Ho varcato il cancello di Auschwitz e ho visto!
Riflessioni del Rev. David Eck Asheville* pubblicate sul blog jesuslovesgays (USA) il 22 giugno 2010, liberamente tradotte da Daniela T.
Allora il giusto gli rispose: “Signore, quando fu che ti vedemmo affamato ti demmo del cibo, o assetato e ti demmo qualcosa da bere? E quando fu che ti vedemmo straniero e ti accogliemmo, o nudo e ti demmo di cui vestirti? E quando fu che ti vedemmo malato o imprigionato e ti venimmo a fare visita?”
E il Cristo Re rispose loro: “In verità, vi dico solo se lo avrete fatto almeno a uno dei membri della mia famiglia, lo avrete fatto a me”. (Matteo 25:37- 40). Non dimenticherò mai la mia visita ad Auschwitz. Come ho varcato il cancello principale, ho provato una sensazione di pesantezza che circondava l’intera zona; una presenza di malignità persisteva come nebbia nera sopra il campo. E’ come quasi se riuscissi a sentire il dolore e le sofferenze di quanto furono torturati e uccisi lì. E’ terrificante solo dirlo.
Visitando Auschwitz, guardando foto e documenti, camminando tra le stanze con valige, effetti personali, contenitori di gas vuoti e capelli umani, ho penato a coloro che sono stati visti dai propri assassini valer meno di un cane; inclusi i nostri fratelli gay o le nostre sorelle lesbiche che morirono nel campo. Non tacete! Parlate ogni qual volta vedete un’ingiustizia nel nostro mondo. Ricordate, se non siamo parte della soluzione, allora siamo parte del problema.
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* Il Rev. David Eck Asheville della North Carolina (USA) è un pastore della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog jesuslovesgays.blogspot.com
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Testo originale: Auschwitz