I campi di concentramento di Sodoma
Riflessioni pubblicate sul sito Sentiido (Colombia) il 26 maggio 2012, liberamente tradotte da Giulia Garofani
Lo diremo senza troppi giri di parole: appoggiamo il pastore Charles L. Worley e la sua idea di rinchiudere lesbiche ed omosessuali dietro recinzioni elettrificate, in modo che non possano uscire da lì fino alla fine dei loro giorni.
Inoltre, abbiamo qualche idea che potrebbe migliorare questo suo progetto visionario, in modo che si possa materializzare e non siano solo parole al vento pronunciate dalla Chiesa.
Stando a quello che ci racconta l’Huffington Post, l’esternazione del pastore Worley non è un caso isolato, e risponde ad una serie di presunti fatti contro questa fastidiosa marmaglia di deviati, che si fanno chiamare con sigle assurde e termini complicati, impossibili da riportare in questo breve articolo.
A quanto pare, già altri due reverendi reclamavano una giustizia degna dell’Inquisizione per gay e lesbiche, mentre un terzo voleva convincere i padri di famiglia a picchiare i figli effemminati.
Sicuramente, l’idea che ci piace di più è quella della recinzione elettrificata, in quanto ci ricorda un piccoletto con un baffetto tagliato corto che ha creato degli hotel simili, anche se in questo momento non ci viene in mente il suo nome, perché è tedesco e noi non parliamo il tedesco.
I nostri interventi si basano su un’ampia conoscenza del mercato del turismo, dell’urbanistica e dell’equilibrio tra l’essere vivente (perché umano non si può dire) e la natura.
Worley ha detto dal pulpito: “Dobbiamo costruire una grande recinzione, di 240 o 160 miglia di diametro, per metterci dentro tutte le lesbiche […] Dobbiamo fare lo stesso con i queer e gli omosessuali, ed elettrificarne la recinzione, in modo che non possano uscire […] e sapete una cosa? Entro qualche anno moriranno […] Sapete perché? Perché non potranno riprodursi”.
Ci limiteremo alla parte urbanistica del progetto, anche se non siamo ancora andati all’università, e pertanto non abbiamo potuto leggere la saggia teoria per la quale la gente muore perché non può riprodursi. Poveri quelli che non hanno figli: devono avere la Morte che bussa alla loro porta.
L’idea dell’hotel ci piace, perché offre dei vantaggi. Essere chiusi in un grande campo all’aria aperta con steccati elettrificati aumenterà la sicurezza dei goti ultraconservatori, in quanto non verranno minacciati da svitati vestiti con i colori dell’arcobaleno, e potranno dedicarsi ad amministrare bordelli e motel, e si fanno cucire grandi tasche nei pantaloni perché ci stiano molti soldi e contratti d’appalto.
D’altra parte, ci immaginiamo un campo ricreativo pieno di attrazioni, con casette di colori vivaci (come quelle degli innamorati) e grandi negozi di vestiti e giocattoli sessuali, perché, secondo quello che ci hanno detto, queste sono le uniche cose per cui queste persone senza princìpi spendono i loro soldi.
Oltre alla recinzione, che può sembrare una risorsa un po’ rude per i nostri tempi, proponiamo percorsi turistici grazie ai quali gli asiatici possano passare con i loro autobus dai grandi finestrini e fotografare i gay e le lesbiche e i loro strani stili di vita.
Nei laghi dell’infamia nel quale laveranno la loro infinita sporcizia, si possono fare piani di vetro in modo che i turisti possano vedere, come in acquario di un hotel dei Caraibi, di che colore diventano i genitali delle lesbiche quando si fanno il bagno, o quanto sono pelose le mani degli omosessuali per l’eccesso di atti impuri solitari.
Nonostante l’eloquenza del pastore (ci ha commosso il suo silenzio quando diceva che gli faceva salire il vomito immaginarsi un bacio tra due uomini), c’è un’idea che vorremmo riformulare, in quanto poco pratica.
Sua santità Worley dice che per l’alimentazione si lancerebbe cibo dal cielo, da elicotteri, come fanno civilmente alcuni Paesi dei mondi chiamati “terzo” e “quarto”. Avremmo voluto prendere in considerazione questa idea, ma è strana. Come farebbero il giorno degli hamburger?
Non sappiamo cosa sarebbe più pratico. Che passasse prima l’elicottero del pane, poi quello delle salse, poi quello della lattuga e del pomodoro, ed alla fine quello della carne, cosicché gli invasati possano avere il tempo di preparare il panino e possano mettere il pane al suo posto, in modo che la carne non cada in una pozzanghera o fuori dal punto segnato.
Se decidessero di lanciare gli hamburger interi, si dovrebbe pensare al problema di legare le varie parti in modo che non si divida, e che un pezzo di lattuga non finisca con il tappare il buco del camino, o che un pezzo di pancetta non si attacchi all’intimo appeso ad asciugare.
Supponiamo che le bevande si distribuiscano con gli stessi aerei che si usano in alcuni Paesi per annaffiare velocemente le piante di papavero (questo sì che significa far risparmiare tempo ai contadini!). Non siamo convinti… questa parte bisogna progettarla meglio.
Per non allargare il progetto, perché dobbiamo metterci a disegnare il render, consideriamo assolutamente fattibile la proposta del pastore, specialmente perché questi luoghi possono avere lo stile proprio di ogni tradizione folklorica del Paese che lo ospita, e possono diventare sezioni fisse delle guide di Lonely Planet.
Solo un dubbio ci assale. Pastore, che succede se queste persone, così tanto occupate a fare sesso tutto il giorno, si dimenticano di pagare la bolletta della luce e gliela staccano?
Testo originale: Los campos electrificados de Sodoma