Il cammino dei cristiani omosessuali in Italia: verso il Duemila (1997-2000)
Testo di Gianni Geraci tratto dall’ebook “Il tempo dell’attesa si è compiuto. Piccola storia del Guado e dei gruppi di omosessuali cristiani in Italia in otto tappe e in sedici testi“*, curato da Gianni Geraci e distribuito in occasione dei 40 anni del Guado di Milano, il 20 dicembre 2020
Il 13 ottobre del 1996, dopo i quattro incontri interlocutori che si erano svolti a Firenze, durante una riunione che si svolge a Milano e a cui partecipa anche don Domenico Pezzini, nasce finalmente il CGOCI – Coordinamento dei Gruppi di Omosessuali Cristiani in Italia che decide di riprendere la collaborazione col mensile Babilonia proponendo una rubrica sul tema: «Spiritualità». Durante la riunione successiva che si svolge sempre a Milano il 23 febbraio del 1997, Gianni Geraci viene eletto portavoce di questa nuova realtà. Sempre nel 1997 inizia ad incontrarsi alcuni omosessuali credenti della Romagna e delle Marche. Saranno loro a dar vita al gruppo Narciso e Boccadoro.
Intanto, nel novembre 1997, alcuni partecipanti all’assemblea della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia a Torre Pellice decidono di raccogliere l’eredita del collettivo Capernaum (che aveva ormai cessato da qualche anno le sue attività) e di dar vita a una vera e propria “rete” di credenti interessati/e al tema dell’omosessualità con lo scopo principale di promuovere una reale accoglienza delle persone omosessuali nelle chiese protestanti italiane.
Si tratta della REFO – Rete Evangelica Fede e Omosessualità che viene fondata a Roma nel gennaio del 1998. Segretario viene nominato Henry Olsen che inizia fin da subito a intrecciare degli intensi rapporti di collaborazione con il CGOCI e che cura la pubblicazione di un bollettino quadrimestrale.
Il 1998 è anche l’anno di pubblicazione del libro Alle porte di Sion. Voci di omosessuali credenti, in cui don Domenico Pezzini presenta la testimonianza di una trentina di gay e di lesbiche credenti. L’interesse mediatico è importante (tra le tante va segnalata la recensione positiva del cardinal Gianfranco Ravasi, pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 Ore del 29 novembre).
I ritiri organizzati da don Domenico a Torrazzetta diventano sempre più partecipati e favoriscono la nascita di numerosi gruppi: a Bergamo nasce La Creta; a Brescia nasce Il Mosaico; a Padova nasce il Gruppo Emmanuele, in cui confluiscono anche alcuni reduci de L’Incontro che, nel frattempo, aveva cessato le sue attività; a Torino nasce La Rondine, che invece sostituisce il gruppo Davide e Gionata; a Parma si iniziano ad incontrare parecchi omosessuali credenti che danno vita a un gruppo che prima si chiamerà Il Faro e che, a partire dal 2000, si chiamerà definitivamente L’Arco.
Intanto, il Coordinamento dei gruppi di omosessuali cristiani in Italia, che a partire dal mese di marzo del 1998 inizia la pubblicazione di un notiziario trimestrale, grazie all’azione di don Franco Barbero, entra in contatto con la sezione italiana del Movimento Internazionale Noi Siamo Chiesa, con cui organizza un convegno sul tema: «Le persone omosessuali nelle chiese: problemi, percorsi e prospettive» che si svolge a Milano il 23 ottobre del 1999 e che si trasforma in una vera e propria assemblea plenaria degli omosessuali credenti italiani, con la partecipazione di più di duecento persone provenienti da tutta la penisola e con un impatto mediatico che non c’era mai stato in precedenza.
Parte degli atti di questo convegno verranno poi pubblicati da Meridiana nel gennaio del 2001, sul libro Il posto dell’altro. Le persone omosessuali nelle chiese. Nel libro si decide di pubblicare anche la bellissima relazione che don Leandro Rossi, un teologo moralista della diocesi di Lodi, aveva tenuto al Guado il 10 febbraio del 1999, sul tema: «Quale castità per gli omosessuali».
I primi sei mesi del nuovo anno sono segnati dalle polemiche che accompagnano il World Pride del 2000 e Orazio Petrosillo, dalla prima pagina del Messaggero del 23 gennaio, interpella direttamente i gruppi di gay credenti chiedendosi: «I gay sinceramente cattolici cosa faranno?». La risposta del portavoce del CGOCI è chiara: «Dovrebbero approfittare dell’occasione che il World Pride offre, per venire a Roma e mostrare finalmente il loro volto».
Così l’8 luglio del 2000, parecchie centinaia di persone sfilano per le strade di Roma con il milione di partecipanti alla parata del World Pride, portando al collo dei piccoli cartelli con la scritta: «Sono cristiano e sono qui! Sono qui perché sono cristiano!». Non si tratta soltanto dei membri dei gruppi di omosessuali credenti, si tratta anche di cristiani di varie denominazioni che decidono di partecipare al Pride per esprimere la loro solidarietà dopo il tentativo che c’era stato, da parte della Segreteria di Stato Vaticana, di impedire la manifestazione. Al termine del corteo gli organizzatori invitano sul palco Gianni Geraci e don Vitaliano della Sala, un prete della diocesi di Montevergine.
Non è però questo l’unico momento in cui gli omosessuali credenti si ritrovano al centro dell’attenzione di un movimento LGBT che, finalmente, anche in Italia, scopre di poter mobilitare centinaia di migliaia di persone.
Il 3 luglio, infatti, viene organizzato una conferenza su «Omosessualità e Religioni» a cui vengono invitati, insieme ad esponenti dell’Ebraismo, dell’Islam e delle religioni orientali, anche il vescovo francese monsignor Jacques Gaillot (che però non può parlare perché ammonito ufficialmente dalla Santa Sede), don Franco Barbero e Gianni Geraci.
* “Il tempo dell’attesa si è compiuto” è un ebook gratuito che vuol raccontare la “Piccola storia del Guado e dei gruppi di omosessuali cristiani in Italia in otto tappe e in sedici testi”, curato da Gianni Geraci in occasione dei 40anni del Guado, il gruppo di confronto e di ricerca su “Fede e omosessualità”, fondato a Milano il 20 dicembre del 1980. Se avete ricordi e testimonianze che possono contribuire alla costruzione di un archivio relativo alle cose raccontate in questo libretto scrivete a tendadigionata@gmail.com. Buona lettura.