che presto seguirà al languore romantico e cieco, una bella e sana rabbia che spezzi la dipendenza , perchè ricuperata l’indipendenza si scopre con stupore quanti motivi bellissimi ci sono per vivere, e come sia grande il motivo numero uno: TE, il tuo futuro che potrà essere ancora felice…e spero più autonomo.
Prostrarsi, annullarsi di fronte a chi si ama è un grave errore, è una dinamica malata e poco utile “In amor vince chi fugge”, ci rende pesanti, non interessanti.
Come Matteo tanti si trovano in situazioni affettive di crisi e sentono la loro “salute mentale” compromessa, specialmente perchè spesso il partner è l’unica persona con la quale si è instaurato un rapporto di totale confidenza, amicizia che induce la formazione di legami di dipendenza direttamente proporzionali al bisogno di amore, comprensione, accettazione…che abbiamo per sentirci bene.
Il sostegno sociale, del quale tutti abbiamo bisogno per star bene, per le persone omosessuali è spesso negato (o meglio è frutto di un impegno, una ricerca, un processo di accettazione e liberazione), quindi può capitare che si investa tutto: si fa un superinvestimento, nella relazione “che abbiamo per le mani” con uno slancio estremo, ed un’intensa ed acuta passione che “deve” rispondere a tutti i nostri bisogni. Così “affoghiamo” il partner nei nostri bisogni…se vuole salvarsi deve scappare da noi. E noi ci sentiamo il prototipo luttuoso e romantico dell’amante abbandonato, dell’amore violato (attenzione a volte ci sono veri delinquenti furbastri e manipolatori che si approfittano di noi e dei nostri beni,consideriamo sempre le cose con consapevolezza), ma se siamo questi poetici cantori del nostro dolore…
Ci farebbe bene farci una domanda: la nostra “storia” è stata solo coi nostri bisogni? O abbiamo incontrato una persona in carne ed ossa con i suoi bisogni, con un linguaggio affettivo diverso dal mio col quale ENTRARE IN RELAZIONE: io imparo il suo linguaggio, lui impara il mio, e poi ne costruiremo un terzo: quello che “parleremo” nella nostra storia d’amore.
A volte piangiamo su noi stessi senza aver incontrato veramente un altra persona, ma solo i nostri bisogni, fantasmi, o avremo usato qualcuno come terapia per le nostre paure.
Maurizio Mistrali