I sostenitori dei diritti gay inglesi difendono la libertà d’espressione dei loro oppositori
Articolo tratto da ekklesia (Inghilterra) del 29 Ottobre 2009, liberamente tradotto da Alessandra Casale
I sostenitori dei diritti di gay, lesbiche e bisessuali (inglesi) hanno affermato di voler incoraggiare la libertà d’espressione di coloro da cui vengono criticati, gettando il dubbio sulle lamentele avanzate da un gruppo cristiano che insinua che essi cerchino di soffocare la libertà di pensiero dei loro oppositori. Un Istituto cristiano ha accusato la “lobby omosessuale” di provare a “reprimere ogni critica sulla condotta omosessuale”. I commenti sono stati formulati a seguito di un’indagine della polizia che riguardava una abitante di Norwich che ha espresso, secondo quanto si asserisce, i propri pensieri omofobici.
Tuttavia, molti attivisti dei diritti gay hanno reagito allo spiacevole episodio affermando la loro approvazione per la libertà d’espressione.
Pauline Howe si è lamentato al suo consiglio locale del primo Gay Pride di Norwich, sostenendo che solo “un minimo numero dei partecipanti sono omosessuali”. In una lettera in cui ha descritto le persone gay come “sodomite”, accusava “la loro perversa pratica sessuale” per la trasmissione di malattie e per “lo sfacelo di ogni impero”. La sua causa fu poi raccolta dall’Istituto cristiano dopo che la polizia gli fece visita e reputò che la sua lettera ad un ente pubblico potesse rappresentare un “episodio razzista”. La polizia decise poi di lasciar cadere la questione senza prendere provvedimenti.
Ben Summerskill di Stonewall sostiene che la campagna per i diritti di lesbiche, gay e bisessuali, afferma che “il punto di vista di Pauline Howe è un po’ offensivo, ma tutto il seguito pare esagerato”. Intanto, il sostenitore della campagna dei diritti umani dei gay, Peter Tatchell ha spiegato ad Ekklesia quanto egli creda che la “libertà d’espressione debba essere difesa”.
Secondo lui la polizia ha fatto bene a mostrare a Pauline Howe “le offese e i danni che una tale intolleranza è in grado provocare”, ma è lieto che non siano stati presi provvedimenti. “Sebbene la Howe abbia utilizzato un linguaggio davvero offensivo e incendiario per insultare le persone gay, non credo che la si debba criminalizzare” ha aggiunto.
Testo originale: Gay rights campaigners stand up for free speech of opponents