I paradossi delle parole di San Paolo e le persone LGBT
Riflessioni bibliche di Kittredge Cherry* pubblicate sul suo blog Q Spirit (Stati Uniti) nell’agosto 2018, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro, parte prima
Forse è stata la lotta contro i propri desideri omosessuali in una società intollerante ad ispirare all’Apostolo Paolo quei sublimi passi delle sue epistole che parlano di amore incondizionato e inclusività, ma anche quei “passi d’inciampo” usati dai bigotti per condannare le persone LGBTQ.
È probabile che il senso di indegnità da cui era afflitto, e il suo apprezzamento per la grazia di Dio, possano avere, sorprendentemente, la medesima causa: alcuni studiosi ritengono che Paolo fosse un omosessuale celibe che cercava di conciliare la sua fede con la sua sessualità in una cultura che condannava l’attrazione omoerotica; potrebbe essere questa la “spina nella carne” che Dio non ha voluto rimuovergli, nonostante le sue preghiere.
I paradossi di Paolo hanno sempre affascinato i credenti, ma anche allontanato molte menti progressiste. Paolo ha scritto bellissime meditazioni sull’inclusività e regole meschine che hanno portato divisioni e acceso il sessismo, il razzismo e l’antisemitismo.
Molte persone LGBTQ hanno un rapporto di amore-odio con Paolo; spesso lo tengono a distanza, e sono comprensibilmente riluttanti a considerarlo un “santo queer”, ma la sua influenza non si può negare, e molte delle sue idee sono idee di libertà.
L’influsso di Paolo è visibile ovunque e ogni giorno nel cristianesimo, ma due giorni in particolare lo onorano: il 25 gennaio, festa della sua conversione (una festività minore, relativamente nuova), e il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, una delle più antiche festività del calendario cristiano, che commemora il loro martirio.
L’Apostolo Paolo, conosciuto anche come Saul di Tarso, è considerato uno dei principali protagonisti della storia occidentale, e una delle più grandi figure religiose di tutti i tempi, secondo solamente a Gesù per quanto riguarda l’influenza sul cristianesimo. Gli sono attribuiti più della metà dei libri del Nuovo Testamento, e sette di essi sono considerati provenienti dalla sua penna.
Forse sembra assurdo considerare Paolo una persona queer. Si chiede il sito Gayheroes.com: “Quale persona sana di mente penserebbe mai che san Paolo, l’Apostolo dei Gentili, le cui epistole sono state utilizzate per secoli dai cristiani per condannare le persone omosessuali, fosse egli stesso gay?”.
Uno delle più conosciute personalità cristiane ad aver parlato di questo argomento è John Shelby Spong, già vescovo episcopale. Nel suo bestseller del 1991 Rescuing the Bible from Fundamentalism: A Bishop Rethinks the Meaning of Scripture (Salvare la Bibbia dal fondamentalismo. Un vescovo ripensa il significato delle Scritture) scrive: “Quando suggerisco la possibilità che Paolo fosse gay, non voglio alludere a nulla di pruriginoso o scandaloso: non ci sono prove che indichino che Paolo abbia mai agito in base ai suoi desideri omoerotici […] Penso che un uomo gay rigidamente controllato abbia insegnato alla Chiesa il significato dell’amore di Dio. […]
“A mio avviso nient’altro è in grado di rendere conto della veemenza con cui giudica se stesso, dei suoi sentimenti negativi verso il suo corpo, della sua sensazione di essere controllato da qualcosa che non aveva il potere di cambiare. La guerra tra ciò che desiderava con la mente e ciò che desiderava con il corpo, la sua tendenza al legalismo e al controllo, la sua paura che il sistema fosse minacciato, il suo atteggiamento verso le donne, il suo rifiuto di prendere in considerazione di sposarsi come rimedio alla passione: nessuna spiegazione è più soddisfacente per spiegare tutto questo che Paolo fosse gay”.
* Kittredge Cherry è fondatrice del blog Q Spirit. È una scrittrice cristiana lesbica che scrive regolarmente di spiritualità LGBTQ. È diplomata in teologia, giornalismo e storia dell’arte. È pastora delle Metropolitan Community Churches e ha ricoperto il ruolo di funzionario ecumenico nazionale; attualmente è impegnata nel National Council of Churches e nel World Council of Churches, e si batte per i diritti LGBT.
Testo originale: Paul the Apostle: Did his homosexuality shape Christianity?