I sogni son desideri. Ma io cosa voglio dalla mia vita?
Riflessioni di Alessandro tratte dal blog ilmartedidelguado del 3 dicembre 2010
Occorre sapere quello che si vuole. Ma io cosa voglio davvero dalla mia vita? Come mi immagino tra trent’anni? E come desidererei invece essere tra trent’anni? Cosa sono disposto a investire per realizzare questo mio desiderio? Cosa mi deve dare l’ambiente che ho intorno per aiutarmi a realizzarlo?
Nel corso del tempo le scelte che ho fatto (e tra queste scelte c’è anche l’atteggiamento che ho avuto nei confronti degli amici) sono state condizionate (ma in realtà lo sono ancora) dalla non accettazione di quello che provo, perché in realtà non mi sento libero di esprimerlo.
Meno di un anno fa ho deciso di fare i miei primi passi verso il mondo omosessuale. Ho fatto questa scelta perché ero stanco di stare solo mentre sentivo dentro la mancanza di una presenza capace di rispondere al mio bisogno di affetto.
L’ho fatta anche perché ero stanco di nascondermi sempre, sforzandomi di apparire diverso da quello che in realtà ero, ovvero un eterosessuale in una compagnia di eterosessuali che parlavano spontaneamente della loro sessualità, delle relazioni che vivevano alla luce del sole al contrario di me che, non potendomi esprimere, rifuggivo qualunque forma di relazione e me ne stavo solo ad ascoltare gli altri.
E così, dopo continui rinvii. Dopo una serie di decisioni e di ripensamenti. Dopo mesi in cui sono rimasto bloccato a causa delle mie insicurezze e delle mie paure, ho deciso di affrontare quello che ai miei occhi si presentava come il «mondo gay».
All’inizio l’incontro è stato molto indiretto: ho provato a leggere alcuni libri (anche se nessuno di questi libri l’ho realmente letto dall’inizio alla fine); ho cercato informazioni su internet e, alla fine, mi sono iscritto a una chat. Mi si è letteralmente aperto un mondo e ho pensato di aver trovato la risposta ai miei problemi: ho iniziato a chattare e a prendere contatti nella speranza di trovare finalmente quell’affetto che cercavo.
Invece ho scoperto che la rete delle chat lega fra loro tantissime storie fatte di solitudine da cui però pochissimi facevano lo sforzo di uscire: forse per paura, forse per pigrizia, forse ancora perché ormai ci si era abituati all’idea di vivere da soli.
Dicendo questo non voglio esprimere giudizi sulle persone che ho incontrato in chat anche perché ho conosciuto tantissime brave persone che mi hanno raccontato i loro problemi e che mi hanno raccontato la loro esperienza facendomi capire che, dietro agli pseudonimi con cui le persone si nascondono in chat, non ci sono solo dei maniaci che cercano soltanto l’occasione per dare sfogo alle loro pulsioni sessuali, ma ci sono anche tante persone che soffrono e che hanno bisogno di essere ascoltate.
A distanza di mesi debbo dire di non aver ancora trovato l’affetto che cercavo. Posso però anche dire di aver incontrato tante persone che mi hanno dato la loro amicizia e che mi hanno dato una forma di affetto che, anche se è diversa da quella che cercavo e che sto ancora cercando, è stata capace di riempire il senso di solitudine che provavo nella mia vita.
Riletta alla luce del tema di questa serata la mia esperienza credo che possa offrire alcuni spunti di riflessione che vorrei sottoporvi:
– non sempre siamo disposti a fare quello che davvero è necessario per ottenere ciò che diciamo di volere: le persone che in chat mi raccontavano la loro solitudine e che poi opponevano resistenze di vario tipo per uscirne, in realtà non capivano che il desiderio di relazione che dicevano di avere non era così forte da spingerle a lasciare il bozzolo in cui stanno chiuse;
– ci sono situazioni che non avevamo preso in considerazione e che rispondono invece, se non completamente almeno in parte, ai nostri desideri come è capitato a me che, pur non avendo trovato, tra le tante persone che ho incontrato quella relazione affettiva che cercavo, ho però avuto una risposta concreta alla solitudine in cui vivevo;
– l’ambiente in cui ci muoviamo è importante, perché ci sono ambienti che favoriscono delle relazioni che rispondono ai nostri bisogni così come ci sono ambienti che le ostacolano, diventa allora importante scoprire l’impatto dell’ambiente su nostri bisogni;
– non essere ancora giunti a realizzare un obiettivo non significa che questo obiettivo non sia alla nostra portata: occorre solo perseverare e non farsi prendere dallo sconforto;
– qualche volta, mentre si cerca una cosa, se ne trova un’altra che magari è altrettanto importante come è capitato a me che, mentre cercavo una relazione affettiva, ho trovato più di una relazione di amicizia che si sono rivelate importanti per la mia vita.
“Quando avevo 5 anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi “felice”. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.” (John Lennon)