I martiri LGBT del nostro tempo, uccisi in odio dell’amore
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 22 aprile 2017, liberamente tradotto da Mario del Progetto Gionata
Papa Francesco ha celebrato il 22 aprile 2017 una liturgia per i martiri contemporanei, presso la chiesa di San Bartolomeo a Roma, la quale svolge il ruolo di santuario per i martiri del ventesimo e del ventunesimo secolo. Le persone ricordate includono i cristiani perseguitati, i ministri uccisi perché operavano per la giustizia, i missionari e gli oppositori a regimi totalitari, riporta Radio Vaticana.
Io voglio ricordare anche i martiri LGBT: quelle persone che sono state uccise a motivo della loro identità di genere o sessuale, o a causa della difesa dei diritti umani LGBT. In particolare, ricordo le persone LGBT in Cecenia, che sono rapite in massa, torturate, e perfino uccise. Un uomo ceceno ha raccontato alla BBC: “Se picchiarti con calci e pugni non è abbastanza, usano l’elettroshock… hanno una speciale scatola nera e attaccano dei cavi alle tue mani o alle orecchie. Il dolore è tremendo. E’ una tortura terribile… Detenevano le persone prima di tutto per ricattarle… ora (lo scopo) è lo sterminio degli uomini omosessuali, perché non ne sia lasciato nessuno nella repubblica”.
Una volta liberati da questi scenari di tortura, le vittime, costrette a uscire allo scoperto, hanno dovuto affrontare violenze da parte delle loro famiglie, compresi due delitti d’onore, secondo il New York Times. Mentre il presidente ceceno nega ogni persecuzione, gruppi per i diritti umani stanziati in Russia stanno segretamente aiutando a evacuare le persone LGBT dal paese.
La critica obietterà che per le persone LGBT non siano martiri; loro non sono state uccise a causa dell’odium fidei. Tuttavia, nel primo cristianesimo, la parola “martirio” significava testimonianza della verità della fede. Ai nostri giorni, i martiri LGBT sono testimoni della verità di come Dio li ha creati, e quindi sono testimoni del Creatore. Tra di loro vi sono leaders di alto profilo che chiedono uguaglianza, come l’attivista per i diritti LGBT ugandese David Kato, o il pioniere statunitense dei diritti dei gay Harvey Milk. Vi sono anche coloro che si rifiutano di negare l’identità donata loro da Dio, come le molte persone transgender, in modo particolare le donne e le persone di colore, uccise ogni anno.
Sebbene sia periodo pasquale, dal punto di vista liturgico, questo è anche il tempo della crocifissione per molte persone. Il beato Oscar Romero, egli stesso martire, sfida noi, in quanto popolo di Dio, con queste parole: “Per la Chiesa, i molti attacchi contro la vita umana, la libertà e la dignità sono una sofferenza molto sentita. La Chiesa, cui è affidata la gloria della Terra, crede che in ogni persona ci sia l’immagine del Creatore e che chiunque la calpesti offenda Dio. Come sacra protettrice dei diritti di Dio e delle immagini di Dio, la Chiesa deve alzare la voce. E’ come se ricevesse uno sputo in faccia, delle frustrate sulla schiena, una croce nella sua passione, tutto quello che gli essere umani soffrono, anche se non sono credenti. Loro soffrono come immagini di Dio. Non c’è nessuna dicotomia tra (la persona) e l’immagine di Dio. Chiunque torturi un essere umano, chiunque abusi di un essere umano, chiunque oltraggi un essere umano ferisce l’immagine di Dio, e la Chiesa assume su di sé quella croce, quel martirio, come fosse sua”.
Le persone LGBT assassinate non sono sempre martiri in odioum fidei, ma io le considero martiri in odium amoris, per odio verso l’amore. Questa designazione è una categoria emergente, sebbene non ancora canonica, per coloro che sono uccisi mentre operavano per il bene comune. In quanto tali, loro chiedono di essere ricordati e onorati dalla Chiesa.
Papa Francesco può non condividere il mio pensiero o includere specificatamente i martiri LGBT nelle sue preghiere, oggi. Tristemente, egli è rimasto troppo spesso in silenzio riguardo alle persone LGBT vittime di violenza. Non ho avuto notizie di nessun leader della chiesa che abbia espresso solidarietà con le persone LGBT cecene. Ciò rende le nostre preghiere, in quanto persone LGBT e loro amici, tanto più importanti e urgenti.
Testo originale: In Chechnya and Abroad, Today’s LGBT Martyrs Killed for Hatred of Love