I Cattolici LGBT degli Stati Uniti scrivono al pontefice: “Papa Francesco, vieni a incontrarci”
Articolo pubblicato sull’Huffington Post.it il 29 luglio 2015
“Sappiamo che la sua agenda è molto piena, ma si tratta di un’urgente necessità della comunità cattolica, incoraggerebbe la riconciliazione e aiuterebbe a ricucire lo strappo nella nostra Chiesa e nella nostra società.” Dignity Usa e Glaad richiedono così al pontefice la possibilità di incontrare alcuni suoi rappresentanti e loro familiari in occasione del suo viaggio negli Stati Uniti a fine settembre. “Vorremmo farle sapere quanto è importante per noi la nostra Fede e sfruttare l’occasione per collaborare al fine di creare una Chiesa nella quale tutte le famiglie sanno che siamo davvero amati e pienamente accettati” continua la lettera inviata dalla comunità LGBT al pontefice. Molti componenti, si legge ancora, hanno riacquistato fiducia nel riconoscimento dei loro diritti e sperano nella fine dell’alienazione interna alla comunità cattolica dei gay in seguito alle parole di Francesco.
Manca infatti, secondo le associazioni, la tolleranza nei confronti delle famiglie gay, proprio a causa degli insegnamenti ecclesiastici: “Queste famiglie a volte non si sentono accettate nella nostra Chiesa, perché temono o hanno avuto esperienza di condanne riguardanti loro stessi o loro amici e parenti.”
Le comunità gay si aspettano una dichiarazione definitiva dal Papa, che aveva in passato dimostrato una maggiore apertura nei confronti dei diritti degli omosessuali: “Se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla.”
Un altro tema caro agli autori della lettera è poi la questione dei giovani omosessuali: lasciati a se stessi, senza un adeguato sostegno da parte della comunità, soprattutto parrocchiale, i ragazzi LGBT rischiano di scivolare nella depressione, diventare tossicodipendenti o senzatetto. Anche su questo aspetto le comunità omosessuali sperano in un segnale di sostegno netto del Papa.