I genitori cattolici con figli LGBT di Malta raccontano in un libro le loro esperienze
Articolo pubblicato sul sito del quotidiano The Malta Independent (Malta) il 17 maggio 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, Drachma ha lanciato un libro intitolato Uliedna Rigal. Per l’occasione la presidente di Malta Marie Louise Coleiro Preca ha parlato del bisogno di aumentare la consapevolezza sulla violenza e la discriminazione contro le persone LGBTIQ in tutto il mondo: “L’ILGA Europe riconosce che Malta è il Paese numero uno quando si parla dei diritti delle persone LGBTIQ in Europa” ha detto, aggiungendo che c’è molto da fare tra le famiglie, le comunità e le società.
Coleiro Preca ha parlato del ruolo della Chiesa a Malta e ha citato il Papa che parla di inclusione e amicizia. Ha spiegato poi che il libro offre delle risposte alle domande fondamentali che sono state fatte nel gruppo e darà forza a quei genitori di figli LGBTIQ che cercano di capire le esperienze degli altri genitori. Il libro è il frutto di otto anni di lavoro del Gruppo Genitori di Drachma e dell’esperienza della più vasta comunità di Drachma. La giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia si celebra dal 2004. Dopo il suo discorso c’è stato un momento di riflessione e preghiera.
Joseanne Peregin, coordinatrice del Gruppo Genitori di Drachma, ha detto che il gruppo esiste ormai da otto anni: “Negli anni abbiamo cercato di dare risposte alle nostre domande, e non è stato semplice. Quando incontriamo le altre famiglie ci rendiamo conto che ci sono domande in comune”. Ha parlato poi della battaglia contro l’omofobia; il libro comprende le esperienze dei genitori dei figli LGBTIQ negli ultimi anni: “Ci sono ancora molti genitori che si sentono in imbarazzo nel sostenere i gruppi” ha detto, affermando che ci sono famiglie che non hanno accesso alle informazioni, aggiungendo che comunque è l’ignoranza che le trattiene. L’associazione ha scelto una cappella per il lancio del libro “dal momento che abbiamo ricevuto parecchio aiuto dalla Chiesa. La Chiesa ci ha fatto incontrare per camminare insieme”.
Louisa Grech, una madre che ha contribuito al libro, legge brani della sua esperienza: “Avete mai sentito il vostro cuore a pezzi, la voglia di piangere, di non accettare la realtà e nello stesso tempo sapere che non si può sopportare da soli questo peso? Conoscete il pregiudizio della società? Sapete che alcune persone possono far diventare un inferno la vita di vostro figlio? Questo è ciò che ho provato quando ho capito che mio figlio era gay. Mio figlio ha passato anni sul filo del rasoio. C’erano degli indizi, come gli amici che portava a casa. Abbiamo sempre accettato i suoi amici ma non ero sicura se fosse gay o etero. Aveva provato a dircelo in un modo che non ci spezzasse il cuore. Sapeva cos’aveva passato la famiglia nel tempo… Si spera sempre che le cose non siano come pensiamo. Quindi andò all’estero a studiare e a lavorare, il primo. E io sapevo che non sarebbe tornato presto a Malta. Fortunatamente ci rimase vicino e parlavamo spesso tramite Skype e e-mail. Dopo qualche anno andammo a trovarlo e trovai il coraggio di chiederglielo: lui rispose che era gay. Nel momento in cui seppi la verità sentii la terra inghiottirmi. Avevo paura di come gli altri l’avrebbero trattato, guardandolo in modo diverso.
“Passammo molto tempo senza parlarne a nessuno, sola con mio marito. È stato più tardi che abbiamo sentito il bisogno di condividere con altri i nostri pensieri, e siamo approdati a Drachma. Quando lo dicemmo a suo fratello ci aspettavamo che si arrabbiasse, ma invece ci disse: ‘E quindi? È sempre mio fratello’. Dio mi ha mostrato che include tutti e che guarda al cuore della gente, non all’esteriorità. Lui aiuta tutti e ama tutti”.
Clarissa Sammut Scerri, direttrice ad interim del Dipartimento di Studi sulla Famiglia della facoltà di Wellbeing, descrive il libro come un dono, ricco di esperienze, domande e risposte che arrivano dal cuore: “È pieno di esperienze forti di genitori di persone LGBTIQ”. Alcune delle domande del libro sono: “Come dovrei dirlo ai suoi nonni? Come posso appoggiare mio figlio? E se lo faccio, vuol dire che sono contro la Chiesa? Come posso dirlo agli altri? Si affrontano anche argomenti del tipo: cosa fare se i vostri figli LGBTIQ portano i loro partner a casa. Credo che questo libro sia un aiuto non solo per i genitori con figli LGBTIQ ma per tutti coloro che vogliono capire queste famiglie”.
Un rappresentante del gruppo We Are (Noi siamo) ha detto che vorrebbe che il libro fosse presente in tutte le classi, specialmente nella scuola secondaria. Chris Vella, coordinatore di Drachma LGBTI, ha ringraziato i genitori che hanno scritto le proprie esperienze e tutti coloro che hanno aiutato a concretizzare questo sogno. Vella ha spiegato che in molti Paesi la criminalizzazione dell’omosessualità è ancora una pratica consolidata.
Testo originale: Drachma launches book with experiences of parents of LGBTIQ persons