I documenti della chiesa cattolica sulla tendenza, gli atti e le unioni omosessuali
A cura di gionata.org
L’omosessualità è entrata nei documenti ufficiali della chiesa cattolica abbastanza di recente ovvero con la dichiarazione “Persona humana” del 1975, prima era semplicemente il “peccato innominabile”. Ma vediamo di scoprire quali sono i documenti della chiesa cattolica sulla tendenza, gli atti e le unioni omosessuali e soprattutto cosa dicono.
Stilare un elenco dei documenti della chiesa cattolica in cui viene affrontato il tema dell’omosessualità non è poi così difficile anche perché il magistero cattolico prima dell’Enciclica “Persona humana, del 1975, non aveva mai sentito la necessità di trattare approfonditamente questo tema bollato semplicemente come il “peccato innominabile”.
Colpisce che solo a partire dagli anni ‘80 la chiesa cattolica abbia sentito la necessità di affrontare questa tematica a cui il cardinale Joseph Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha dedicato i suoi anni migliori e molte delle sue energie.
Così l’omosessualità come la contraccezione, i rapporti prematrimoniali e il celibato dei preti è divenuta un tema su cui il Magistero cattolico a preso spesso posizioni ampliamente disattese dai fedeli.
Da parte nostra non vogliamo esprimere in questa sede delle valutazioni su questi documenti che sostanzialmente ripetono, in modo meccanico, tutti lo stesso concetto di condanna dell’omosessualità appellandosi spesso ad argomenti della tradizione della chiesa cattolica o dando credito a teorie pseudo-scientifiche o trattando, nonostante affermino il contrario, gli omosessuali come una categoria sociale invece che come persone.
Secondo schemi rigidi e preconfezionati che poco hanno da spartire con il cammino di crescita che ognuno compie, come uomo e come credente. Natualmente qualora qualche documento ci fosse sfuggito vi invitiamo, come sempre, a scriverci .
Congregazione per la Dottrina della Fede
Alcune questioni di etica sessuale (Persona humana). Dichiarazione, 29 dicembre 1975, n° 8
La cura pastorale delle persone omosessuali (Homosexualitatis problema). Lettera, 1 ottobre 1986
Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali. 24 luglio 1992
Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 3 giugno 2003
Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla Collaborazione dell'uomo e della donna nella Chiesa e nel Mondo, 31 maggio 2004
Pontificio Consiglio per la Famiglia1
Lettera ai Presidenti delle Conferenze Episcopali d'Europa circa la risoluzione del Parlamento Europeo in merito alle coppie omosessuali, 25 marzo 1994
Sessualità umana: verità e significato. Orientamenti educativi in famiglia, 8 dicembre 1995, nn. 104.125
Dichiarazione sulla Risoluzione del Parlamento Europeo del 16 marzo 2000che equipara famiglia e unioni di fatto comprese quelle omosessuali, 17 marzo 2000
Famiglia, matrimonio e “unioni di fatto”, 26 luglio 2000, n° 23
Congregazione per l'Educazione Cattolica
Orientamenti educativi sull'amore umano. Lineamenti di educazione sessuale, 1 novembre 1983, nn. 101-103
Criteri di discernimento vocazionale di persone a tendenza omosessuale per l'ammissione al seminario e agli ordini sacri. 4 novembre 2005.
Interventi diretti di papa Giovanni Paolo II sul tema
Angelus del 20 febbraio 1994
Angelus del 19 giugno 1994
Angelus del 9 luglio 2000
Catechismo della Chiesa Cattolica (2357-2359. 2396)
Vale la pena ricordare che l’attuale edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica ( CCC) venne promulgata nel 1997 con la lettera apostolica di Giovanni Paolo II Laetamur magnopere (15 agosto 1997).
Rispetto alla prima all'edizione del 1992 (l'edizione del 1992 fu "ad experimentum" per cinque anni), l'edizione attuale presenta un centinaio di modifiche a livello dei contenuti.
Molte modifiche vennero fatte alla voce “omosessualità” al fine di eliminare alcune affermazioni. Infatti se nel testo del 1992 si parla di «tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale» nel testo finale del 1997 si afferma invece il concetto di «tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova».
Un passaggio non secondario visto che il termine “tendenze omosessuali innate” presente nella prima stesura del catechismo aveva fatto nascere la considerazione che se l’omosessualità è innata come fa ad essere un peccato, visto che non si sceglie. Ecco il perché di questa “provvidenziale” modifica.
DEFINIZIONE
Definizione. “L'omosessualità designa la relazione tra uomini e donne che provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso” (CCC 2357).
Non solo sesso. “La persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, non può essere definita in modo adeguato con un riduttivo riferimento solo al suo orientamento sessuale. Qualsiasi persona che vive sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali, ma anche opportunità di crescita, risorse, talenti e doni propri. La Chiesa offre quel contesto del quale oggi si sente una estrema esigenza per la cura della persona umana, proprio quando rifiuta di considerare la persona puramente come un eterosessuale o un omosessuale e sottolinea che ognuno ha la stessa identità fondamentale: essere creatura e, per grazia, figlio di Dio, erede della vita eterna” (Cura 16).
Distinguere. Tenere “conto della distinzione comunemente operata fra condizione o tendenza omosessuale e atti omosessuali” (Cura 3). “Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova” (CCC 2358).
Libertà fondamentale. “In un caso determinato possono essere esistite nel passato o possono tuttora sussistere circostanze tali da ridurre o addirittura da togliere la colpevolezza del singolo; altre circostanze al contrario possono accrescerla. Deve essere comunque evitata la presunzione infondata e umiliante che il comportamento omosessuale delle persone omosessuali sia sempre e totalmente soggetto a coazione e pertanto senza colpa. In realtà anche nelle persone con tendenza omosessuale deve essere riconosciuto quella libertà fondamentale che caratterizza la persona umana e le conferisce la sua particolare dignità” (Cura 11; cfr. Sessualità 104).
Espressione di un disordine. “La particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa deve essere considerata come oggettivamente disordinata” (Cura 3).
QUALE ATTEGGIAMENTO ADOTTARE?
Accogliere e sostenere la persona. “Nell'azione pastorale questi omosessuali devono essere accolti con comprensione e sostenuti nella speranza di superare le loro difficoltà personali e il loro disadattamento sociale. La loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza” (Persona 8).
Condannare ogni mancanza di rispetto. “Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa la convivenza civile. La dignità propria di ogni persona deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni” (Cura 10; cfr. anche Sessualità 104).
Rispetto non significa approvazione. “La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in alcun modo all'approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali… Tutti i fedeli sono tenuti a opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali… i politici cattolici lo sono in particolare… Il parlamentare cattolico ha il dovere di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge… deve opporsi nei modi a lui possibili e rendere nota la sua opposizione: si tratta di un doveroso atto di testimonianza della verità” (Riconoscimento 10-11).
QUALI I PUNTI DI VIGILANZA?
Attenzione all'idea di fondo. “Alcuni sostengono che la tendenza omosessuale, in certi casi, non è il risultato di una scelta deliberata e che la persona omosessuale non ha alternative, ma è costretta a comportarsi in modo omosessuale. Di conseguenza si afferma che essa agirebbe in questi casi senza colpa, non essendo veramente libera” (Cura 11).
L'ideologia di genere. “Non deve essere sottovalutata la diffusione di una certa ideologia di gender. L'essere uomo o donna non sarebbe determinato fondamentalmente dal sesso, bensì della cultura. Tale ideologia attacca le fondamenta della famiglia e delle relazioni interpersonali… In questo modo, ogni azione sessuale sarebbe giustificabile, inclusa l'omosessualità, e spetterebbe alla società cambiare per fare posto, oltre a quello maschile e femminile, ad altri generi nella configurazione della vita sociale” (Famiglia 8; cfr. Collaborazione 2).
La concezione di natura. “Non di rado l'insistenza della Chiesa sull'etica del matrimonio e della famiglia viene equivocata, come se la comunità cristiana volesse imporre a tutta la società una prospettiva di fede valida solo per i credenti… In realtà il matrimonio, quale unione stabile di un uomo e una donna che si impegnano al dono reciproco di sé e si aprono alla generazione della vita, non è soltanto un valore cristiano, ma un valore originario della creazione. Smarrire tale verità non è un problema per i soli credenti, ma un pericolo per l'intera umanità. Oggi purtroppo serpeggia un relativismo, che spinge a dubitare dell'esistenza stessa di una verità oggettiva. Riecheggia la ben nota domanda posta da Pilato a Gesù: "che cosa è la verità?" (Gv 18,38). A partire da tale scetticismo, si giunge a una falsa concezione della libertà, che pretende di sottrarsi ad ogni limite etico e di riformulare a proprio arbitrio i dati più evidenti della natura” (Angelus 19.6.1994).
La tattica della discriminazione. “Una delle tattiche usate è quella di affermare, con toni di protesta, che qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali, delle loro attività e del loro stile di vita, è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione”(Cura 9). “Il passaggio dal riconoscimento dell'omosessualità come fattore in base al quale è illegale discriminare può portare facilmente, se non automaticamente, alla protezione legislativa dell'omosessualità” (Risposte 13).
La strumentalizzazione della Bibbia. “Tra le cause che hanno portato confusione nei confronti dell'insegnamento della Chiesa, va segnalata una nuova esegesi della Sacra Scrittura [2], secondo cui la Bibbia o non avrebbe niente da dire sul problema dell'omosessualità, o addirittura ne darebbe in qualche modo una tacita approvazione, oppure offrirebbe prescrizioni morali così culturalmente e storicamente condizionate che non potrebbero più essere applicate alla vita contemporanea. Tali opinioni, gravemente erronee e fuorvianti, richiedono speciale vigilanza”(Cura 4).
I gruppi di pressione. “Oggi un numero sempre più vasto di persone, anche all'interno della Chiesa, esercitano una fortissima pressione per portarla ad accettare la condizione omosessuale, come se non fosse disordinata e a legittimare gli atti omosessuali. Quelli che, all'interno della comunità di fede, spingono in questa direzione, hanno sovente stretti legami con coloro che agiscono al di fuori di essa” (Cura 8).
“Anche all'interno della Chiesa si è formata una tendenza, costituita da gruppi di pressione con diversi nomi e di diversa ampiezza, che tenta di accreditarsi quale rappresentante di tutte le persone omosessuali che sono cattoliche. Di fatto i suoi seguaci sono per lo più persone che o ignorano l'insegnamento della Chiesa o cercano in qualche modo di sovvertirlo. Si tenta di raccogliere sotto l'egida del Cristianesimo persone omosessuali che non hanno alcuna intenzione di abbandonare il loro comportamento omosessuale” (Cura 9). “Alcuni gruppi usano qualificare come cattoliche le loro organizzazioni o le persone a cui intendono rivolgersi, ma in realtà essi non difendono e non promuovono l'insegnamento del Magistero, anzi talvolta lo attaccano apertamente” (Cura 14).
Programmi e pubblicazioni. “Questa Congregazione desidera chiedere ai Vescovi di essere particolarmente vigilanti nei confronti di quei programmi che di fatto tentano di esercitare una pressione sulla Chiesa perché essa cambi la sua dottrina, anche se a parole talvolta si nega che sia così. Un attento studio delle dichiarazioni pubbliche in essi contenute e delle attività che promuovono rivela una calcolata ambiguità, attraverso cui cercano di fuorviare i pastori e i fedeli” (Cura 14).
Interventi nelle scuole. “Dovrà essere ritirato ogni appoggio a qualunque organizzazione che cerchi di sovvertire l'insegnamento della Chiesa, che sia ambigua nei suoi confronti, o che lo trascuri completamente… Speciale attenzione dovrebbe essere rivolta alla pratica della programmazione di celebrazioni religiose e all'uso di edifici appartenenti alla Chiesa da parte di questi gruppi, compresa la possibilità di disporre delle scuole e degli istituti cattolici di studi superiori” (Cura 17).
QUALE APPROCCIO PASTORALE?
La passione per la Verità
“Una delle dimensioni essenziali di una autentica cura pastorale è l'identificazione delle cause che hanno portato alla confusione nei confronti dell'insegnamento della Chiesa” (Cura 4).
“Dai ministri si richiede studio attento, impegno concreto e riflessione onesta, teologicamente equilibrata” (Cura 2). I ministri della Chiesa devono fare in modo che le persone omosessuali affidate alle loro cure non siano fuorviate da queste opinioni, così profondamente opposte all'insegnamento della Chiesa… Essa si preoccupa sinceramente anche dei molti che non si sentono rappresentati dai movimenti pro-omosessuali, e di quelli che potrebbero essere tentati di credere alla loro ingannevole propaganda” (Cura 8-9).
“Sarà compito della famiglia e dell'educatore cercare innanzitutto di individuare i fattori che spingono verso l'omosessualità: vedere se si tratti di fattori fisiologici o psicologici, se essa sia il risultato di una falsa educazione o della mancanza di una evoluzione sessuale normale, se provenga da abitudine contratta o da cattivi esempi o da altri fattori… Più in particolare, nel ricercare le cause di questo disordine, la famiglia e l'educatore dovranno tenere conto degli elementi di giudizio proposti dal Magistero e si serviranno del contributo che varie discipline possono offrire. Si dovranno, infatti, valutare elementi di ordine diverso: mancanza di affetto, immaturità, impulsi ossessivi, seduzioni, isolamento sociale, depravazione dei costumi, licenziosità di spettacoli e pubblicazioni. Tuttavia, in profondità, soggiace l'innata debolezza dell'uomo, conseguenza del peccato originale; essa può sfociare nella perdita del senso di Dio e dell'uomo ed avere ripercussioni nella sfera della sessualità (Orientamenti 102)
“I Vescovi si premureranno di sostenere con i mezzi a loro disposizione lo sviluppo di forme specializzate di cura pastorale per persone omosessuali. Ciò potrebbe includere la collaborazione delle scienze psicologiche, sociologiche e mediche, sempre mantenendosi in piena fedeltà alla dottrina della Chiesa” (Cura 17).
“Sarà conveniente promuovere appropriati programmi di catechesi, fondati sulla verità riguardante la sessualità umana, nella sua relazione con la vita della famiglia… Tali programmi forniscono infatti un ottimo contesto, all'interno del quale può essere trattata la questione dell'omosessualità. Questa catechesi potrà aiutare anche quelle famiglie, in cui si trovano persone omosessuali, nell'affrontare un problema che le tocca così profondamente” (Cura 17).
L'indicazione della Via
“Cercate e comprese le cause, la famiglia e l'educatore offriranno un aiuto efficace nel processo di crescita integrale: accogliendo con comprensione; creando un clima di fiducia; incoraggiando la liberazione dell'individuo e il suo progresso nel dominio di sé; promovendo un autentico sforzo morale verso la conversione all'amore di Dio e del prossimo; suggerendo, se necessaria, l'assistenza medico-psicologica da parte di persona attenta e rispettosa dell'insegnamento della Chiesa” (Orientamenti 103).
“Molti casi, specialmente quando la pratica di atti omosessuali non si è strutturata, possono giovarsi positivamente di un'appropriata terapia… genitori, da parte loro, quando avvertissero nei figli, in età infantile o adolescenziale, l'apparire di tale tendenza o dei relativi comportamenti, si facciano aiutare da persone esperte e qualificate per portare tutto l'aiuto possibile” (Sessualità 104).
“Queste persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, unendo ogni sofferenza e difficoltà che possano sperimentare a motivo della loro condizione, al sacrificio della croce del Signore… Come la croce è il centro della manifestazione dell'amore redentivo di Dio per noi in Gesù così la conformità all'autorinnegamento di uomini e donne omosessuali con il sacrificio del Signore costituirà per loro una fonte di autodonazione” (Cura 12). “Le persone omosessuali sono chiamate come gli altri cristiani a vivere nella castità” (Cura 12).
La forza della Vita
“Un programma pastorale autentico aiuterà le persone omosessuali a tutti i livelli della loro vita spirituale, mediante i sacramenti e in particolare la frequente e sincera confessione sacramentale, mediante la preghiera, la testimonianza, il consiglio e l'aiuto individuale” (Cura 15).
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1 Meritano anche di essere segnalate alcune voci inerenti al tema, presenti nel Lexicon curato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia ed edito nel 2004, ovvero: “Identità e differenza sessuale” di A. Scola; “Ideologia di genere: pericoli e portata” di O. A. Revoredo; “Omosessualità e omofobia” di T. Anatrella.
2 La nascita di nuova esegesi della Sacra Scrittura, secondo cui la Bibbia non avrebbe niente da dire su queste tematiche o offrirebbe prescrizioni morali così culturalmente e storicamente così condizionate che non potrebbero più essere applicate alla vita contemporanea, è stata ampliamente combattuta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (ex sant’uffizio) come “gravemente erronee e fuorvianti”, ma senza esito visto che la ricerca teologica e morale su questo tema continua in questa direzione.