Il cammino pastorale della diocesi di Nantes per i cristiani Lgbt e i loro familiari
Testo tratto dal depliant “S’Accueilir: Homosexualité et vie chrétienne” diffuso dalla diocesi cattolica di Nantes (Francia)
Il gruppo S’Accueillir (Accogliersi) – Omosessualità e vita cristiana: vuole creare uno spazio cristiano di discussione e scambio con le persone omosessuali e i loro cari; Vuole accogliere fraternamente, nelle nostre comunità cristiane, le persone omosessuali in tutte le loro dimensioni; vuole camminare insieme (a loro) nella fede.
Testimonianze:
Come accogliere l’omosessualità di nostro/a figlio/a?
“Quando abbiamo scoperto che nostra figlia diciottenne, che stava attraversando un periodo di grande malessere, era omosessuale, ci siamo sentiti spiazzati, colpevoli di aver sbagliato nell’educarla. Avevamo paura del giudizio degli altri… non sapevo nulla sull’argomento, per me l’omosessualità era una scelta ed era una perversione. Però vedevo bene come mia figlia non fosse così… Il suo enorme malessere e la sua non-voglia di vivere ci hanno spinti a cercare di capire: come vivere quella situazione, in che modo riappacificarsi, essere amorevoli e attenti verso nostra figlia e la nostra famiglia? Dio è amore. Nel cammino che stiamo percorrendo poniamo la nostra fiducia nel suo Spirito, che ci accompagna. […] Abbiamo incontrato persone omosessuali di enorme valore. Le relazioni d’amore e di amicizia che vivono non sono un amore da quattro soldi. Ci stanno facendo crescere nel nostro cammino di umanità. […] Nostra figlia ci ha donato altre ricchezze, realizzandosi pienamente… È un ‘valore aggiunto’ alla nostra famiglia. Grazie a lei, la nostra capacità di accogliere l’altro nella sua differenza è aumentata. Sì, la nostra famiglia ne esce rafforzata e felice.”
Sono impegnato nella Chiesa e conosco delle famiglie che si stanno confrontando con l’omosessualità. Come instaurare un clima di dialogo nelle nostre parrocchie, per camminare insieme?
“Sono ben inserito nella mia parrocchia, dove molti conoscono la mia identità omosessuale, che non è mai stata un problema, né per i vari parroci (i quali mi hanno affidato numerose responsabilità in parrocchia), né ai membri dell’Équipe d’Animazione Parrocchiale di cui faccio parte; al contrario, durante le manifestazioni contro il matrimonio omosessuale sono stati numerosi i parrocchiani che mi hanno manifestato il loro sostegno e mi hanno detto di comprendere il mio disagio. Sono felice di partecipare alla vita parrocchiale e di trovarvi un autentico senso per la mia vita. Da più di quindici anni tale accoglienza amorevole mi ha permesso di impegnarmi nella liturgia e nella formazione biblica. È stata l’Équipe d’Animazione Parrocchiale a spingermi a perfezionare la mia formazione teologica alla Facoltà di Teologia di Angers. Non ho dubbi che, come molti amici omosessuali cattolici, avrei anch’io abbandonato ogni pratica religiosa se non avessi avuto tutti questi calorosi attestati di stima.”
“Io sono cristiano/a e omosessuale. Come posso trovare il mio posto nella chiesa senza sentirmi giudicato/a?”
“Per molto tempo le persone omosessuali sono state condannate e rifiutate, oggetto di ogni sorta di discriminazione e derisione. Oggi questo non è più tollerato, la legge proibisce ogni discriminazione e ogni incitamento all’odio, soprattutto per quanto riguarda l’orientamento sessuale, e dobbiamo essere lieti di tale evoluzione.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, la Congregazione per la Dottrina della Fede invitava nel 1976 i cattolici a un atteggiamento di rispetto, ascolto e accoglienza, nel cuore della società, della persona omosessuale. Dieci anni più tardi, la stessa Congregazione sottolineava come le espressioni malevole e i gesti violenti verso le persone omosessuali meritassero di essere condannati.” (Testo a cura del Consiglio Famiglia e Società della Conferenza Episcopale Francese, “Elargir le debat“, settembre 2012, p.5)
“L’omofobia, come ogni forma di discriminazione, è inaccettabile. Per le comunità cattoliche, l’accoglienza incondizionata verso ogni persona viene al primo posto. Ogni persona, indipendentemente dal suo percorso di vita, è prima di tutto un fratello o una sorella in Cristo, un figlio, una figlia di Dio. Tale filiazione divina trascende tutti i vincoli famigliari umani. Ogni persona ha diritto ad essere accolta e amata così com’è, senza dover nascondere questo o quell’aspetto della sua personalità.” (Testo a cura del Consiglio Famiglia e Società della Conferenza Episcopale Francese, “Poursuivons le dialogue“, maggio 2013, p.5)
Accogliere le persone interessate dall’omosessualità
Si è formata un’équipe diocesana (n.d.r. nella diocesi di Nantes, in Francia) per l’accompagnamento delle persone omosessuali e dei loro cari. La sua prima missione consiste nell’essere un segno di accoglienza incondizionata e amorevole da parte della Chiesa nel nome di Cristo, perché il Vangelo possa illuminare tutti.
Questa missione può concretizzarsi nel modo seguente:
– offrire uno spazio cristiano di discussione e scambio alle persone omosessuali e ai loro cari;
– aiutare le persone omosessuali a percorrere il loro cammino di fede e trovare il loro posto nella comunità cristiana;
– aiutare le comunità cristiane ad accogliere le persone omosessuali come fratelli e sorelle in Cristo.
L’équipe diocesana potrà inoltre rivolgersi a degli esperti per:
– approfondire la riflessione cristiana sull’omosessualità e rendere disponibile la relativa documentazione;
– orientare gli operatori pastorali su questioni generali o particolari.
L’équipe è costituita:
– da un sacerdote nominato dal vescovo: padre Bernard Ollivier;
– persone convocate da lui, impegnate nella Chiesa diocesana, che condividono la sua missione.
La riservatezza sarà la regola per l’accoglienza delle persone che contatteranno questa équipe.
Testo originale: S’Accueilir: Homosexualité et vie chrétienne (PDF)