I giovani e l’omosessualità: miti e realtà
Articolo pubblicato sul sito Scout Pride (Stati Uniti), liberamente tradotto da Michele Damiani
Molte persone eterosessuali, non conoscendo alcuna persona LGBT, hanno delle convinzioni errate su tale comunità, basate, come per le altre minoranze, su falsi stereotipi e pregiudizi che purtroppo prevalgono all’interno della nostra cultura. Di seguito si trovano alcuni dei luoghi comuni più diffusi e le rispettive confutazioni.
1. Le statistiche mostrano che una grossa percentuale di uomini gay/bisessuali sono anche molestatori di bambini.
Realtà: in accordo con l’Associazione Psicologi Americani, “gli uomini omosessuali non sono più propensi ad abusare sessualmente dei bambini rispetto agli eterosessuali”. Gregory Herek, un professore dell’università di California-Davis, ha riesaminato una serie di studi senza trovare riscontro che i gay molestano i bambini in misura maggiore degli eterosessuali. [1]
Nicholas Groth, un pioniere nella problematica degli abusi sessuali ai bambini, ha scoperto che ci sono due tipi di molestatori di ragazzi: i fissati e i regressivi. Quelli fissati, il classico pedofilo, non si possono considerare omosessuali o eterosessuali perché “considerano ripugnanti gli adulti di entrambi i sessi” e spesso molestano bambini di entrambi i sessi. I regressivi sono generalmente attratti dagli adulti ma “degenerano”, focalizzando l’interesse sui bambini quando sono soggetti a situazioni stressanti. Groth ha scoperto che la maggior parte dei criminali regressivi aveva relazioni eterosessuali con adulti. [2]
L’Istituto di ricerca e prevenzione delle molestie ai bambini evidenzia che il 90% dei molestatori prende di mira i ragazzini appartenenti alla cerchia di familiari e amici. Quindi non sono i gay i principali molestatori che gironzolano nei cortili esterni alle scuole nell’intento di violentare i bambini. [3]
2. Gli uomini gay/bisessuali pensano solo al sesso.
Realtà: mentre le statistiche provano che gli uomini (eterosessuali, omosessuali e bisessuali) presentano un maggior desiderio sessuale rispetto alle donne, non si registra alcuna differenza basata sull’orientamento sessuale. [4]
3. Le unioni civili e le convivenze di coppie dello stesso sesso producono gli stessi diritti del matrimonio civile.
Realtà: nonostante dal 2004 il governo degli Stati Uniti abbia previsto 1.138 agevolazioni federali, dette unioni non includono alcun sostegno. I diritti e i privilegi concessi dagli Stati alle coppie eterosessuali sono garantiti dal matrimonio civile. [5]
4. L’omosessualità è una malattia.
Realtà: nel 1973 l’Associazione Psichiatri Americani ha rilasciato una documentazione attestante che l’omosessualità non può più essere considerata un disturbo mentale, [6] di conseguenza è stata rimossa dal manuale della classificazione delle diagnosi (DSM) che è il riferimento di tutti i servizi professionali sociali e sanitari del Nord America. Nel 1990 l’Organizzazione Sanitaria Mondiale (OMS) ha ratificato la decima edizione della classificazione internazionale delle malattie ed i relativi problemi di salute (ICD-10) riconoscendo che “l’orientamento sessuale (eterosessuale, bisessuale o omosessuale) di per sé non viene considerato un disturbo”. [7] Nel 2007 l’Accademia Americana dei Medici di Famiglia ha rifiutato il metodo della terapia di “conversione” per le persone LGBT. [8]
5. Nelle relazioni dello stesso sesso una persona assume il ruolo di maschio/maschile e l’altra quello di femmina/femminile.
Realtà: in una relazione eterosessuale gli individui si limitano ad accettare la parte assegnata dal loro concetto culturale del genere sessuale. Non tutte le coppie accettano ciò e, negli ultimi cinquant’anni, detti ruoli già dati hanno subito cambiamenti drastici. Gli studi indicano che la maggioranza delle coppie dello stesso sesso si oppone a queste regole tradizionali. [9]
6. I bambini allevati da genitori dello stesso sesso hanno problemi inerenti lo sviluppo.
Realtà: nessuna ricerca plausibile ha dimostrato che le coppie dello stesso sesso sono più o meno dannose ai bambini delle coppie eterosessuali. Un passaggio sull’approccio comportamentale dell’Accademia dei Pediatri Americani afferma: “La scienza della crescita di una persona dimostra che i bambini allevati da uno o due genitori gay/o lesbiche sono ugualmente emotivi, cognitivi, socievoli e sessualmente attivi a quelli con genitori eterosessuali”. [10] Questa dichiarazione è stata ribadita nel 2013. [11]
L’Associazione Psicologi Americani ha scoperto che “le coppie dello stesso sesso sono molto simili a quelle eterosessuali e il condizionamento genitoriale, l’educazione, lo sviluppo e il benessere psicologico del bambino non è correlato all’orientamento sessuale dei genitori”. [12]
In modo analogo, la posizione ufficiale della Lega per l’Assistenza ai Bambini d’America sui genitori dello stesso sesso è che “genitori lesbiche, gay e bisessuali sono adatti ad allevare bambini quanto i loro corrispettivi eterosessuali”. [13]
7. Le persone gay non possono adottare bambini.
Realtà: nessuno Stato impedisce alle persone gay di adottare un bambino individualmente. Riguardo alle coppie dello stesso sesso, in ventisei Stati la legge permette di adottare bambini con un secondo genitore affidatario e diciotto ammettono ufficialmente l’adozione congiunta. Solo una minoranza di governi vieta espressamente di adottare bambini attraverso un secondo genitore e/o l’adozione congiunta. [14]
8. Essere gay porta a contrarre l’HIV o l’AIDS.
Realtà: ogni persona che pratica sesso non protetto rischia di contrarre l’HIV o l’AIDS; inoltre, secondo le statistiche del 2011, il 27% delle nuove infezioni di HIV registrate si sono avute attraverso rapporti eterosessuali. [15]
9. Gli adolescenti sono troppo giovani per comprendere di essere gay.
Realtà: secondo l’Accademia Americana dei Pediatri “l’autoconsapevolezza dell’orientamento sessuale si verifica di solito durante l’adolescenza”. [16] Tale affermazione comprende sia i giovani gay che quelli eterosessuali, infatti è durante l’adolescenza che i giovani iniziano a frequentarsi, sperimentando relazioni con la persona a cui sono affezionati. Gli scout identificano il loro orientamento sessuale ancor prima semplicemente perché, non essendo presenti costantemente i segnali legittimi di riconoscimento dell’essere gay, gli viene concessa l’opportunità di integrare pienamente la loro sessualità durante l’età della maturazione alla pari degli eterosessuali.
10. Si può identificare una persona gay a prima vista.
Realtà: questa premessa si basa sulla falsa supposizione che tutte le persone gay esibiscono ciò che la società ritiene il comportamento tipico di tali individui. Diverse persone che si autodefiniscono convenzionali mostrano abitudini o comportamenti che la società considera essere “gay”. La presunzione dell’orientamento sessuale di una persona sulla base dell’osservazione è inappropriata e spesso scorretta. [17]
11. I bambini con genitori dello stesso sesso diventano gay.
Realtà: tutte le attestazioni scientifiche portano alla conclusione che i ragazzi cresciuti da genitori dello stesso sesso non sono diversi da quelli allevati da eterosessuali, compreso l’orientamento sessuale. Nel febbraio del 2002 l’Accademia Americana dei Pediatri (AAP) ha dichiarato inequivocabilmente che lo sviluppo dei bambini cresciuti da genitori dello stesso sesso è uguale in tutti gli aspetti a quello di coloro che vengono allevati da genitori eterosessuali. L’AAP ritiene anche che è nel miglior interesse del bambino il riconoscimento ufficiale di entrambi i suoi genitori e pure l’Associazione Psichiatri Americani ha espresso lo stesso parere.
Queste due associazioni hanno chiarito, con documentazioni, alcune ambiguità riguardo ai supposti “pericoli” e inadeguatezze dei genitori dello stesso sesso ed entrambe dimostrano che l’ignoranza e i pregiudizi verso questi ultimi sono la causa dei principali danni morali di cui i ragazzi soffrono. Da notare che la stragrande maggioranza delle persone gay sono cresciute in ambienti casalinghi eterosessuali.
12. Tutti i gay sono appariscenti ed effeminati.
Realtà: di tutti gli stereotipi, questa è una eccessiva generalizzazione. Le personalità sgargianti e ciò che la nostra cultura attuale considera comportamenti effeminati non dipendono dall’orientamento sessuale. Gli stessi uomini eterosessuali esibiscono tali stravaganze e molti gay/bisessuali presentano caratteristiche maschili. [18]
13. Negli Stati Uniti nessuna legge riconosce il matrimonio di persone gay.
Realtà: dal 26 giugno 2015 tutti i governi degli Stati Uniti e il Distretto di Columbia (eccetto le Samoa americane) riconoscono i matrimoni dello stesso sesso. Venti nazioni hanno approvato la parità dei matrimoni (Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sudafrica, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda, Argentina, Danimarca, Francia, Brasile, Uruguay, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Lussemburgo, Finlandia, Irlanda e Stati Uniti) mentre il Messico concede la libertà di sposarsi a livello regionale e ha impartito provvedimenti che permettono alle coppie dello stesso sesso di sposarsi liberamente.
In Slovenia, nel marzo del 2015, il parlamento ha approvato un disegno di legge a riguardo indirizzato al tavolo presidenziale. Molte altre nazioni prevedono delle tutele per tali coppie. (ultimo aggiornamento: 26 giugno 2015)
14. Essere gay è una fase della vita, una moda o una esperienza.
Realtà: l’essere gay non è né una scelta né un periodo della vita ma è un atteggiamento innato. È una caratteristica umana naturale come l’eterosessualità. [23]
15. Non ci sono giovani gay negli scout.
Realtà: gli individui gay sono presenti in ogni associazione di persone e in tutta la nazione. Di fatto gli scout gay che si trovano a proprio agio nel gruppo permangono nella comunità più a lungo dei loro pari eterosessuali. Molti ex-scout gay affermano che lo scoutismo è un ambiente appropriato dove, anche dopo i 18 anni, permangono dedicandosi ad attività extra reparto (ad esempio: supporto ai campi estivi, The Order of the Arrow (insieme di cerimonie atte a rafforzare il senso di comunità tra gli scout, n.d.c.) ecc.
16. L’essere gay è un atto di ribellione verso la famiglia o la religione.
Realtà: l’essere gay è un modo di identificarsi verso una persona dalla quale ci si sente attratti emozionalmente e sessualmente. L’orientamento sessuale di una persona non è definito dalla ribellione alla famiglia, religione o società.
17. La bisessualità è l’orientamento sessuale meno accettato perché implica la poligamia sessuale.
Realtà: essere bisessuale non significa essere indecisi o più promiscui; si intende semplicemente che si è attratti da entrambi i sessi. Oltretutto, le persone bisessuali sono monogame come le altre. [24]
18. L’omosessualità è contagiosa.
Realtà: l’omosessualità e la eterosessualità non si possono trasmettere agli altri.
19. Le persone gay sono tali avendo subito abusi sessuali da bambini oppure perché mancano di un modello di ruolo sessuale da parte dei loro genitori.
Realtà: nessuna pubblicazione scientifica connette l’orientamento sessuale o l’identità con il modello di ruolo familiare o gli abusi sessuali dell’infanzia.
L’Associazione Americana Psichiatri afferma che “nessuna causa specifica psicosociale o dinamica familiare è causa dell’omosessualità, comprese le storie di abusi sessuali dell’adolescenza”. [25] L’APA inoltre riferisce che gli abusi sessuali tra i ragazzi che crescono e si riconoscono come gay non sono più frequenti, nella stessa analogia, di quelli eterosessuali. Univocamente, l’Organizzazione Nazionale Vittime Sessuali Maschili nota che “gli esperti nel campo della sessualità umana non credono che le esperienze sessuali premature giochino un ruolo significativo nell’aspetto adolescenziale o nell’orientamento sessuale adulto”. [26]
20. L’orientamento sessuale è una scelta.
Realtà: la scienza moderna non può dichiarare definitivamente cosa causa l’orientamento sessuale, ma la maggior parte degli studi afferma che è il risultato di forze biologiche e ambientali, non una “scelta personale”. Uno studio recente svedese, risalente al 2008 e riguardante gli accoppiamenti (la più grande ricerca al mondo sull’accoppiamento) definisce che “il comportamento omosessuale è ampiamente formato da fattori genetici e casualità ambientali”. [27] Il dottor Qazi Rahman, uno degli autori dell’indagine, dice: “Questo studio getta acqua fredda su alcune discussioni di ricerca di un singolo “gene gay” o un’unica variabile ambientale e potrebbe essere usato per “escludere” l’omosessualità poiché i fattori che influenzano l’orientamento sessuale sono complessi e non comprendono solamente questo genere, dal momento che anche il comportamento eterosessuale è condizionato da un insieme di elementi genetici e ambientali”. [28]
L’Associazione Psicologi Americani (APA) riconosce che, a dispetto di molte ricerche sulle possibili influenze genetiche, ormonali, sociali e culturali, non vi è alcuna prova tale da consentire agli scienziati di determinare le cause precise dell’orientamento sessuale. L’APA afferma anche che “la maggior parte della gente sperimenta poco o con scelte insensate il suo orientamento sessuale”. [29]
21. Le persone gay possono scegliere di non esserlo.
Realtà: la terapia del riorientamento sessuale “riparativa” è stata rifiutata da tutte le rispettabili organizzazioni americane mediche, psicologiche, psichiatriche e di consulenza professionale che sono state istituite. Nel 2009 un gruppo incaricato dell’Associazione Psicologi Americani ha presentato un rapporto dal quale risulta il ripudio questa terapia. Analizzando i casi proposti, la relazione dichiara inconfutabilmente che, dopo la terapia riparativa, gli individui che da gay diventavano eterosessuali erano “rari” e che “molti soggetti continuavano a provare attrazioni per persone dello stesso sesso”. [30]
Nella delibera dell’APA si aggiunge che “non c’è un riscontro sufficiente per supportare l’utilizzo di interventi psicologici volti a cambiare l’orientamento sessuale” e ha suggerito “ai professionisti della salute mentale di evitare di travisare l’efficacia degli sforzi di cambiamento dell’orientamento sessuale promuovendolo o promettendolo”. [31] Nella dichiarazione si riconosce anche che i desideri sessuali e romantici verso persone dello stesso sesso sono normali.
22. La più importante caratteristica dell’essere gay è con chi fai sesso.
Realtà: se uno scout si autoidentifica come gay le relazioni sessuali non vengono prese come prova e ciò vale anche per uno scout eterosessuale che dichiara le sue frequentazioni. L’orientamento sessuale non si basa sulle relazioni sessuali avute ma consiste nelle emozioni e nell’attrazione che un individuo ha verso l’altro.
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[1] Gregory M. Herek, “Myths About Sexual Orientation: A Lawyer’s Guide to Social Science Research,” Law and Sexuality 1(1991).
[2] A.N. Groth and H.J. Birnbaum, “Adult Sexual Orientation and Attraction to Underage Persons,” Archives of Sexual Behavior 7, no. 3 (1978).
[3] Gene G. Abel and Nora Harlow, The Stop Child Molestation Book (New York: Xlibris, 2001).
[4] Roy F. Baumeister, Kathleen R. Catanese, and Kathleen D. Vohs, “Is There a Gender Difference in Strength of Sex Drive? Theoretical Views, Conceptual Distinctions, and a Review of Relevant Evidence,” Personality and Social Psychology Review 5, no. 3 (2001).
[5] U.S. General Accounting Office, “Defense of Marriage Act: Update to Prior Report,” (Washington, DC: US General Accounting Office) 2004
[6] American Psychiatric Association, “Position Statement on Homosexuality and Civil Rights,” (1973).
[7] World Health Organization, ICD-10: International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (New York: World Health Organization, 1990).
[8] American Academy of Family Physicians, “Reparative Therapy,” (2007).
[9] R.J. Green, M. Bettinger, and E. Zacks, “Are Lesbian Couples Fused and Gay Male Couple Disengaged?,” in Lesbians and Gays in Couples and Families, ed. J. Laird and R.J. Green (San Francisco, CA: Jossey-Bass, 1996).
[10] AAP Committee on Psychosocial Aspects of Child and Family Health, “Coparent or Second-Parent Adoption by Same-Sex Parents,” Pediatrics 109, no. 2 (2002).
[11] Ellen C. Perrin, Benjamin S. Siegel, and AAP Committee on Psychological Aspects of Child and Family, “Technical Report: Promoting the Well-Being of Children Whose Parents Are Gay or Lesbian,” Pediatrics 131, no. 4 (2013).
[12] American Psychological Association, “Sexual Orientation, Parents, & Children,” (2004).
[13] Child Welfare League of America, “Position Statement on Parenting of Children by Lesbian, Gay, and Bisexual Adults,” Child Welfare League of America (2007).
[14] National Center for Lesbian Rights, “Adoption by LGBT Parents,” (2001).
[15] National Center for HIV/AIDS Division of HIV/AIDS Prevention, Viral Hepatitis, STD, and TB Prevention, Centers for Disease Control and Prevention (CDC), U.S. Department of Health and Human Services, “Diagnoses of HIV Infection in the United States and Dependent Areas, 2011,” HIV Surveillance Report 23(2011).
[16] Barbara L. Frankowiski and AAP Committee on Adolescence, “Sexual Orientation and Adolescents,” Pediatrics 113, no. 6 (2004): 1827.
[17] Gregory Bergera et al., “Detection of Sexual Orientation by Heterosexuals and Homosexuals,” Journal of Homosexuality 13, no. 4 (1987).
[18] Francisco J. Sánchez and Eric Vilain, ““Straight-Acting Gays”: The Relationship between Masculine Consciousness, Anti-Effeminacy, and Negative Gay Identity,” Archives of Sexual Behavior 41, no. 1 (2012).
[23] Terrence Sullivan and Margaret Schneider, “Development and Identity Issues in Adolescent Homosexuality,” Child and Adolescent Social Work Journal 4, no. 1 (1987).
[24] Kayley Vernallis, “Bisexual Monogamy: Twice the Temptation but Half the Fun?,” Journal of Social Philosophy 30, no. 3 (1999).
[25] American Psychiatric Association, “LGBT-Sexual Orientation,” (2013).
[26] National Organization on Male Sexual Victimization, “Male Sexual Victimization Myths & Facts,” (2000).
[27] Långström N et al., “Genetic and Environmental Effects on Same-Sex Sexual Behavior: A Population Study of Twins in Sweden,” Archives of Sexual Behavior 39, no. 1 (2008).
[28] Siân Halkyard, “Homosexual Behaviour Due to Genetics and Environmental Factors,” Queen Mary, University of London (2008).
[29] American Psychological Association, Answers to Your Questions: For a Better Understanding of Sexual Orientation & Homosexuality (Washington, DC: American Psychological Association, 2013).
[30] APA Task Force on Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation, Report of the American Psychological Association Task Force On: Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation (Washington, DC: American Psychological Association, 2009).
[31] B.S. Anton, “Proceedings of the American Psychological Association for the Legislative Year 2009: Minutes of the Annual Meeting of the Council of Representatives and Minutes of the Meetings of the Board of Directors,” American Psychologist 65, no. 385-475 (2010).
Testo originale: Myths & Facts about Sexual Orientation