Il cammino dello scrittore cattolico Julien Green per conciliare la sua fede e la sua omosessualità
Riflessioni di Valerio Merlo*, seconda parte
Nel libro Julien Green, scrittore cattolico nel secolo gay Omosessualità e vita cristiana nel “Journal Intégral” (1919-1950), la vicenda esistenziale di Julien Green viene riesaminata alla luce delle sorprese e delle conferme che emergono dalla lettura del Journal Intégral, evidenziando le diverse fasi del percorso spirituale dello scrittore.
Percorso che inizia all’età di sedici anni, quando l’adolescente Julien, sulla spinta di una non comune «eccitazione spirituale», decide di abbandonare la religione protestante per convertirsi al cattolicesimo, matura l’intenzione di entrare in monastero, è determinato a diventare santo. Quando capisce di essere omosessuale ha ormai vent’anni ed è studente all’Università della Virginia dove inizia il difficile cammino che lo conduce alla sofferta accettazione della propria condizione di omosessuale, da lui sentita inizialmente come «una croce da portare».
Ritornato a Parigi, dopo la parentesi di studi negli USA, Green ritiene che la sua vita di omosessuale sessualmente attivo sia diventata incompatibile con la sua fede cristiana e abbandona la pratica religiosa.
Ha inizio quel decennio della sua vita (dal 1928 al 1939) dominato dalla ossessiva ricerca del piacere sessuale che si conclude con l’amara constatazione che l’eccesso di soddisfazione sessuale procura solo una falsa felicità, mentre mette in moto un «determinismo sessuale» per cui diventa molto difficile sottrarsi alla tirannia che l’istinto sessuale pretende di instaurare sull’intera vita della persona.
Nel 1939, poco prima di compiere i 40 anni, grazie all’aiuto del filosofo Jacques Maritain e di sua moglie Raissa che sono rimasti vicini all’amico scrittore anche durante il periodo da lui vissuto lontano dalla Chiesa, Green ritorna alla fede e alla pratica religiosa cattolica, ritenendo di aver commesso un errore quando, in gioventù, pensò che, per sentirsi libero di assecondare l’istinto sessuale, fosse necessario abbandonare le proprie convinzioni religiose, «uccidere il credente per lasciar vivere l’uomo carnale».
Con la seconda conversione» è una nuova pagina che si apre nella vita di Green, il quale può ora contare sull’assistenza spirituale del religioso domenicano Marie Alain Couturier. Incoraggiato da quest’ultimo, matura una visione meno drammatica dell’opposizione tra religione cristiana e sessualità, abbandonando il rigorismo giansenista che lo ha tormentato fin dai tempi giovanili, e adotta uno sguardo più sereno sulla propria condizione di credente omosessuale. Smette di vedere nell’omosessualità una maledizione, si convince che Dio, il quale ha voluto che nascesse con una tale inclinazione sessuale, «ama gli omosessuali e perfino gli erotomani», come lo rassicura il suo direttore spirituale.
La preoccupazione principale è ora quella di evitare che la sensualità diventi un ostacolo insuperabile per la vita spirituale, ma, con il trascorrere del tempo, Green non può evitare di ammettere che, nel suo caso, la repressione sessuale ha pesanti conseguenze negative sulla salute psicofisica e nuoce alla sua attività di scrittore. Conclude che è giocoforza accettare la realtà dell’istinto sessuale, costringere l’anima a fare pace con il corpo, assegnare al piacere sessuale il suo giusto posto nella vita.
L’approdo finale del percorso spirituale greeniano è rappresentato dalla messa in discussione dell’obbligo della castità che la Chiesa impone agli omosessuali, i quali non per colpa loro non possono sposarsi: obbligo «disumano», che solo i santi possono rispettare, non i credenti normali che hanno una mediocre vita spirituale.
* Valerio Merlo, nato nel 1947, laureato in sociologia, vive a Roma. Tra le pubblicazioni più recenti: In cerca di salvezza. Wittgenstein e la religione (Lindau), Santi, eroi e brava gente.Sociologia della devianza virtuosa (Castelvecchi), La sociologia integrale di Pitirim A. Sorokin (Armando) e il volume Julien Green, scrittore cattolico nel secolo gay Omosessualità e vita cristiana nel “Journal Intégral” (1919-1950).