Il cammino di Parola… e parole. La bibbia letta con i cristiani LGBT+ e i loro genitori
Restituzione a cura di Mariella Colosimo del gruppo PAROLA… E PAROLE di Roma del 2 febbraio 2018
Ascoltandoci senza giudicare partiamo per una nuova avventura di condivisione delle nostre esperienze, delle nostre difficoltà, dei nostri dubbi, dei nostri dolori e delle nostre gioie.
La difficoltà di stare accanto ad amici molto cari rivelatisi omosessuali, e quella di accettare serenamente l’omosessualità del figlio, affrontata mettendosi in gioco nel profondo; il dolore di una madre di fronte alla sofferenza del figlio a lungo inespressa; lo scioglimento di quel nodo interno che sembrava inestricabile, e la gioia di parlare serenamente con i figli della propria omosessualità; la tranquillità di una vita professionale e umana, tuttavia segnata dalla perdita del proprio fratello; il dolore, a volte accompagnato dalla rabbia, di fronte alla ribellione di una figlia omosessuale che sembra scegliere valori contrapposti a quelli materni; la costante ricerca di una narrazione a sé congeniale, che in realtà non si fa mai una volta per tutte; la preoccupazione che i pregiudizi della società continuino a pesare gravemente sulla vita del proprio figlio; la consapevolezza che un incontro decisivo ha segnato una svolta non solo nella propria vita, ma nel modo di vivere la fede; la solitudine di chi non ha potuto, per molto tempo, condividere il peso di una storia d’amore complessa e non convenzionale, all’interno della quale il percorso di fede ha avuto un ruolo centrale.
Condividere nel gruppo un cammino spirituale significa elaborare, insieme, un immaginario di Dio liberante, evitando di scomodare il nome di Dio per avallare pregiudizi del tutto umani e terreni.
Significa anche andare alla ricerca di continue occasioni che mantengano vivo il nostro cammino di fede. Purtroppo la condizione di diminutio imposta dalla società costringe dolorosamente all’impossibilità di raccontarsi nella vita quotidiana. Ma forse proprio questa condizione spinge, pur nell’amarezza, ad acquisire il tesoro di una nuova narrazione, capace di esprimere a poco a poco un “al di dentro” prima sconosciuto. Solo le storie “raccontate”, le storie condivise possono aprire la strada per un mondo nuovo.
La spiritualità di chi è riuscito a fare coming out sta prendendo vie imprevedibili, e forse incomprensibili, per un padre preoccupato che un patrimonio conquistato negli anni possa andare perduto.
Ma l’amore totale, assoluto, quello di cui si parla nelle Sacre Scritture, è legittimato a trasgredire le regole della morale convenzionale? Forse proprio l’amore senza se e senza ma, capace di andare oltre le regole codificate dalla morale dominante, può restituire una parte di sé fino a quel momento sconosciuta, può modificare il proprio immaginario di Dio, pensato non più come un Padre severo e giudicante, ma come un Padre amorevole che ti sta accanto.
Grazie per questa attenzione che ci siamo donati reciprocamente.
Perché ci incontriamo
Siamo un gruppo cristiano di genitori, parenti e amici di persone LGBT, e genitori LGBT. Le nostre esperienze di vita con i nostri figli e figlie, con ragazze e ragazzi LGBT a noi vicini hanno portato i nostri cammini ad incrociarsi.
Ci incontriamo per condividere, in un clima di ascolto, non giudicante, le nostre esperienze, le difficoltà, i dubbi, le paure e le gioie, e per approfondire le tematiche collegate alla conciliazione tra fede, omosessualità e identità di genere. Lo vogliamo fare alla luce della Parola che scopriamo nella Bibbia, e intrecciando con questa le nostre parole, convinti/e come siamo che la Bibbia non è il testamento – antico e nuovo – di un Dio che è morto e non può più parlare. Dio è vivo, e parla anche attraverso le nostre parole, non importa se balbettate e confuse, purché vere. Parla attraverso le esperienze che viviamo ogni volta che facciamo la fatica di rimetterci in gioco, di mettere da parte le nostre aspettative sui nostri figli e figlie, lasciando sgombra la strada che li porti a scoprire ed esprimere ciò che di unico e irripetibile si nasconde dentro ognuno/a di loro.
Ci incontriamo per percorrere e tracciare insieme il cammino verso una società ed una chiesa inclusive, dove nessuno sia messo ai margini. Lo facciamo seguendo le orme di quel Gesù di Nazareth, che, sulle strade della Palestina, ha condiviso la sua vita con gli esclusi e le escluse del suo tempo.
I nostri incontri
Il percorso si avvale della collaborazione e del coordinamento di un gruppo di genitori provenienti da tre realtà cristiane: Cammini di Speranza, Comunità Cristiana di Base di S. Paolo e CVX.
Ci incontriamo una volta al mese presso un locale messo a disposizione dalla chiesa di Sant’Ignazio. Gli incontri sono serali, secondo un calendario concordato annualmente.
Che cos’è una restituzione?
La restituzione è una sorta di resoconto di quanto è stato detto nel corso dell’incontro. Come in un collage, sono messi insieme frammenti significativi degli interventi dei singoli partecipanti, parole e pensieri espressi da ciascuno e ciascuna. Spesso i discorsi riportati sono in prima persona, ma l’”io” di una frase è diverso dall’”io” della frase successiva. Proprio come in una riunione, i pensieri dell’uno si affiancano a quelli dell’altra, senza che ci sia necessariamente continuità o coerenza. Si chiama restituzione perché restituisce al gruppo ciò che il gruppo ha espresso.
Come contattarci. Coloro che sono interessati, possono contattarci a questi recapiti:
Alessandra Bialetti 346 221 4143 – alessandra.bialetti@gmail.com
Dea Santonico 338 629 8894 – dea.santonico@gmail.com