Il 17 maggio 2009 veglieremo ancora per ricordare le troppe vittime dell’omofobia
Un freddo venerdì sera d’inverno, tre amici annoiati, una città a disposizione. Che fare? «Andare a dare una lezione ai “froci”».
E così in pieno centro di Pordenone un gay disabile viene picchiato selvaggiamente sotto gli occhi impauriti dei passanti. Un’altra violenza è stata consumata, un’altra vittima dell’omofobia si è aggiunta alle altre.
Possibile che le nostre chiese, solitamente così loquaci in tema di omosessualità, non hanno nulla da dire?
Ecco perchè Domenica 17 maggio 2009, nella giornata mondiale per la lotta all’omofobia e nei giorni precedenti, i credenti italiani, omosessuali e non, cattolici ed evangelici, si ritroveranno insieme in “Veglia” in tante città italiane per pregare e ricordare tutte le vittime della violenza dell’omofobia e per lanciare un messaggio forte alle nostre Chiese e alla nostra società. Perché “Chi ha paura non è perfetto nell’amore” (I Giovanni 4,18) .
Per approfondire:
I credenti omosessuali, le veglie e la bisaccia del cercatore di Francesco di Macerata