Il Bacio dello spirito
Riflessioni di Luigi Testa*
«Soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”» (Gv 20,22).
Non è un soffiare nel vuoto, un alitare indistinto, all’aria. Nell’originale in greco c’è un suffisso, “in-“: è un soffiare in. In qualcosa, in qualcuno.
Come in un bacio: ci si soffia in; si passa l’alito, lo spirito, il fiato, dall’uno all’altro, perché si diventi una sola cosa. Il dono dello Spirito è il Suo bacio di Risorto; e così trova compimento il desiderio della sposa del Cantico dei Cantici: “Mi baci con i baci della sua bocca” (Ct 1,2).
«I baci che tu mi dài / sono sempre redenzioni: / tu baci verso l’alto, / e qualcosa di me porti a luce, / costretto prima / nel fondo oscuro» (P. Salinas, La voce a te dovuta). Questo fa lo Spirito: porta alla luce quello che altrimenti resterebbe nel fondo oscuro. Col Suo bacio di risorto, che è l’unico che può lavare ciò che è sporco, può scaldare ciò che è gelido, può sanare ciò che sanguina.
*Luigi Testa è autore di testi a carattere giuridico e scrive su alcuni quotidiani nazionali. “Via crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) è il suo primo libro di natura spirituale, altre sue riflessioni sono pubblicate anche su Gionata.org