Il coming out dei genitori: ‘aiuto mio figlio è gay, mia figlia è lesbica!’
Testo tratto da Acéptenme como soy*, guida per genitori di figli e figlie omosessuali della PLAG Argentina del 2003, liberamente tradotto da Walter Nesci
Anche i genitori provano l’esperienza del processo che porta a prendere coscienza di se e a comunicarlo agli altri (“coming out), dopo, o forse prima, di sapere l’orientamento sessuale dei propri figli. Quindi, devono confrontarsi con questa nuova situazione: essere genitori di una figlia o un figlio omosessuale. Nella maggior parte dei casi, i genitori sono assolutamente impreparati ad affrontare tale rivelazione.
Fasi del processo. Anche i genitori attraversano, più o meno velocemente, diverse fasi di un processo, la cui forma e rapidità dipenderà dal comportamento che solitamente hanno nel superare i conflitti della propria vita. I genitori, meno aspettative hanno nei confronti dei figli riguardo questa sfera tanto più risulterà semplice accettarli come sono. Sono pochi i genitori che hanno la fortuna di adattarsi in breve tempo all’idea che i propri figli non seguano gli schemi ordinari. Solitamente trattasi di una rivelazione inaspettata, o solo uno di essi, la madre o il padre, già precedentemente ne era consapevole.
“A mio marito non gli ho detto nulla di questa storia”. “Onestamente, in quel momento non ho preso la questione seriamente, pensavo fosse semplicemente un capriccio. Trovavo una sufficiente quantità di scusanti. In un primo momento ho pensato ad una ragazza. Forse lo aveva rifiutato, e per questo Bernardo si era messo in testa quest’idea. O aveva paura di andare da solo nel nuovo luogo di studio, e per questo si era avvicinato a questo ragazzo. Mi sembrava impossibile che realmente potesse essere omosessuale.
A mio marito non gli ho detto nulla di questa storia; l’avrebbe presa terribilmente male. Voglio anche evitare che se ne accorga qualcuno del nostro paese. La nostra vita familiare al di fuori, continua ad essere del tutto normale. Durante le vacanze, Bernardo ci fa visita con regolarità; naturalmente deve venire da solo. Gli ho detto che non avremmo tollerato il suo amico in casa nostra. Bernardo, mi ha poi confessato che i genitori del suo amico non sapevano assolutamente nulla. Non accetterebbero la situazione e certamente al proprio figlio non gli sarebbe più permesso di entrare in casa loro. Allo stesso modo reagirebbe mio marito, sarebbe un grande shock per lui; meglio che non sappia nulla. Logicamente, il fatto che Bernard non abbia mai parlato di un amica ha destato la sua attenzione . Gli ho detto che aveva altri interessi, che fosse impegnato a studiare intensamente e praticare sport. (Erica, 48 anni, Micus, pag. 60 )
“Desidero che mio figlio impari nuovamente ad amare la vita” Non è importante che un uomo ami una donna o un altro uomo. Amare è sempre positivo; odiare è malvagio e negativo. Desidero che mio figlio impari nuovamente ad amare la vita. Naturalmente, mi son dovuta rassegnare al fatto che non avrò mai dei nipotini. Ognuno di noi ha tanti sogni che gli passano per la testa, poi svaniscono come bolle di sapone. Però, ci sono cose peggiori. ( Margarita, 54 anni; Micus, pag. 120)
“Ho guadagnato in maturità e comprensione” Avrei il desiderio che tutti quelli che fanno commenti sprezzanti sugli omosessuali avessero un figlio gay. Vedrebbero che il proprio figlio si comporterebbe come sempre, sebbene preferisca condividere il suo letto con un uomo invece che con una donna. È sufficiente questo per condannarlo? Che triste sarebbe questo mondo se ognuno dovesse provare le stesse cose per essere amato e apprezzato! L’esperienza con Dirk mi ha scosso e ho dovuto affrontare un percorso molto insidioso.Ho guadagnato in maturità e comprensione. Oggi sono molto più aperta, non giudico o condanno con così tanta facilità. Prima di esprimere un mio giudizio, desidero esattamente sapere cosa si nasconde dietro il problema”. (Sigrid, 52 anni; Micus, pag. 104) Se un genitore riesce a diventare una persona di riferimento e creare un rapporto di confidenza con i propri figli, loro gli confideranno tutti i propri problemi.,perfino sul sesso. Questo dialogo potrebbe iniziare quando i bambini scoprono e menzionano gli organi genitali, quando chiedono come nascono i bambini, la relazione tra madre e padre, continueranno durante il periodo della pubertà sulla seduzione, la gelosia e il dolore causato da una separazione.
Essere disposti ad ascoltare Quindi, porre delle domande e rispondere è solitamente un processo di mutuo scambio educativo. Quando i genitori sono disposti ad ascoltare, a interiorizzare i problemi dei figli, ad esprimere la propria opinione, accettando che loro si comportano in modo differente, ambedue le parti apprendono. In questo caso, l’iniziativa potrebbe partire indifferentemente dal padre o dai figli, senza che nessuno si senta sotto pressione o indagine. Anche la domanda riguardo l’orientamento sessuale potrebbe essere al centro di discussioni; ci saranno sempre le opportunità di farlo. I giochi infantili basati sul ruolo maschio-femmina, ben si accompagnano con il fare delle osservazioni sulla possibilità che vi possa essere amore e convivenza tra donne o tra uomini.
Quasi tutti i bambini apprendono parole come gay e lesbica attribuendo loro un’accezione negativa, e questo stimola la loro curiosità. Senza dubbio, il parere dei genitori può essere significativo. Sebbene loro non possano cancellare la prevalente concezione negativa sull’omosessualità, potrebbero intavolare un aperto e oggettivo dialogo affinchè i giovani possano riflettere.
Nel momento in cui i figli sanno che i genitori non hanno una visione sprezzante riguardo l’omosessualità, costerà loro meno fatica comunicare la propria insicurezza riguardo l’orientamento sessuale. È anche possibile che propri i genitori, poiché sospettosi per un certo comportamento dei figli, inizino il dialogo; però,attenzione! L’orientamento sessuale, in particolare nella fase dell’incertezza, appartiene alla sfera più intima della persona.
Gli adolescenti sono estremamente sensibili, domande persistenti potrebbero “chiudere la porta” della comunicazione e porre fine a ciò che in principio era un dialogo aperto sulla sessualità. Dall’altra parte, i giovani avvertono immediatamente se dietro una domanda si nasconda un interesse sincero, paura o rifiuto. Nel momento in cui i ragazzi cercano di capire se provano più attrazione per persone del proprio sesso o l’altro, solo rare volte, i segnali sono inequivocabili. La mancanza di interesse nei confronti del sesso opposto, potrebbe anche derivare, ad esempio, dal maggior interesse verso lo sport. Molte volte avere in un primo momento dei dubbi sul proprio orientamento, in seguito, non corrisponderà automaticamente ad una reale natura omosessuale. In generale, è consigliabile parlare della situazione con gli amici prima che con il figlio. Questo aiuta a trovare l’approccio, il momento e il tono adeguato.
Che fare quando il figlio desidera confidarsi? Le possibili reazioni dei genitori dinanzi una possibile omosessualità dei figli, descritte nelle pagine precedenti, sono documentate sulle esperienze dei ragazzi e dei loro confidenti. Sono esperienze vissute in modo diverso e in differenti circostanze. Tuttavia, tutte le reazioni, ad un certo punto, seguono una tendenza ben chiara: una piena accettazione o un completo rifiuto. L’intensità della reazione, la durata di ogni fase e soprattutto, l’evoluzione del rapporto tra genitori e figli, solitamente dipendono dal bagaglio di informazioni sull’omosessualità dei genitori. Sarebbe adesso utile sapere, cosa accade nei genitori, tra loro e i figli quando la situazione è ormai concreta.
Reazioni offensive, a volte , sono inevitabili. Le prime reazioni sono in genere spontanee, inattese e spesso offensive. La propria delusione si dirige involontariamente contro il figlio. Questa situazione non è sempre evitabile, poiché i genitori hanno diritto ad avere dei sentimenti e di non comprendere immediatamente. In un primo momento il confronto potrebbe essere conflittuale e troncato ben presto. Alcuni ragazzi questo lo comprendono, sono ben preparati perché conoscono bene i propri genitori. Gli concedono del tempo affinché riordinino le proprie idee e recuperino la loro compostezza. È importante che i genitori concedano a se stessi e al figlio un po’ di tempo per adattarsi alla nuova situazione. Una fase estremamente importante è rappresentata da quella in cui vi è il recupero dell’equilibrio tra sentimenti e pensieri contraddittori.
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È LO STESSO FIGLIO CHE VUOLE AMARE ED ESSERE AMATO
Mantenere un contatto costante. Vi sono genitori che di primo impeto cacciano di casa i propri figli, un sentimento spontaneo di cui poi se ne pentono. E’ di somma importanza che sorgano dei dubbi e si ritratti questa drastica misura. Sarebbe inumano mantenere inamovibile una decisione che non corrisponda a proprio conflitto interiore.Frequentemente i giovani, forse più sicuri rispetto i propri genitori, cercano di riprendere i contatti con loro. Si deve sempre accettare questo gesto, anche quando la ferita è ancora aperta. Molti genitori sentono come se vi fosse interposto qualcosa di terribile tra loro e i figli. Sorgono previsioni negative, barriere di pregiudizi e paure sull’omosessualità che annebbiano la visione del proprio figlio.
In questa circostanza è estremamente importante ammettere che il figlio continui ad essere la stessa persona che ama e desidera essere amata,che prova dolore, felicità e in particolare in casi come questi, cerca comprensione e accettazione
I genitori devono schierarsi dalla parte del figlio. I genitori devono decidere cosa sia più importante: il proprio figlio o l’adempimento della legge sociale secondo la quale i ragazzi e le ragazze non possono desiderare e amare altri dello stesso sesso. Dinanzi questo dilemma, la maggior parte dei genitori, guidati dai propri sentimenti, decidono di schierarsi dalla parte dei figli. Quindi, cresce sempre più la tendenza alla comprensione e all’accettazione, che insieme alla dimostrazione di un rinnovato affetto, preparano le basi per un dialogo riguardo le diverse aspettative. In questo modo, gradualmente cadranno i propri progetti e desideri che si erano sperati per i propri figli.
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I GENITORI HANNO BISOGNO DI TEMPO E PAZIENZA
Anche i genitori devono fare qualcosa per loro stessi. Le disillussioni causano ferite; rattrista veder cadere le proprie aspettative per il futuro dei figli. Sorgono i dubbi; cosa ho fatto di male nella mia vita?, pur sapendo che non si “impara”ad essere omosessuali ne è un “difetto”. E’ un colpo alla propria autostima, che non è sempre libero dal giudizio della società. Cosa penseranno le presone su genitori di un gay o di una lesbica? Quando la paura del giudizio degli altri è grande, non ha senso pretendere troppo da se stessi né inoltrarsi troppo rapidamente in un territorio sconosciuto. Tuttavia, è importante parlare con il figlio, chiedere su tutto ciò che non è chiaro. Cioè, esporre sempre le proprie idee, le paure, le domande e poi ascoltarne attentamente le risposte, per poter comprendere questo mondo particolare, sicuramente caratterizzato da dubbi, vita e amore.
Parlare con gli altri. Per molti genitori è estremamente utile parlare con altri nella stessa situazione, con persone omosessuali, con i propri amici o quelli dei figli. “Dopo esserci confrontati nei diversi incontri, abbiamo accettato la situazione. Ci siamo messi in contatto anche con il gruppo giovanile della nostra città. Lì c’era un ragazzo che aveva dei terribili problemi con i suoi genitori. Questo ragazzo di 17 anni, da poco, si era unito con il gruppo del ‘coming out’, malgrado la loro opposizione, i quali gli proibivano di uscire sia con i membri di questo gruppo che con nessun altro. Quando i suoi amici lo chiamavano al telefono di casa, non glielo dicevano.
Io e mio marito abbiamo subito avuto il desiderio di parlare con loro, di dirgli che eravamo nella stessa situazione e che l’avevamo accettata. Abbiamo consigliato al ragazzo di comprare un libro per darlo ai suoi genitori. Ma era disperato; ci riferì che non volevano saperne nulla. Gli abbiamo dato il nostro numero di telefono; non hanno mai chiamato; erano estremamente intransigenti. Penso sia un comportamento totalmente sbagliato.” (Silvia, 50 anni, Micus, pag. 133)
Dopo la confessione di mio figlio Pedro, ho condiviso molto tempo con lui e i suoi amici; volevo imparare a comprendere gli omosessuali: sapere come vivevano, lavoravano e amavano. Pedro si fidava ciecamente, poiché avvertiva che il mio interesse per lui e il suo mondo era genuino. (Gerlinde, 46 años; Micus, pág. 68)
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* Guida tratta dal testo tedesco “Unser Kind fällt aus der Rolle” (Nostro figlio esce fuori dal coro), Bundeszentrale für Gesundheitliche Aufklärung (Centro Nazionale di Educazion della Salute), Colonia, Germania (1994)
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Titolo originale: “Coming out” de los padres.” “socorro, mi hijo es gay, mi hija es lesbiana”