I medici cristiani inglesi si schierano contro la terapia riparativa
Articolo pubblicato su aftersantana.altervista.org il 14 gennaio 2014
La più importante associazione di psicoterapeuti cristiani del Regno Unito mette al bando la cosiddetta terapia riparativa, anticipando così l’azione del legislatore che da alcuni mesi è al lavoro per impedire l’esercizio di tale pratica, generalmente riconosciuta come nociva dalla comunità scientifica internazionale.
I membri della Association of Christian Counsellors (ACC) hanno ricevuto nei giorni scorsi l’invito ad interrompere il metodo destinato alle persone omosessuali «nell’interesse della pubblica sicurezza».
Il gruppo ha così dovuto giustificare il cambio di rotta rispetto al recente passato, quando i suoi membri si dichiaravano favorevoli alla terapia per convertire i gay.
“Questi modelli sono potenzialmente nocivi, dunque devono essere considerati incompatibili con l’etica dell’assistenza psicologica”.
L’organizzazione di terapeuti cristiani ha dissuaso i propri iscritti dal continuare o iniziare la fantomatica cura su nuovi pazienti. “Nell’interesse collettivo abbiamo deciso di rendere chiare fin da subito le regole dell’Association of Christian Counselors”.
Già da alcuni mesi la comunità cristiana internazionale sta tentando di distaccarsi dal controverso metodo, il cui esercizio è stato offerto finora proprio da gruppi religiosi. Tra i primi della lista compare l’organizzazione Exodus International, arrivata perfino alla chiusura dopo una serie di scuse pubbliche e di ammissioni; di recente anche la Salvation Army ha deciso di rimuovere i relativi link dal proprio sito.
La decisione del gruppo cristiano di medici può essere considerata frutto del fermento che attualmente ruota intorno alla discussione sociale e politica sulla terapia riparativa nel Regno Unito, dove l’istituzione del divieto sembra ogni giorno più vicino al traguardo: la proposta di legge depositata da Geraint Davies sarà sottoposta all’esame del Parlamento il prossimo 24 gennaio.
Dichiarazioni simili a quella della ACC sono state rilasciate da altre grandi organizzazioni mediche del paese, tra cui la British Association of Counselling and Psychotherapy (BACP), il UK Council for Psychotherapy e il Royal College of Psychiatrists.
Non demorde invece un altro noto gruppo cristiano, il Core Issues Trust (CIT), i cui membri chiedono formalmente all’ACC di «fornire prove empiriche a sostegno delle fuorvianti dichiarazioni rilasciate sulla questione dell’assistenza psicologica alle persone omosessuali». Il CIT – già noto per le controversie sollevate contro il sindaco londinese sempre in tema LGBTQ – consiglia inoltre all’associazione cristiana di rispettare la fede dei suoi membri e dunque gli insegnamenti e l’etica sessuale cristiana.
Il giornalista Patrick Strudwick che da tempo si occupa della questione ha così commentato l’evento: “Quando perfino le organizzazioni cristiane di psicologi spiegano perché i tentativi di convertire le persone gay all’eterosessualità non hanno senso, sono ciarlatane e allo stesso tempo nocive, allora ti rendi conto che stai vincendo la battaglia contro questi pericolosi trattamenti. Se continuiamo a spingere saremo in grado di estirpare definitivamente ogni tentativo di “curare” gli omosessuali”.