I leader religiosi deplorano l’intolleranza e l’odio antigay dopo l’omicidio di David Kato
Comunicato dell’Ecumenical Advocacy Alliance* (Svizzera) del 3 Febbraio 2011, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Più di 70 rappresentanti religiosi e 25 organizzazioni hanno emanato un comunicato in risposta alla morte violenta di David Kato in Uganda per incitare i leader religiosi “a parlare, agire ed esortare i loro fedeli a porgere compassionevolmente la mano a coloro che sono emarginati per qualsiasi ragione e a resistere a tutti i tentativi di promuovere l’intolleranza e l’odio.” David Kato è stato picchiato a morte nella sua casa di Kampala (Uganda) il 26 gennaio (2011).
Le indagini ufficiali per la morte di Kato sono in corso, il motivo dichiarato dalla polizia Ugandese è la rapina. La sua morte, in ogni caso, ha messo in luce la discriminazione e la violenza affrontate dalle minoranze sessuali in Uganda e altrove, che alcuni considerano alimentate dalle dichiarazioni e dalle azioni di certi leader religiosi.
Kato era un importante attivista per i diritti umani in Uganda, che aveva recentemente vinto una causa in tribunale contro un quotidiano Ugandese per aver pubblicato la sua foto, con nome e indirizzo, assieme a quella di altri gay, con la scritta “Impiccateli”.
In Uganda l’omosessualità è illegale e un disegno di legge antiomosessualità introdotto lo scorso anno proponeva l’ergastolo per attività omosessuale e persino la pena di morte in alcuni casi.
Peter Prove, Direttore Esecutivo dell’Ecumenical Advocacy Alliance (EAA, Alleanza Ecumenica di Difesa), ha notato, dall’esperienza della campagna dell’EAA contro HIV e AIDS, che la discriminazione contro le persone ai margini della società, come uomini che fanno sesso con uomini, tossicodipendenti e lavoratrici del sesso, ha alimentato la pandemia di HIV perché scoraggia gli individui dal ricevere le informazioni e i servizi per la prevenzione e la cura di cui necessitano.
“Da questo punto di vista pragmatico vediamo che rispettare i diritti umani è essenziale – e infatti, data l’universale comprensione di Dio come datore della dignità umana, i leader e le organizzazioni religiose dovrebbero essere in prima linea negli sforzi per vincere lo stigma, la discriminazione e la violenza che vi si associa” ha dichiarato Prove.
Il comunicato, che è stato preparato dal gruppo dell’EAA per HIV e AIDS, riconosce che le indagini ufficiali sono in corso ma dichiara “aborriamo e denunciamo ogni violenza come quella che ha rapito la vita di David – e specialmente se tale violenza è motivata da atteggiamenti discriminatori verso il prossimo sulla base del loro orientamento sessuale o della marginalità sociale.”
Il comunicato esorta “tutte le autorità governative, civili e religiose in Uganda e nel mondo di pronunciarsi contro l’odio, lo stigma e la discriminazione, e invece, in parole e in opere, riconoscere e promuovere il valore essenziale e la dignità di ogni persona.”
I firmatari includono organizzazioni come la World YWCA, la Chiesa di Svezia, la Federazione Argentina delle Chiese Evangeliche, la United Church of Christ Wider Church Ministries, il Soccorso della Chiesa Norvegese, l’Ufficio Cristiano per l’AIDS del Sudafrica ( CABSA ) e Cordaid. Tra gli individui che hanno firmato la dichiarazione sono il reverendo Martin Junge, segretario generale della Federazione Mondiale Luterana; il reverendo dottor Calvin Butts III, National Black Leadership Commission on AIDS; Bhai Sahib Mohinder Singh, Guru Nanak Nishkam Sewak Jatha; il vescovo emerito dottor Gunnar Stålsett, moderatore del Consiglio Europeo dei Leader Religiosi; il reverendo dottor Seppo Rissanen della Missione Evangelica Luterana Finlandese; il reverendo John Christie, moderatore della Chiesa di Scozia; Berit Hagen Agøy, segretario generale del Consiglio delle Relazioni Ecumeniche e Internazionali della Chiesa di Norvegia e Canon Gideon Byamugisha, Goodwill Ambassador on HIV and AIDS for Christian Aid.
Altri leader religiosi hanno reagito all’assassinio di Kato, incluso l’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione Anglicana, che ha dichiarato “nessuno dovrebbe vivere nella paura a causa del bigottismo degli altri.”
Coloro che hanno firmato la dichiarazione della EAA concludono “Preghiamo che la morte di David galvanizzi una rapida e decisa reazione globale contro l’odio e la violenza e aiuti a creare un mondo di pace, giustizia e sicurezza che ciascuno possa chiamare casa.”
Il testo completo della dichiarazione
Come persone di fede, che riconoscono e sostengono la dignità e il valore di ogni vita umana come dati da Dio, siamo atterriti dalla morte violenta dell’eminente attivista sociale Ugandese David Kato. Come comunità e organizzazioni religiose che lavorano per rafforzare la reazione globale all’HIV e per sfidare lo stigma e la discriminazione che minano alla base questa reazione, piangiamo la perdita di un coraggioso attivista nella lotta per la dignità e i diritti umani che sono essenziali per sconfiggere la pandemia di HIV.
Fondamentale per tutte le religioni è il rispetto per la vita e la dignità umane. La nostra fede proclama che tutti gli esseri umani sono fatti a immagine di Dio. Mentre attendiamo i risultati delle indagini ufficiali sull’assassinio di David, aborriamo e denunciamo ogni violenza come quella che ha rapito la vita di David – e specialmente se tale violenza è motivata da atteggiamenti discriminatori verso il prossimo sulla base del loro orientamento sessuale o della marginalità sociale.
Sollecitiamo indagini piene ed esaurienti sulle circostanze della morte di David, e che i responsabili siano affidati alla giustizia. Esortiamo tutte le autorità governative, civili e religiose in Uganda e nel mondo di pronunciarsi contro l’odio, lo stigma e la discriminazione, e invece, in parole e in opere, riconoscere e promuovere il valore essenziale e la dignità di ogni persona.
Incitiamo i leader religiosi a parlare, agire ed esortare i loro fedeli a porgere compassionevolmente la mano a coloro che sono emarginati per qualsiasi ragione e a resistere a tutti i tentativi di promuovere l’intolleranza e l’odio.
Preghiamo che la morte di David galvanizzi una rapida e decisa reazione globale contro l’odio e la violenza e aiuti a creare un mondo di pace, giustizia e sicurezza che ciascuno possa chiamare casa.
* L’Ecumenical Advocacy Alliance è un ampio network internazionale di chiese e organizzazioni cristiane che cooperano nel campo dell’alimentazione e dell’HIV/AIDS. L’Alleanza ha sede a Ginevra in Svizzera. Per informazioni http://www.e-alliance.ch/
Testo originale: Religious leaders deplore intolerance and hatred in wake of David Kato’s death