I Santi: un’esplosione dell’amore radicale
Riflessioni di Brian MacArevey pubblicate sul blog Silent Weapons for Quiet Wars (Stati Uniti) il 21 febbraio 2012, liberamente tradotta da Adriano
Per i cristiani omosessuali, la venerazione dei Santi non è solamente un residuato della religione dell’antichità e delle sue pratiche superstiziose. Questo succede perchè i Santi dissolvono un numero di confini apparentemente fissati; come il passato e il presente, l’ordinario e il miracoloso, la storia e la mitologia, la realtà e la fantasia, l’umano e il divino.
Tra le persone speciali che vengono venerate dalla gente omosessuale, sono inclusi anche i Santi tradizionali che percepiamo abbiano avuto una particolare propensione verso la causa omosessuale o che pare abbiano avuto essi stessi un orientamento verso il loro stesso sesso, così come i martiri contemporanei e alcuni “eroi” che sono vissuti e morti servendo la comunità LGBT.
I Santi riescono ad attraversare i limiti di spazio e tempo, tanto da avere un impatto sulla vita delle persone omosessuali dei nostri giorni. Così come lo Spirito Santo, i Santi aiutano la gente a ritornare all’amore radicale di Dio. Secondo Cheng, i Santi sono un’esplosione verso l’amore radicale. Lo fanno in primo luogo cancellando i confini dell’erotismo. Sebbene il desiderio verso lo stesso sesso sia esplicitamente condannato da e nella Chiesa Romana Cattolica, la pratica di venerazione ai Santi ha aperto uno spazio entro il quale questo desiderio viene in realtà incoraggiato, dirigendolo verso un’ossessione erotica ai Santi.
Alla luce di questo, i teologi omosessuali hanno presentato una serie di letture queer dei Santi e hanno quindi attraversato la linea di demarcazione tra il sacro e l’erotico (assieme ad altri marchi di confine che abbiamo menzionato prima). Questi teologi omosessuali hannoanche cominciato ad applicare le tre categorie di santità del Cattolicesimo Romano (martiri, confessori e dottori) ai membri della comunità LGBT. I santi queer vengono riconosciuti come individui di estrema virtù, modelli consacrati di singolarità, che talvolta sono anche stati punto di riferimento per il popolo LGBT.
I Santi sono anche l’esplosione verso l’amore radicale perchè sradicano letteralmente ogni confine. Ci sono teologi omosessuali che hanno meditato sulla relazione esistente tra i Santi e l’erotismo nel contesto dell’agiografia (o biografia dei Santi). Tessendo tra di loro la teoria queer con le loro stesse letture immaginarie delle vite dei primi Santi Cristiani, questi leologi hanno praticamente collassato i generi letterari conosciuti come storie e romanzi queer.
Essi contestano anche la visione dualistica che separa il celibato dalla sessualità. Sostengono che l’erotismo non viene cancellato nei casi dei santi che hanno scelto il celibato, ma che anzi si è intensificato a causa del freno di moderazione esercitato da questi. Inoltre, alcuni di questi teologi queer sostengono che ci fossero degli elementi omoerotici che impregnavano questo genere di agiografia, ma che tali elementi siano stati regolarmente soppressi nelle narrazioni liturgiche di questi racconti.
Infine, i Santi sono l’esplosione verso l’amore radicale perchè cancellano i confini sociali. Sebbene i pagani dell’Impero Romano venerassero i morti, essi non attraversarono nessun confine metafisico apprezzabile in termini di intimità con il divino.
Il culto Cristiano dei Santi fu scandaloso perchè metteva in discussione i confini presumibilmente irremovibili tra terra e cielo, tra i vivi ed i morti e tra la divinità e l’umanità. La venerazione della morte nei Romani era anche limitata alle persone della propria ascendenza, agli antenati, alla famiglia o al gruppo di parentela, mentre la venerazione Cristiana permetteva che venissero varcati i confini della propria famiglia.
I morti appartenevano alla comunità mondiale dei cristiani, a tutti, e non strettamente ai parenti stessi del martire. Il confine tra la famiglia e gli estranei veniva quindi dissolto. Questa pratica scavalcava una vasta gamma di confini sociali e presentava una sfida a tutti i rapporti sociali e famigliari (che erano basati sul patriarcato). Venerare i Santi è pertanto proseguire la tradizione dei primi Santi Cristiani, che ha ridefinito le frontiere della famiglia.
Questo è ciò che sta a cuore sia alla singolarità che all’amore radicale. E’ fatto significativo che i santi nei nostri giorni e nei nostri tempo possano attraversare i confini sociali e seguano le orme degli eroi della fede, amministrando e sostenendo il popolo LGBT.
Titolo originale: Saints: Breaking Through of Radical Love