Per i Vescovi della chiesa cattolica tedesca l’omosessualità è «una normale predisposizione sessuale»
Articolo di Giovanni Panettiere pubblicato sul Giornale QN – quotidiano Nazionale del 15 dicembre 2019, pag.14
Altro che Sinodo sull’Amazzonia, a smuovere nel profondo le acque nella Chiesa ci pensano i vescovi tedeschi con un pepato antipasto del loro processo sinodale che sarà apparecchiato a febbraio. Nell’attesa di vedere se già entro l’anno il Papa darà disco verde o meno all’ordinazione sacerdotale di diaconi permanenti (uomini sposati con famiglia) nella selva americana, come richiesto dalla maggioranza dei partecipanti all’assise dedicata al primo polmone verde della Terra, il cardinale Reinhard Marx e gli altri presuli dell’episcopato teutonico da lui presieduto sdoganano l’omosessualità.
Quella che per secoli è stata additata dalla Chiesa come una vera e propria devianza sessuale, contraria alla legge naturale e stigmatizzata ancora oggi come «oggettivamente disordinata» dal Catechismo, per i vescovi tedeschi (tra i più progressisti al mondo) non è altro che una condizione pari all’eterosessualità. Per genesi e irreversibilità.
Lo scrivono in un comunicato che vuole rendere conto delle conclusioni raggiunte in un recente summit sulla sessualità al quale hanno preso parte rappresentanti della commissione episcopale sulla famiglia, sessuologo canonisti e teologi, in vista del prossimo Sinodo locale. «C’è stato un accordo sul fatto che la preferenza sessuale dell’uomo si esprime nella pubertà e assume un orientamento etero o omosessuale – si legge nel testo diramato in questi giorni -. Entrambi appartengono alle normali forme di predisposizione sessuale, che non possono o dovrebbero essere modificate con l’aiuto di una specifica socializzazione».
Nel vertice si è anche discusso del divieto vigente, posto dalla morale cattolica, di compiere atti omosessuali, ma sul punto non è stata raggiunta l’unanimità. Stessa sorte per la revisione del no alla pillola, sancito in maniera chiara da Paolo VI nella controversa enciclica Humanae Vitae (1968).
Con buona probabilità le stesse questioni saranno riproposte al Sinodo che avrà valore vincolante e non consultivo, a dispetto della prassi ecclesiale. Nell’assise, oltre alle sfide della sessualità, verranno sviscerati i nodi del ruolo dei laici e delle donne nella Chiesa, degli abusi di potere e del celibato sacerdotale .
In Santa Sede si fanno gli scongiuri. I timori principali si concentrano sul rischio di una possibile rottura (da sinistra) dell’unità ecclesiale. In estate il Vaticano ha mosso rilievi critici all’assise, vuoi per il fatto che i laici avranno diritto di voto, vuoi peri temi al centro del dibattito, considerati di portata universale.
Marx da par suo ha assicurato al Papa, che si è espresso (cum grano salis) a favore del Sinodo teutonico, che lo terrà informato sul corso dei lavori. Intanto, però, la Chiesa tedesca tira diritto nel suo confronto con la post modernità. Senza paura dei fuochi d’artificio.