I two-spirit delle persone omosessuali e transessuali nelle tribù indiane d’america
Articolo pubblicato sul sito della piattaforma di e-learning Lumen (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Two-Spirit (anche two spirit o twospirit) è una moderna definizione-ombrello usata da vari Nativi nordamericani per descrivere gli individui gender-variant delle proprie comunità. Il termine è stato adottato nel 1990 ad un incontro internazionale di Nativi omosessuali come sostituto del termine antropologico berdache. Il loro ruolo spirituale è riconosciuto e confermato dalla comunità nativa. Mentre alcuni l’hanno trovato un utile strumento per l’organizzazione intertribale, non tutte le culture native concettualizzano il genere in questo modo, e molte tribù usano nomi nelle proprie lingue. Mentre i termini pan-indiani non sono sempre appropriati o benaccetti, questo ha ricevuto un’accoglienza migliore di berdache.
Le occupazioni del terzo e del quarto ruolo di genere, tradizionalmente incarnati dalle persone two-spirit, includono lavori e abiti sia maschili che femminili. Non tutte le tribù/nazioni hanno rigidi ruoli di genere, ma tra quelle che c’è l’hanno, alcuni credono che ce ne siano almeno quattro: donne femminili, donne mascoline, uomini femminili, uomini mascolini.
La presenza di two-spirits con un corpo maschile “è stata un’instituzione fondamentale in molte tribù”, e secondo Will Roscoe, sono stati documentati two-spirit con corpi sia maschili che femminili “in più di centotrenta tribù nordamericane, in ogni regione del continente”.
Terminologia
Prima della fine del XX secolo gli antropologi non-nativi (non-nativi americani/canadesi) usavano il termine generico berdache (/bərˈdæʃ/) per indicare un individuo nativo che incarna uno dei molti ruoli di genere misti della sua tribù, ma ora tale termine è caduto in disuso. Gli antropologi lo usavano principalmente per identificare uomini nativi effemminati. La sua etimologia, comunque, ha un significato che ora è considerato obsoleto e potenzialmente offensivo: deriva dal francese bardache (l’equivalente inglese di “bardash”) e significa “omosessuale passivo”, “catamite” o anche “prostituto”. Bardache, a sua volta, deriva dal persiano برده “barda” che significa “detenuto”, “prigioniero di guerra”, “schiavo”. Gli esploratori spagnoli che avevano incontrato two-spirit tra i Chumash li avevano chiamati “joyas“, ovvero “gioielli”.
L’uso di berdache è stato generalmente sostituito dal più appropriato two-spirit, che nel 1990 ha guadagnato una sempre maggiore popolarità durante la terza conferenza intertribale annuale dei nativi americani/first nations omosessuali a Winnipeg. Two-spirit è un termine scelto per esprimere il loro diverso approccio all’identità di genere e alla varianza, in contrasto con quello imposto dai non-nativi, e anche per sostituire i termini berdache e gay, anch’essi imposti e non indigeni.
“Two-spirited” o “two-spirit” di solito indica una persona nativa che sente il suo corpo manifestare contemporaneamente sia uno spirito maschile che uno femminile, o un diverso equilibrio di caratteristiche maschili e femminili, che solitamente si notano negli uomini maschi e nelle donne femmine.
Molte comunità indigene hanno termini specifici nelle proprie lingue per i membri gender-variant delle loro comunità e per i ruoli sociali e spirituali che tali individui ricoprono, compresi i Lakota (wíŋkte) e i Navajo (nádleehé).
Per alcune tribù la definizione e il ruolo storico e sociale dei two-spirit si concretizzano nell’avere due identità che occupano lo stesso corpo. Solitamente gli abiti sono una mescolanza di articoli tradizionalmente maschili e femminili, o di vestiti da uomo un giorno e da donna un altro. Secondo la dottoressa Sabine Lang, un’antropologa tedesca, molte tribù hanno ruoli sociali e di genere distinti. Alcuni ruoli specifici talvolta ricoperti da two-spirit nati maschi includono:
- trasmettere tradizioni e canti orali (Yuki);
- predire il futuro (Winnebago, Oglala Lakota);
- conferire nomi fortunati a bambini o adulti (Oglala Lakota, Tohono O’odham);
- produrre vasi (Zuni, Navajo, Tohono O’odham);
- agire da sensali (Cheyenne, Omaha, Oglala Lakota);
- creare abiti da cerimonia di piume per le danze (Maidu);
- detenere ruoli speciali nella Danza del Sole (Crow, Hidatsa, Oglala Lakota).
Alcuni studi sulle identità two spirit tra i maschi biologici li definiscono come una “forma di fallimento sociale, le donne-uomini vengono visti come individui che non sono in grado di adattarsi al ruolo maschile assegnato dalla propria cultura” e che hanno perso il loro potere maschile nel gruppo, così si appropriano dei ruoli femminili per risalire la scala sociale all’interno della tribù. Comunque, Lang sostiene che il problema con l’approccio del “fallimento” “sta probabilmente nel fatto che si trascura l’ambivalenza donna-uomo in entrambi i ruoli”. Rispetto agli studi di R. B. Hassrick, Lang contesta un presunto esempio di donne considerate inferiori agli uomini nella società Lakota:
“Il fatto che agli uomini Lakota non piacesse essere chiamati ‘cuore di donna’ nelle riunioni del consiglio è meno probabile che significhi che le donne fossero considerate inferiori piuttosto che il ruolo del guerriero fosse nettamente distinto dal ruolo della donna: chiaramente un guerriero aveva lo status di ‘uomo’. Dal momento che i winkte Lakota (su cui si basano le interpretazioni di Hassrick) sono culturalmente definiti ‘non-uomini’, le norme valide per i ruoli maschili non si applicavano a loro”.
Lang dice più avanti che “gli uomini costretti a indossare abiti femminili per essere umiliati sono ovunque […] distinti dalle donne-uomini”.
Il travestitismo delle persone two-spirit non sempre è un indicatore della loro identità di genere. Lang crede che “il semplice fatto che un uomo indossi vestiti da donna non dice nulla sul suo comportamento di ruolo, il suo status di genere, o anche la scelta del suo partner […]”.
Le persone two-spirit, a prescindere dalla propria identità di genere, possono andare in guerra e avere accesso alle attività maschili, come le cerimonie della capanna sudatoria per soli uomini, ma possono prendere parte anche ad attività “femminili”, come cucinare ed altre faccende domestiche.
I two-spirit possono avere relazioni con persone di entrambi i sessi. Secondo Lang, i two-spirit nati in corpi femminili di solito hanno relazioni sessuali, o si sposano, solo con donne.
I partner dei two-spirit non ricevono nessun riconoscimento speciale, anche se alcuni credono che dopo aver avuto relazioni sessuali con uno di loro otterrebbero abilità magiche, o otterrebbero soprannomi osceni dalla persona two-spirited, che credono portino “fortuna”, o in caso di partner maschili, riceverebbero una sorta di aumento della mascolinità. Nella letteratura storica non ci sono esempi di relazioni sessuali tra due individui two-spirit (con la sola eccezione della tribù Tewa), mentre ora, nelle comunità two-spirit, sono comuni. Siccome i two-spirit nati in un corpo maschile si riferiscono gli uni agli altri come “sorelle”, Lang ha supposto che avere una relazione con un altro two-spirit sarebbe una relazione incestuosa.
In molte tribù si credeva che le relazioni tra two-spirit e non two-spirit non fossero né eterosessuali, né omosessuali (in termini moderni), ma più etero-normative; i coloni europei, comunque, le ritenevano omosessuali. Storicamente, i partner dei two-spirit non si percepivano come tali, e tracciavano una linea molto netta tra loro e i two-spirit.
Sebbene in molte tribù i two-spirit siano rispettati e temuti, non sono immuni dall’essere ripresi o anche uccisi per le loro cattive azioni. Tra i Mojave, per esempio, i two-spirit diventano frequentemente degli esperti di medicina e, come tutti quelli che hanno a che fare con il soprannaturale, rischiano di essere sospettati di stregoneria, cosa importante nel caso di un pessimo raccolto o di una morte. In questi casi ci sono stati episodi di omicidio (come è successo a Sahaykwisā, un two-spirit nato in un corpo femminile). Un altro caso si è avuto alla fine degli anni ’40 del XIX secolo: un two-spirit Crow nato maschio era stato catturato dai Lakota, probabilmente mentre rubava cavalli, e ucciso.
Secondo alcune relazioni, invece, tra i Comanche non c’era nessuna identità di genere alternativa. Questo è vero anche per alcuni gruppi Apache, tranne che per i Lipan, i Chiricahua, i Mescalero e i Dilzhe’e del sud. Secondo un rapporto del 1938, una tribù in particolare, gli Eyak, non consideravano tale possibilità e avevano una bassa stima di questi individui, anche se non si sa se questo sia dovuto all’acculturazione.
Williams ha scritto che gli Iroquois non hanno nessun ruolo specifico per gli individui gender-variant, sebbene ci siano accenni in questo senso da parte di Bacqueville de la Potherie, nel suo libro pubblicato nel 1722, Histoire de l’Amérique Septentrionale, che indica l’esistenza di queste persone tra gli Iroquois.
Molte, se non tutte, le tribù sono state influenzate dall’omofobia/transfobia europea.
Alcune fonti riportano che gli Aztechi e gli Incas avevano leggi contro questo tipo di persone, sebbene ci siano autori che non credono se sia effettivamente così, o che questo sia un risultato dell’acculturazione, dal momento che tutti i documenti sono posteriori alla conquista e che tutte le testimonianze precedenti sono state distrutte dagli spagnoli. Si crede nell’esistenza di queste leggi, almeno per gli Aztechi, a causa del Codice Fiorentino. Secondo la dottoressa Nancy Fitch, professoressa di storia alla California State University a Fullerton,
“Ci sono prove che i popoli indigeni abbiano scritto molti codici, ma gli spagnoli ne distrussero la maggior parte nel tentativo di sradicare le loro antiche credenze […] Indiscutibilmente, il Codice Fiorentino è una fonte primaria problematica. A quanto pare i Nativi avevano prodotto il manoscritto nel XVII secolo scrivendo in nahuatl sotto la supervisione dello spagnolo fra’ Bernardino de Sahagún. La sua compilazione ha sollevato importanti interrogativi: il manoscritto rappresenta la visione dei vinti o dei vincitori? […] gran parte del progetto spagnolo si sostanziava nella colonizzazione delle menti dei nativi […] Per rendere le cose ancor più complicate, anche se sembra che il manoscritto originale sia stato compilato in nahuatl più o meno intorno al 1555, non ne rimangono prove. Le autorità della Nuova Spagna confiscarono i manoscritti del frate nel 1575, e in diversi periodi la monarchia spagnola gli ordinò di interrompere il suo lavoro. La più antica versione conosciuta del manoscritto risulta essere il sommario che Sahagún scrisse in Spagna. Nel 1585 pubblicò una sua versione riveduta che, così sostenne, correggeva alcuni errori e integrava cose che, nel precedente sommario, aveva ignorato. Questa nuova versione di Sahagún è comunemente nota come il Codice Fiorentino”.
Resoconto storico
Don Pedro Fages era il terzo in comando nella spedizione spagnola Portolà (1769-70), la prima esplorazione europea di quello che oggi è lo Stato della California. Durante la spedizione furono tenuti almeno tre diari, ma Fages scrisse più tardi il suo resoconto, nel 1775, dando, rispetto agli altri, descrizioni più dettagliate dei Nativi, e solamente lui riportò la presenza dell’omosessualità nella cultura dei Nativi. Ecco la traduzione del passo:
“Ho presentato prove sostanziali che quegli indiani che, sia qui che nell’entroterra, abbiamo visto vestirsi come donne e assumerne il carattere (ce ne sono due o tre in ogni villaggio) passano per sodomiti di professione […] Li chiamano ‘joyas’, e sono tenuti in grande considerazione”.
Nei media
Il documentario del 2009 Two Spirits, diretto da Lydia Nibley, racconta l’omicidio dettato dall’odio del sedicenne Navajo Fred Martinez, che era un nádleehí, ovvero dichiarato maschio alla nascita, ma dalla natura femminile.
Riconoscimenti
Nel 2012 una dedica alle persone two spirit è stata inaugurata alla Legacy Walk, un’installazione all’aperto di Chicago dedicata alla storia e alle persone LGBT.
Persone che si definiscono two spirit
– Alec Butler
– Chrystos
– Raven Davis
– Kent Monkman
– Massey Whiteknife
Testo originale: Two-Spirit