I tre amori di John McNeill: la chiesa, il sacerdozio e il suo compagno
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Articolo di Ann Gibbons pubblicatao sul sito “Daily Freeman” (Usa) il 24 settembre 2011, liberamente tradotto da Adriano C.
Il reverendo John McNeill, l’eroe riluttante del documentario “Taking a Chance on God” (Scommettere su Dio) che è stato presentato in anteprima mondiale al Woodstock Film Festival, ha avuto tre amori nei suoi 86 anni di vita: la sua Fede Cattolica, i suoi 50 anni di sacerdozio e Charlie Chiarelli, suo compagno da 46 anni. Questi amori ben determinati confluiscono tutti in un film che qualcuno potrebbe trovare contraddittorio e controverso oppure edificante e stimolante. Non importa.
Il documentario ci narra fedelmente la vita di un uomo omosessuale che è sopravvissuto ad un campo di concentramento nazista, condannato come manifestante contro la Guerra del Vietnam, zittito dalla Chiesa Cattolica ed espulso dalla Compagnia di Gesù. In tutte queste lotte e vicissitudini, Chiarelli gli è rimasto al fianco.
Durante una lunga telefonata di questa settimana, nella loro casa di Hollywood in Florida, McNeill, che preferisce essere chiamato John, anche se è tuttora sacerdote, e Chiarelli hanno parlato dei loro 46 anni insieme. E’ stata una conversazione basata sulle esperienze ideologiche, sulle convinzioni e sull’amore di una coppia omosessuale. E’ stato anche un colloquio ricco di umorismo.
Alla domanda se, nel prendere i voti come gesuita, avrebbe scommesso di diventare a 86 anni una sorta di celebrità, McNeill è scoppiato a ridere e mi ha detto: “E’ stata una cosa che non avrei mai immaginato. E’ strano, ma fantastico!”
Dopo l’ordinazione, McNeill è stato professore al College LeMoyne di Syracuse, poi alla Fordham University di New York City. Ha insegnato filosofia agli studenti con una specializzazione nell’etica sessuale.
McNeill comprese di essere un prete omosessuale e praticò il celibato per parecchi anni. Mentre studiava in Europa per il suo dottorato però, si innamorò di un altro uomo. “E’ stato allora che ho capito la bontà, la gioia e la santità dell’amore omosessuale”, ci ha detto.
McNeill racconta, che da quel momento la sua intera missione fu quella di predicare l’amore profondo di Dio e l’accettazione delle persone omosessuali. “Era mio desiderio cancellare il senso di colpa e di odio per sè stessi dei cattolici omosessuali che credevano nella posizione presa dalla chiesa sull’omosessualità”.
Mentre lottava con i conflitti insiti nella sua vita di sacerdote cattolico e di uomo gay, McNeill dice che si è rivolto alle Scritture per avere chiarimenti e giustificazioni.
“Se avessi dovuto confrontarmi con la chiesa, compresi che dovevo essere abbastanza sicuro di me stesso su quanto riguardava le Scritture” dice. “Ho pregato a lungo e intensamente”. Poi arrivò Chiarelli.
“Ci siamo incontrati nel 1965 in un bar gay di Toronto chiamo, ironia della sorte, San Carlo”, ricorda Chiarelli. Racconta che McNeill si recava spesso in Canada per insegnare agli studenti che scappavano dagli Stati Uniti come obiettori alla Guerra del Vietnam o renitenti alla leva. “Il fatto stesso che Charlie ed io abbiamo 46 anni di esperienza quotidiana di amore intenso, profondo e appagante conferma che avevo ragione.
Quindi, nel 1976, uscì l’innovativo libro di McNeill, “The Church and the Homosexual” (La Chiesa e l’omosessuale) nel quale ha delineato la sua filosofia su Dio e gli omosessuali basandosi sulle Scritture. Successivamente McNeill fece coming out durante un’intervista con Tom Brokaw nel programma “Today,” sulla rete NBC.
Sia il libro che la rivelazione della sua sessualità, e il clamore che ne seguì, fecero in modo che il Vaticano lo abbia fatto tacere per nove anni. Alla fine, però, nel bel mezzo della crisi dell’AIDS nel 1980, McNeill racconta che la sua coscienza lo ha costretto a parlare. Fu messo a tacere ancora una volta e, nel 1988, fu espulso dall’ordine dei Gesuiti.
“E’ stato molto difficile, ma alla fine, è stata una buona cosa” dice McNeill. “Ho potuto far pace con la mia coscienza e ammettere che Charlie era parte della mia vita”. “Da principio, viaggiavamo avanti e indietro da Syracuse a Toronto per poterci vedere” aggiunge Chiarelli. “Poi però, ho trovato un lavoro alla General Electric fuori Syracuse come ingegnere elettrico.
“Ma abbiamo dovuto essere molto cauti sulla nostra relazione a causa dei terribili pregiudizi contro i gay”, ammette Chiarelli. Dice anche che era molto preoccupato perchè per General Electric faceva parecchio lavoro come avvocato e non voleva mettere a repentaglio la sua posizione o perdere il lavoro.
“Siamo sempre stati molto di sostegno l’uno all’altro” racconta. “Ma abbiamo dovuto fare molta attenzione, soprattutto perchè John era conosciuto come sacerdote”.
McNeill racconta che di tanto in tanto riceveva delle minacce di morte, e che “ho dovuto indossare un giubbotto anti-proiettile quando sfilai come ammiraglio alla parata del Gay Pride nel 1987.” McNeill dice che non ha idea di come verrà accolta la pellicola “Taking a Chance on God”, che prende il titolo dal suo secondo libro, (…) . “Da alcuni trailer che sono andati in onda, però, abbiamo ottenuto delle reazioni molto buone in tutto il mondo” dice.
“Siamo visti come degli esempi” ribatte Chiarelli. “Non sono il protagonista, ma il film mi mostra sempre presente, sempre attento a sostenere John nella sua lotta. La pellicola mostra bene l’amore reciproco come elemento di sostegno della nostra vita”. “Entrambi abbiamo sentito Dio che ci chiamava a presentarci, a mostrarci come omosessuali nella presenza amorevole di Dio” aggiunge McNeill.
I due si sono poi alternati a raccontare una storia che amano entrambi. McNeill racconta che credeva di venir sepolto un giorno nel cimitero dei Gesuiti. Ma la sua estromissione dall’ordine ha annullato questa ipotesi. Sperava dunque di venir sepolto nella tomba di famiglia, ma un fratello maggiore ha respinto l’idea.
“Ho pensato dunque di essere cremato e di seppellire le mie ceneri nel cimitero dei Martiri di Auriesville (a nord ovest di Albany),” dice. “Ho chiesto a Charlie cosa ne pensava”.
Chiarelli continua il racconto. “Questo è uno scherzo che dà l’idea del rapporto tra John e me, così non si prende troppo seriamente. Gli ho detto che metterò le sue ceneri nel baule della macchina. Se dovessi rimaner bloccato nel ghiaccio in inverno, gli chiederò un ultimo favore”.
Testo originale: Documentary focuses on gay priest