Noi dell’Agedo e le Veglie, per “una preghiera al di là del colore, razza o orientamento sessuale”
Noi soci dell’Agedo, genitori parenti e amici degli omosessuali, partecipiamo alle veglie di preghiera che in tutta Italia verranno fatte in moltissime Chiese dall’11 maggio al 17 maggio 2009, giornata mondiale contro l’omofobia, perché ci rendiamo conto del bisogno assoluto di avere accanto nella lotta contro l’omofobia quella parte della Chiesa che rispetta le indicazioni della religione Cristiana.
Noi in questi giorni ci uniamo a tutti i credenti con le veglie di preghiera perché crediamo che la preghiera sia un grande strumento unificatore e liberatore.
La preghiera ci viene tramandata sin dalla preistoria con i graffiti che ornano le vie sacre dei monti, ci arriva nelle cantilene orientali e dai ricordi dei popoli dell’America centrale. Tutti proprio tutti hanno usato la preghiera per chiedere o per tramandarsi.
E noi oggi preghiamo perche gli omofobi si rendano conto del loro errore e pensino che siamo tutti uguali, fratelli e amici al di là del colore, razza o orientamento sessuale.
Preghiamo soprattutto perché la Chiesa ufficiale apra le sue braccia e si affranchi dalla discriminazione che la rende riduttiva e genera episodi di intolleranza e rigetto.
La preghiera è amore e noi ci auspichiamo un mondo d’amore.
Voglio terminare questa mia nota con una poesia del poeta Paul Celan che, anche da laico, scrive:
“Ritaglia la mano orante/ dall’aria/ con la forbice/ degli occhi,/ mozza le sue dita/ col tuo bacio,/ fanno restare senza fiato, oggi,/ le mani giunte”.
Grazie di averci invitato a partecipare.